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Cronaca

Regione, fauna selvatica, approvata legge su danni e tutela

La Regione Lazio ha una nuova legge contro i danni provocati dalla fauna selvatica. Ad approvarla oggi pomeriggio con 31 voti a favore e 6 contrari il Consiglio regionale. Si sono dichiarati a favore consiglieri di Pd, Forza Italia,

La Regione Lazio ha una nuova legge contro i danni provocati dalla fauna selvatica. Ad approvarla oggi pomeriggio con 31 voti a favore e 6 contrari il Consiglio regionale. Si sono dichiarati a favore consiglieri di Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Nuovo centrodestra. Contrari i consiglieri del Movimento Cinque stelle. Il provvedimento è nato da un’iniziativa bipartisan, promossa da Marco Vincenzi e Mario Ciarla del Pd, Riccardo Valentini (Per il Lazio), Mario Abbruzzese e Luca Gramazio (Pdl - Forza Italia) e Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia). Una serie di modifiche introdotte oggi dall’aula su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura, Sonia Ricci, ha provocato la decadenza di numerosi degli emendamenti presentati (in tutto 532, di cui 480 di M5s). Via libera a fine seduta a un ordine del giorno a carattere finanziario firmato da Cristiana Avenali (Per il Lazio). Il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace, ha aggiornato la seduta a mercoledì prossimo, 4 marzo, alle ore 11.

Soddisfatta l'assessore Ricci per una normativa che va in aiuto degli agricoltori, secondo una direzione di semplificazione amministrativa e snellimento burocratico. Quello dei danni da fauna selvatica "è tema delicato e fortemente critico per il nostro settore, sul quale l’Assessorato sin da subito si è attivato". "Il testo finale – prosegue – è stato il frutto di un lavoro di ascolto e di sintesi delle diverse esigenze di agricoltori, ambientalisti, cittadini e imprese, delle organizzazioni agricole e venatorie, degli enti di gestione delle aree naturali e protette, degli amministratori locali". Di una legge che rafforza il comparto agricolo, che risponde alle esigenze di enti locali, cittadini e operatori e costituisce un passo in avanti e una pagina importante per l’economia regionale hanno parlato i consiglieri che sono intervenuti a favore del testo (Abbruzzese, Righini, Vincenzi e Sabatini). Secondo Silvia Blasi (M5s) si tratta invece di una normativa che non affronta in maniera organica e sistematica la materia, né individua strumenti adeguati per affrontare una “presunta emergenza”. Tra le preoccupazioni sollevate dalla consigliera la mancata restrizione degli interventi alla fauna di interesse faunistico-venatorio e la commistione di ruoli tra competenze degli uffici che si occupano di agricoltura e di ambiente.

Gli “Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell'attività faunistico venatoria” si propongono di andare oltre la semplice prevenzione e gli indennizzi in favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, categorie cui è riconosciuta priorità. Scopo della legge è infatti anche la tutela, la gestione, il controllo della fauna selvatica presente nel territorio regionale in maniera stabile o temporanea. Insieme alla conservazione degli habitat e a una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. Definito un complesso sistema di interventi, tra i quali figura – oltre a studi, ricerche e monitoraggi – la “ricomposizione degli squilibri ecologici all’interno delle aree naturali protette regionali”. Indirizzi e direttive sono previsti per piani di abbattimento selettivo degli “ungulati cacciabili”, quali i cinghiali. Prevista la vendita delle carni degli animali uccisi. La Regione promuoverà il controllo delle specie che, per presenza e densità eccessive, danneggino boschi, sistemi ecologici, agricoltura e assetto idrogeologico.

Sostenute economicamente misure di prevenzione come le recinzioni, le coltivazioni a perdere e il foraggiamento dissuasivo. Aiuti anche per chi si assicura. Potranno essere oggetto di indennizzo le colture, gli animali da reddito, gli impianti di irrigazione, le serre, le opere di protezione dei terreni coltivati e degli allevamenti. Previsto l'indennizzo sia dei danni causati dalla fauna selvatica che di quelli – su proposta di Cristiana Avenali (Per il Lazio) – prodotti dall'attività venatoria. Una struttura della direzione regionale Agricoltura, infine, gestirà il sistema di interventi previsto dalla legge, affiancata da un comitato scientifico. Scompare l’Osservatorio faunistico regionale, i cui compiti passeranno alla neonata struttura. Secondo Blasi, che si è detta contraria, non serviva istituire un altro ufficio. La struttura opererà in collaborazione con la direzione Ambiente allorché gli interventi ricadranno nelle aree protette. Alcuni interventi, indicati nel dettaglio dalla nuova normativa, prevedono il coinvolgimento degli ambiti territoriali di caccia (Atc).

