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La vicenda / Arce

Processo Mollicone, in aula è sfida tra i periti di parte e quelli dei familiari

A deporre dinanzi alla Corte d'Assise d'Appello sono stati il generale Luciano Garofano, la criminologa Roberta Bruzzone il medico legale, professor Saverio Potenza

Serena Mollicone morta per asfissia: questa è l'unica certezza su cui concordano accusa e difesa. Ieri in aula, durante il processo in Corte d'Assise d'Appello, a testimoniare sono stati i periti di parte Luciano Garofano, ex comandante dei carabinieri del Ris di Parma, il professor Saverio Potenza, medico legale e la criminologa Roberta Bruzzone.  

“C’è la quasi certezza che Serena si trovasse nella caserma dei carabinieri di Arce. E al 98% è lì che fu aggredita. Questa è la conclusione a cui siamo arrivati”. Il modello matematico illustrato in aula dal generale Luciano Garofano ricostruisce così le ultime ore di Serena Mollicone. L’ex comandante del Ris è stato sentito come consulente delle parti civili nel processo d’appello per l’omicidio della 18enne di Arce. Un punto analizzato in aula dalla criminologa Roberta Bruzzone:

“L’assassino non voleva che il corpo fosse spostato, volevano farla ritrovare vicino al luogo dell’ultimo avvistamento. Questa secondo me era l’ipotesi del depistaggio”. Per il medico legale della difesa il professor Saverio Potenza il buco sulla porta non sarebbe compatibile con la statura di Serena. Il processo continuerà il 30 gennaio.

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