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Cronaca

Regione, agricoltura; Abbruzzese (FI): giunta Lazio acceleri su provvedimenti relativi ad emergenza siccità

Il Lazio è una delle regione che presenta maggiore criticità per quanto concerne l'emergenza siccità e i relativi riflessi negativi per le aziende agricole.

Il Lazio è una delle regione che presenta maggiore criticità per quanto concerne l'emergenza siccità e i relativi riflessi negativi per le aziende agricole.

I danni alle colture ipotizzati a fine luglio da Coldiretti sono di circa 100 milioni di euro. Credo che il governo regionale oltre ad attivare una serie azioni volte al monitoraggio della situazione debba accellerare sui provvedimenti che ha garantito di attuare. Ovvero un incontro con Consorzi di bonifica, tra l'altro proposto anche dal sottoscritto il mese a giugno, per fare il punto sulle riserve idriche e valutare i margini di intervento per alleviare la grande sete delle aziende agricole laziali". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, consigliere regionale del Lazio di Forza Italia e presidente della Commissione Speciale Riforme Istituzionali.

"La situazione è molto critica perchè alla perdita dei raccolti, le realtà imprenditoriali devono sommare le spese per gasolio e corrente per fornire ai loro terreni un minimo di irrigazione. Inoltre, il dimezzamento del raccolti destinati all’alimentazione del bestiame, in alcuni casi anche andati bruciati, ha letteralmente lasciato gli agricoltori senza scorte invernali. Dunque nei prossimi mesi sulle imprese peseranno anche i costi relativi all'acquisto dei foraggi. ll governo regionale non può permettere che un segmento così importante del nostro comparto economico come l'agricoltura/agro-alimentare che vale il 17 % del prodotto interno lordo, possa rischiare di essere severamente compromesso. L'agricoltura ha rappresentato in questi anni di crisi economica una fonte indispensabile di posti di lavoro per giovani professionisti. Un patrimonio che deve essere assolutamente tutelato. Si deve intervenire, attraverso misure straordinarie, per far si che questo comparto non paghi oltremodo gli effetti di una siccità che rischia di compromettere quanto fatto sin ora d per il sostegno e la valorizzazione delle tantissime realtà imprenditoriali, piccole e medie che quotidianamente generano ricchezza sul territorio". Ha concluso Abbruzzese.

MITILICOLTURA, SIMEONE (FI): “SU IMPIANTO A FONDI CHIESTO IN REGIONE ACCESSO AGLI ATTI. I CITTADINI MERITANO CHIAREZZA”

“Un impianto di mitilicoltura di oltre 300 mila metri quadrati non si può calare dall’alto all’insaputa dei cittadini, degli operatori e dei Comuni interessati. Ma questo purtroppo, è quanto accaduto con la determinazione con cui la Regione Lazio a metà luglio ha autorizzato la realizzazione di un impianto di mitilicoltura che sorgerà ad una distanza di 2,4 chilometri dalla costa di Fondi. Un’opera ad alto impatto ambientale che nascerà in una delle aree di maggior pregio sotto il profilo della qualità delle acque, ambientale e naturalistico non solo della provincia di Latina ma di tutto il Lazio. Un’opera per cui abbiamo rilevato, leggendo la determinazione, delle anomalie su cui è doveroso fare luce. Abbiamo cercato in queste settimane di avere delle risposte sulle criticità emerse. Lo abbiamo fatto presentando una interrogazione urgente e ponendo a Zingaretti e all’assessore Hausmann una serie di domande, nonché proponendo l’annullamento della determinazione che autorizza l’impianto della Mitilfregrea nello specchio acqueo di Fondi, purtroppo cadute nel vuote. Ho anche contattato personalmente, in cerca di chiarimenti su questo caos, sia l’assessore che il direttore di area ma anche questa volta non una sola risposta è stata fornita. E di fronte a questo silenzio, misto ad evidente inerzia, ho deciso quindi di presentare una richiesta di accesso agli atti, alla direzione regionale Agricoltura, caccia e pesca, per conoscere tutti i singoli atti procedimentali, non desumibili dalla sola determinazione autorizzativa, necessari a ricostruire i vari passaggi e l’intero iter amministrativo che hanno portato a dare il via libera alla realizzazione dell’impianto di mitilicoltura nel mare di Fondi. Voglio conoscere ogni singolo atto che è alla base dell’autorizzazione. Perché oggi l’unico dato certo è che l’iter per la concessione all’impianto, iniziato l’8 ottobre 2014, dall’avvio del procedimento, all’istanza alla relazione tecnica, fino alla conferenza dei servizi, hanno avuto come oggetto lo specchio acqueo antistante le coste di Sperlonga, e quindi il Comune di Sperlonga, e non il Comune di Fondi. E, come se non bastasse, in tutto questo il Comune di Fondi non è stato messo nella condizione di poter esprimere alcun parere tecnico in merito dal momento che è stato coinvolto nel procedimento solo dopo 3 anni dall'inizio dell’iter ricevendo un invito con allegati i soli documenti presentati dalla Mitilfregrea per uno specchio acqueo ricadente nel Comune di Sperlonga. Inoltre, nella determina di autorizzazione all’impianto non si dà atto del parere contrario alla realizzazione dell’impianto espresso dal Comune di Sperlonga a marzo 2015. I conti, evidentemente, non tornano. E’ come se qualcuno avviasse le trattative per comprare una macchina per poi uscire dal concessionario con un calesse. Gli errori, le incongruenze e le illegittimità che abbiamo rilevato non possono passare sotto traccia. La trasparenza e la chiarezza per chi amministra dovrebbero essere, non a parole ma nei fatti, binari obbligati. Ma quanto accaduto dimostra solo come questa regione sia guidata solo da approssimazione e superficialità. E di come a pagare questo atteggiamento vergognoso siano solo i cittadini ed i territori le cui esigenze sono puntualmente disattese in tutti i settori. Andremo fino in fondo a questa vicenda. Non arretreremo di un solo passo e ci batteremo perché la realizzazione di questo impianto, o meglio pasticciaccio, non avvenga e soprattutto per fare in modo che i cittadini giustamente allarmati da quanto accaduto abbiano le risposte che cercano e meritano”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