AGRICOLTURA, SIMEONE (FI): “LEGGE FAUNA SELVATICA, UNO STRUMENTO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE”

“Da oggi i cittadini e le imprese agricole del Lazio hanno uno strumento per prevenire e contrastare i danni ingenti provocati dagli animali selvatici alle colture e agli allevamenti. E’ stata infatti approvata dal consiglio regionale la legge sostenuta con convinzione e fermezza da Forza Italia, sia in commissione che in aula, concernente "Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell'attività faunistico-venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica". Per la prima volta dopo decenni le imprese possono contare su regole chiare e certe per contrastare un fenomeno che ha messo seriamente a rischio l’economia dei nostri territori. Grazie a questa legge sono stati inseriti una serie di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio, alla prevenzione e al risarcimento dei danni, alla pianificazione delle attività faunistico venatorie nel rispetto del delicato rapporto tra uomo e natura, tra imprese e ambiente. Siamo convinti che si tratta di una risposta concreta alle istanze presentate dalle tantissime aziende agricole e zootecniche esasperate dai consistenti danni economici subiti a causa della incontrastata invasione di animali selvatici e per l’assenza di adeguate contromisure a livello regionale per contenere e controllare questo fenomeno”.Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

BUSCHINI: “BENE L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE SULLA FAUNA SELVATICA”

“L’approvazione della pl sulla fauna selvatica segna un importante passo in avanti in un settore per anni lasciato senza disciplina: consolidiamo, con questa approvazione, anche il comparto dell’agricoltura con importanti riflessi economici per gli operatori del settore. Sono stati centrati gli obiettivi che ci ponevamo con questo provvedimento: la gestione corretta delle specie selvatiche presenti nel territorio del Lazio; la prevenzione, ed eventuale risarcimento, per i danni provocati dagli animali selvatici; la disciplina equilibrata dell’attività faunistico-venatoria. Viene assicurata, infatti, la corretta regolamentazione dell’attività venatoria, attraverso la definizione, con il calendario venatorio regionale e i provvedimenti allo stesso collegati, di appropriati periodi di caccia alle singole specie di fauna selvatica prelevabili: finalmente cadono delle pregiudiziali contro la caccia. Il testo finale, dunque, è frutto di un’ampia condivisione delle proposte pervenute dalle organizzazioni agricole, da quelle venatorie e degli enti di gestione delle aree naturali protette regionali. Snelliamo la burocrazia, tuteliamo l’agricoltura, regolamentiamo una corretta attività venatoria: un risposta concreta alle numerose istanze avanzate dalle imprese, dai cittadini, dalle associazioni e dei cacciatori”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale e Presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini

SANITA’: REGIONE LAZIO, ‘PER SUPERARE OPG CONCORSO PUBBLICO PER 132 ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO’

“Approvato il decreto per l’indizione del primo concorso pubblico dopo 8 anni, destinato all’assunzione di 132 tra medici, infermieri e personale tecnico della riabilitazione. Il Commissario ad acta Nicola Zingaretti ha firmato questa mattina l’atto che autorizza il concorso per reperire il personale necessario al funzionamento delle sedi provvisorie e definitive delle strutture residenziali socio assistenziali Rems, che nascono per superare gli OPG. Con questo atto il Lazio ottempera ad una legge dello Stato e ad una norma di civiltà in linea con il definitivo accordo nella Conferenza unificata Stato Regione che si terrà domani. Si tratta di un concorso pubblico destinato a medici, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, amministrativi, assistenti sociali e operatori socio sanitari. In particolare 54 saranno assunti per la Asl Roma G (Tivoli Monterotondo) , 54 per la Asl di Frosinone, 24 per quella di Rieti ,per un totale di 132 unità. Le Rems provvisorie saranno a Palombara Sabina e Pontecorvo i cui lavori sono già in corso, mentre quelle definitive saranno a Subiaco a Ceccano ed a Rieti andrà il reparto che ospiterà le donne. Compito della Regione è quello di garantire l’assistenza sanitaria a questi pazienti che sono cittadini del Lazio. Nei prossimi giorni attiveremo le procedure previste dal decreto ministeriale del 1/10/2012 circa specifici accordi con le Prefetture per garantire adeguate misure di sicurezza e vigilanza. E’ stato inoltre approvato il decreto che assegna a tutte le aziende sanitarie fondi per il potenziamento dei servizi dei DSM (Dipartimenti salute mentale) e del personale per il potenziamento dell’articolazione sanitaria per oltre un milione di euro”. Lo afferma in una nota la Regione Lazio.

