Quattordicenne morto cadendo dal lucernario del suo palazzo, il giudice riapre le indagini
Il pm aveva chiesto l'archiviazione in quanto il decesso sarebbe stato ascrivibile soltanto al comportamento del minore. Il magistrato inquirente ha invece respinto la richiesta perchè dalle indagini è emerso che mancava una parte di rete di protezione alla struttura
I genitori di Manolo Spada, il ragazzino precipitato da un lucernaio ubicato al sesto piano di uno stabile in via Selva Piana a Frosinone nel settembre del 2017 non si rassegnano e chiedono di sapere se quella morte poteva essere evitata. Per tale motivo si sono rivolti agli avvocati Nicola Ottaviani e Luigi Tozzi per essere rappresentati nelle opportune sedi.
La prosecuzione delle indagini
E proprio nei giorni scorsi è arrivata la notizia che ha allargato il cuore a mamma Palma Spinelli e a papà Jonny Spada. Il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero ed ha disposto la prosecuzione delle indagini. Secondo il pm la morte del ragazzino, che avrebbe compiuto gli anni lo stesso giorno in cui è avvenuta la disgrazia, sarebbe ascrivibile al suo comportamento azzardato. I legali della famiglia Spada, gli avvocati Nicola Ottaviani e Luigi Tozzi hanno dimostrato però che all'epoca dei fatti mancatva proprio una parte di rete di protezione che dava accesso al lucernaio e dunque quella morte poteva essere evitata.
La porta del terrazzo era priva di serratura
A seguito delle indagini portate avanti dai due legali il giudice ha motivato la disposizione della prosecuzione dell'inchiesta partendo dal fatto che " il minore era salito sulla terrazza condominiale priva di serratura e dunque accessibile a tutti. Dalla terrazza il minore è poi passato sul lucernaio; il lato della terrazza adiacente al lucernaio risulta essere protetto da una rete metallica che inibisce all'area pericolosa ed anche ciò appare assolutamente adeguato a proteggere chiunque si trovi sulla terrazza stessa".
Parte della rete di protezione del lucernaio era divelta
Il sopralluogo ha però dimostrato che "un'ampia porzione di detta rete, segnatamente quella posta alla destra della porta di accesso alle scale era divelta ed è emerso che così fosse da molto tempo almeno dal 2014. Ebbene il minore è transitato proprio sulla porzione di lucernaio libera dalla protezione". Alla luce di quanto emerso il giudice ha disposto che vengano identificati i responsabili dell'Ater che all'epoca dei fatti avrebbero dovuto provvedere alla manutenzione dello stabile.