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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Regione,  presentate in commissione leggi su trasparenza e partecipazione

Con le relazioni di Teresa Petrangolini (Per il Lazio) e Gianluca Perilli (M5S) in prima Commissione è iniziato oggi in Consiglio regionale l’iter legislativo delle due proposte di legge sulla trasparenza e sulla partecipazione. La prossima...

Con le relazioni di Teresa Petrangolini (Per il Lazio) e Gianluca Perilli (M5S) in prima Commissione è iniziato oggi in Consiglio regionale l’iter legislativo delle due proposte di legge sulla trasparenza e sulla partecipazione. La prossima settimana inizierà il ciclo di audizioni che permetterà poi alla Commissione Affari costituzionali e statutari di avere un quadro generale più completo prima dell’esame dell’articolato e degli emendamenti, come annunciato dal presidente Baldassarre Favara(Per il Lazio).

La consigliera Teresa Petrangolini, prima firmataria della proposta di legge sulla trasparenza – sottoscritta da tutti i capigruppo di maggioranza e dai quattro membri di maggioranza dell’Ufficio di presidenza – ha precisato che si tratta di un testo di iniziativa consiliare, aperto al contributo di tutti i consiglieri. In questo senso, la consigliera segretaria dell’Udp ha sottolineato che “il fatto che lo stesso presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, abbia sottoscritto la proposta è un segno evidente che c’è l’intenzione di dare un’impronta forte in questa legislatura, una volontà chiara che il Consiglio vuole essere protagonista nella strategia della trasparenza”.

Dopo aver spiegato che la proposta è innovativa anche perché “renderà più trasparenti non solo la Regione e il Consiglio ma pure tutti gli altri soggetti regionali”, Petrangolini ha elencato rapidamente i punti salienti contenuti nel testo presentato oggi: 1) Pubblicazione on line (“si allarga la base dei dati che devono essere pubblicati obbligatoriamente”); 2) Accesso ai dati (“viene introdotta la grande novità dell’accesso generalizzato, che aumenta la proattività dei cittadini”); 3) Open data (“viene semplificata la parte attuativa della precedente legge e definito il loro riutilizzo”); 4) Agenda digitale(“implementata con il piano triennale, con particolare riferimento alla banda larga”); 5) e-Democracy(“favorita la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali”); 6) Giornata della trasparenza(“diventa un momento di vera e propria rendicontazione dell’attività istituzionale nei confronti dei cittadini”); 7) Registro dei lobbisti (“esiste in quasi tutti gli altri Paesi e nell’Unione europea, da noi no”); 8) Potenziamento del ruolo del Difensore civico regionale.

Quest’ultimo è uno dei punti in comune con l’altra proposta di legge presentata oggi in commissione, quella del Movimento 5 stelle che introduce e regola le forme di partecipazione, illustrata da Gianluca Perilli: “La nostra proposta mira a colmare le lacune e a superare le criticità della democrazia rappresentativa: troppo spesso i rappresentanti eletti dal popolo si allontanano dal mandato loro conferito e non vi è possibilità da parte dei cittadini di intervenire sulle loro scelte. Le forme di democrazia diretta sino ad ora in uso, quali il referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare – ha aggiunto il vicepresidente della Commissione – si sono difatti rivelate insufficienti e inadeguate a garantire ai cittadini una reale e stabile partecipazione in via diretta alla vita democratica e ai processi decisionali”. Da qui l’esigenza di introdurre strumenti atti a favorire una maggiore partecipazione “anche di quei singoli cittadini che sono portatori di interessi legittimi ma che non sono iscritti a partiti, sindacati o associazioni, attraverso il potenziamento del ruolo del difensore civico”, ha concluso Perilli.

Plauso alle due proposte è arrivato dagli altri consiglieri presenti, con alcune precisazioni. Giuseppe Emanuele Cangemi (Ncd), Fabio Bellini (Pd) e Simone Lupi (Pd) hanno auspicato che il processo legislativo di queste due proposte coinvolga il più possibile tutti i consiglieri e che non sia preceduto da annunci mediatici. In particolare, Cangemi ha chiesto di evitare che diventi “la bandiera di qualcuno, perché bisogna stare attenti a non mortificare il ruolo della politica, che deve invece ritornare a essere protagonista”.

Prima della chiusura della seduta, la Commissione ha anche iniziato l’esame dell’articolato della proposta di legge n. 64 concernente “Iniziative regionali volte a prevenire e contrastare il fenomeno del sovraindebitamento e dell'usura", a firma dello stesso Cangemi. E’ stato approvato l’articolo 1 con due emendamenti.

ABBRUZZESE (F.I.) CON IL PROGRAMMA PER IL SUPERAMENTO DEGLI OPG, LA REGIONE EVITI DI CREARE PAZIENTI DI SERIE “A” E PAZIENTI DI SERIE “B”

La Regione Lazio è interessata, al pari di altre, al Programma per la realizzazione di interventi per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ai sensi della L.9 del 17/2/2012 art.3 ter.Per tali finalità, alla Regione Lazio sono stati assegnati, con atto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione e del Ministero dell’Economia e delle Finanza, per l’anno 2013 Euro 5.322.583,00". Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

Detto importo è comprensivo delle richieste di assunzione in deroga di personale qualificato da dedicare anche ai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e al reinserimento sociale dei pazienti internati provenienti dagli O.P.G.