SANITA’: ZINGARETTI, ‘NESSUNO STOP AL PROGRAMMA DI SUPERAMENTO DEGLI OPG. IL LAZIO FARA’ SUA PARTE’

“Non vi è stato alcuno stop al programma che vede il Lazio impegnato a superare la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari applicando una norma di civiltà votata dal Parlamento. Questa posizione verrà confermata domani alla riunione con tutte le Regioni convocata dal sottosegretario alla salute Vito De Filippo con la presenza del sottosegretario alla giustizia Enrico Costa. Una grande regione come il Lazio di oltre 5 milioni e 800mila abitanti non può esimersi dal prendersi in carico 90 suoi cittadini malati e ospitati in quelle strutture che il Presidente emerito Giorgio Napolitano definì una vergogna per un paese civile”.Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

SANITA’, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI E CAPOROSSI CHIUDANO DEFINITIVAMENTE GLI OSPEDALI DI LATINA E DEL LAZIO”

“Il diritto alla cura è diventato part time grazie all’opera certosina del direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi. In pochi mesi il direttore generale e il suo fidato staff hanno trasformato tutti gli ospedali della provincia di Latina nell’ombra di se stessi. Reparti chiusi o accorpati. Posti letto inesistenti. Pazienti sulle barelle. Pronto soccorso nel caos. Una situazione che da circa due anni viene denunciata ma a cui con una costanza che ha dell’inimmaginabile viene ignorata dai vertici della Asl e dalla Regione Lazio. Caporossi di fronte a questa emergenza strutturale, e non occasionale come cerca di farci credere, non ha risolto le criticità ma è riuscito ad acuirle. Da dicembre le sale operatorie, i laboratori analisi, lavorano solo fino alle 14. Dopo di che il vuoto. I primari del Goretti, esasperati ed esausti, hanno di nuovo scritto al direttore generale Caporossi cercando di evidenziare non solo i problemi ma anche le possibili soluzioni. Ma il rischio è che anche questo ennesimo appello cada nel vuoto. E nonostante questo continuano a dirci che a giugno 2015, tra tre mesi, il Santa Maria Goretti di Latina diventerà Dea di II livello. Come? Non è dato saperlo. Forse Caporossi e Zingaretti si riservano nuove proroghe e di aumentare il fumo negli occhi dei cittadini a discapito di pazienti che si vedono saltare operazioni importanti e programmate, di un servizio di emergenza e urgenza che si regge sulla buona volontà dei medici e degli infermieri e sulla speranza di non trovarsi di fronte all’irreparabile. La sanità della provincia di Latina e del Lazio, grazie a questi artisti del negazionismo, Zingaretti, Caporossi e Cordoni, è ridotta ad una serie di disagi, inadempienze e poca, pochissima assistenza. Zingaretti ci ha ribadito, solo qualche giorno fa che entro il 2015 il deficit sanitario sarà rientrato del tutto e si tornerà alla gestione ordinaria. Caporossi, il direttore generale della Asl di Latina, ha annunciato che fa fede nei fondi più consistenti da parte della Regione. Cordoni, il direttore sanitario della Asl di Latina, ha alzato le mani e si è semplicemente richiuso dietro un le risorse sono queste. Risultato, oggi gli ospedali sono paralizzati. Credo che la barriera della follia sia stata superata. Mi domando cosa ci stiano a fare un direttore generale e un direttore sanitario nella Asl di Latina se le uniche risposte che sanno dare sono non solo discordanti tra loro ma soprattutto inconsistenti. Il ruolo di Caporossi e Cordoni dovrebbe essere quello di proporre soluzioni. Quello di Zingaretti di valutarle, recepirle ed attuarle. Se medici, anestesisti, infermieri stanno abbandonando le strutture ospedaliere di Latina giustamente attratti da offerte e condizioni lavorative migliori in altri ospedali una ragione dovrà pure esserci. Se le richieste ad intervenire con immediatezza si moltiplicano, significa che i problemi sussistono. Ma visto che i tre luminari della sanità del Lazio e di Latina continuano a girare in tondo, a negare l’evidenza e a prendere atto dei disagi, siamo costretti ad offrire l’ennesimo suggerimento: gli ospedali in queste condizioni non servono. Li chiudano”.