OSTIA, CONFRONTO TRA I VERTICI DI ANBI E DI COLDIRETTI SULLA INTEGRAZIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA DEL LAZIO.

“Entro la fine di ottobre definiremo il processo di integrazione dei consorzi”. Con questo impegno i commissari straordinari delle bonifiche del Lazio hanno chiuso i lavori del vertice tra Anbi e Coldiretti sullo stato di avanzamento del riordino degli enti che da 10 diventeranno 4 (uno dalla fusione di Bonifica Reatina e Val di Paglia, uno in provincia di Frosinone al posto degli attuali tre, uno a Latina dalla fusione di Agro Pontino e Sud Pontino, uno unico dall’accorpamento di Tevere-Agro Romano, Pratica di Mare, Maremma Etrusca). “Dobbiamo passare dalla gestione delle emergenze alla politica della programmazione. La siccità non è più ciclica, ma fenomeno strutturale. Ciò significa – ha detto David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio – che i consorzi devono diventare presidi di protezione civile per assistere, in caso di calamità naturali, anche le popolazioni, oltre a gestire il territorio e salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni agricole”. La fase di riorganizzazione delle bonifiche presenta una complessità elevata anche a causa delle situazioni debitorie, alcune drammatiche, ereditate dai commissari al loro insediamento. “Difficoltà che non hanno compromesso gli obiettivi della riforma. Abbiamo di fatto già avviato il processo di integrazione – ha spiegato Selmi, presidente di Anbi Lazio – con la trasparenza delle gare d’appalto, la rotazione dei fornitori e l’aggiornamento degli albi professionali, operazioni che ci hanno già consentito di risparmiare somme importanti che investiremo per ammodernare gli impianti idraulici e la rete irrigua. Abbiamo anche avviato l’unificazione delle contabilità e del catasto”. Anbi Lazio è pronta al varo del piano straordinario irriguo per la prossima stagione. “La rotta tracciata dalla Regione Lazio, che è tornata ad investire sulle bonifiche mettendo sul piatto 100 milioni di euro, è il potenziamento dei servizi collettivi. No alle perforazioni selvagge dei terreni – ha detto il direttore di Anbi Lazio, Natalino Corbo – perchè sarebbe condannare a morte l’agricoltura. Saremo noi, semmai, a scavare nuovi pozzi per aumentare la disponibilità di risorsa idrica”. A sollecitare l’accelerazione del processo di fusione è stato Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio. “È vero che i commissari si sono insediati solo sei mesi fa, ma la riforma oggi compie un anno. In autunno i consorzi – ha detto Mattia – dovranno avere la loro fisionomia definitiva. Il nuovo sistema delle bonifiche deve vincere, già la prossima estate, la sfida della ritrovata competitività. Un’altra annata in perdita e addio sistema agricolo laziale, con la chiusura di centinaia di aziende, la perdita di migliaia di posti di lavoro, l’abbandono delle campagne e il mancato presidio di interi territori che verrebbero lasciati all’incuria e al degrado”.

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