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

REGIONE LAZIO: ‘ACCORDO CON AGENZIA DEMANIO, AL VIA OPERAZIONI DI VALORIZZAZIONE PATRIMONIO IMMOBILIARE’

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi hanno firmato oggi, presso la sede della Regione, gli accordi attuativi riguardanti operazioni di finanza immobiliare e di valorizzazione del patrimonio regionale frutto di precedenti delibere di Giunta e risultato di un anno di intensa collaborazione istituzionale tra la Regione e l’Agenzia. Quello di oggi è un nuovo e importante passaggio formale che consente di entrare nella fase attuativa di significativi progetti speciali di valorizzazione e di avvio, mediante l’apporto di numerosi immobili regionali, del Fondo immobiliare “i3-Regione Lazio” istituito dalla società SGR Invimit SpA partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia.

“L’Accordo che abbiamo siglato – dichiarano il Presidente Nicola Zingaretti e il Direttore Roberto Reggi - è un esempio di come la collaborazione tra istituzioni possa produrre straordinari risultati. La Regione ha un immenso patrimonio immobiliare e l’Agenzia del Demanio possiede il know how in tema di patrimoni pubblici. Insieme abbiamo tracciato un percorso strategico che, grazie al supporto tecnico e alle competenze dell’Agenzia, ha permesso di ottenere in prima battuta una mappatura di tutti gli immobili regionali e adesso di entrare nel vivo delle specifiche operazioni di valorizzazione con effetti virtuosi sullo sviluppo del territorio e sul risanamento del debito”.

Secondo quanto previsto dall’accordo per le operazioni di valorizzazione, finalizzate a generare reddito tramite lo strumento della concessione, la Regione potrà richiedere il supporto dell’Agenzia nella predisposizione e attuazione di specifiche azioni, tra cui:

- la predisposizione delle due diligence immobiliari, con analisi conoscitiva preliminare degli immobili da valorizzare;

- la definizione degli scenari di valorizzazione;

- l’elaborazione di studi di fattibilità tecnico-urbanistica, giuridico-amministrativa ed economico-finanziaria degli scenari di valorizzazione prefigurati.

Tra i principali progetti si evidenziano la valorizzazione del Castello di Santa Severa attraverso una partnership pubblico-privato e quella dell’azienda agricola di Castel di Guido, al termine dell’iter amministrativo di acquisizione da parte della Regione Lazio, di concerto con il Comune di Roma.

Per quanto riguarda il Fondo immobiliare “i3-Regione Lazio” istituito dalla Invimit, l’Accordo con l’Agenzia del Demanio prevede, tra le attività principali:

- l’analisi del portafoglio da indirizzare all’operazione di finanza immobiliare;

- la strutturazione preliminare e la verifica del business plan dell’operazione;

- la raccolta informativa dei dati richiesti.

L’iter per la costituzione del fondo immobiliare è iniziato a luglio dello scorso anno con la delibera di Giunta n. 513 del 29/07/2014 che ha individuato un primo elenco di 52 compendi immobiliari al fine di consentire alla Invimit SGR S.p.A. l’analisi di tale portafoglio e verificare la possibilità dell’apporto al Fondo. Il 23 dicembre 2014 la Invimit ha costituito il fondo a gestione diretta denominato “i3-Regione Lazio”. Con una prossima delibera di Giunta, si procederà al primo effettivo apporto al Fondo di 8 compendi per il valore di circa 46 milioni di euro che saranno utilizzati per la riduzione del debito regionale.

“Grazie all’accordo tra Regione e Demanio nuovi risparmi e valorizzazione patrimonio”

“Continua l’opera della Regione Lazio per l’efficientamento e il recupero di risorse che possono essere poi destinate ai nostri territori. Grazie all’Accordo attuativo tra la Regione Lazio e l’Agenzia del Demanio, firmato oggi dal presidente Nicola Zingaretti e il Direttore dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi, si entrerà nella fase attuativa di significativi progetti speciali di valorizzazione e di avvio, mediante l'apporto di numerosi immobili regionali, del Fondo immobiliare 'i3-RegioneLazio'. Si recuperano così altre risorse su beni altrimenti improduttivi e costosi per l’Ente regionale e si valorizza nel contempo anche l’intero patrimonio, dando seguito agli indirizzi della Commissione Bilancio, demanio e patrimonio che mi onoro di presiedere”. Ad affermarlo in una nota è il Consigliere Regionale democratico e Presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini.

“Sono ovviamente soddisfatto – ha dichiarato Buschini - di aver contribuito in questa ulteriore azione che si pone gli obiettivi di razionalizzare le spese, tagliare gli sprechi, snellire la burocrazia e investire nuove risorse sui comuni, per continuare l’opera di rilancio del Lazio. Per questi motivi, mi preme ringraziare il Presidente Nicola Zingaretti e l’Assessore al Bilancio, Patrimonio e Demanio, Alessandra Sartore, per aver mantenuto anche questo impegno”.

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