La ASL di Frosinone è coinvolta nel progetto, la circostanza è espressamente prevista nel recente Decreto di Zingaretti nr U00055 del 11/02/2015, con la struttura di Ceccano presso località Borgo S. Lucia, con due moduli per pazienti internati maschi per un totale di 40 p.l.

Ora chiaramente nessuno vuole contestare la finalità sociale di questa iniziativa di superamento e recupero di pazienti particolarmente complessi, peraltro promossa dai vari Ministeri.

Quello che si vuole evidenziare è che, con la solita scusa di non poter effettuare assunzioni in deroga al blocco del turn over, quindi con prestazioni sanitarie del tutto inefficienti ed inefficaci, si penalizzano i cosiddetti pazienti comuni.

Per intenderci, quelli che quotidianamente fanno la fila al pronto soccorso per ore prima di essere assistititi, o che attendono 365 giorni prima di effettuare un esame diagnostico importante, o che sono costretti a trasferirsi presso le strutture della capitale, perché in quelle delle province non ci sono posti letto a sufficienza.

Non si vuole in alcun modo fare della inopportuna demagogia, ma se la Regione non assume gli stessi impegni, doverosi sottolineo, presi per il recupero dei pazienti provenienti dagli OPG, anche per tutti gli altri pazienti, che tra l’altro sono la stragrande maggioranza assoluta, rischia paradossalmente di creare, pazienti di serie A e pazienti di serie B.Mentre meritano tutti le stesse tutele". Ha concluso Abbruzzese.

EDILIZIA SCOLASTICA, SIMEONE (FI): “DA REGIONE SOLO SPICCIOLI VESTITI D’ORO”

Gli investimenti hanno un senso se rispondono a dei bisogni reali e non a criteri generali che nascondono l’assoluta incapacità di scegliere. La scuola del Lazio è un universo complesso e diversificato. Dobbiamo lavorare per rendere la scuola uguale per tutti e non pensando che ci siano già eguali esigenze. Esistono edifici scolastici fatiscenti a fronte di scuole realizzate da poco. Investire in egual misura in questi due universi non è una scelta di equità ma solo cecità amministrativa. Effettuare una distribuzione a pioggia dei fondi, stiamo parlando di 76 milioni di euro per il triennio 2015-2017, per l’edilizia scolastica suddividendoli in base al numero di studenti e non alle priorità è una non scelta. La Regione, e Zingaretti in prima persona, ha il dovere di valutare, scegliere e decidere, non di trovare la strada più sicura per non essere contestata. Per fare un esempio a Latina, la seconda città del Lazio, sono stati destinati nel triennio circa 1,7 milioni di euro. Somma che, se divisa per i 74 plessi (tra materne, elementari e medie) più gli istituti superiori ricadenti nel Comune capoluogo, corrisponde a circa 24 mila euro a scuola. Il che significa che nessun plesso potrà mettere in cantiere i lavori di messa in sicurezza ma potrà al massimo acquistare la vernice per le cancellate. La Regione doveva verificare le criticità delle singole scuole, decidere le priorità ed infine destinare i fondi per risolverle con interventi mirati. La Regione deve avere il coraggio di decidere in ragione dei bisogni, deve sapere come ottimizzare l’efficacia degli investimenti basandosi sulla conoscenza delle singole realtà. Zingaretti ha optato per vie ragionieristiche che forse sulla carta hanno un senso ma che nei fatti rischiano di scontentare tutti. Non basta l’entusiasmo che il presidente della Regione e il centrosinistra utilizzano nei loro annunci per dare risposte ai cittadini che, come in questo caso, difficilmente arriveranno. Tra l’altro questa amministrazione comincia a mancare di originalità. Si annunciano sempre gli stessi interventi a dimostrazione del fatto che non si è prodotto che poco o nulla”.Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

SIMEONE (FI): “RIFORMA DELLE ATER, SERVE UNA RIFLESSIONE SERIA SU RUOLO E FUNZIONI”

“Questa mattina ho preso parte all’inaugurazione dello "Sportello Informativo" Ater a Formia. Un punto di riferimento sul territorio che raccoglierà le istanze dei cittadini residenti nei comuni di Formia, Gaeta, Itri, Sperlonga, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia e gestirà le pratiche amministrative e tecniche e potrà dare informazioni sulle procedure per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Una iniziativa positiva che sposa alla perfezione la nostra idea di istituzioni e servizi che devono essere il più possibile vicini ai cittadini e ai territori di riferimento. L’emergenza abitativa oggi sta riguardando una fascia sempre più ampia della comunità a causa delle ripercussioni della crisi economica che sta ampliando la forbice di persone cosiddette a rischio. Il ruolo dell’Ater può essere determinante per contribuire alla risoluzione di queste problematiche ma è necessario rivederne la struttura e le funzioni. La stessa decisione della Regione Lazio che, ad occhi bendati, vuole procedere ad una riduzione delle Ater basandosi su canoni puramente numerici non ci appassiona e non ci ha mai appassionati. Serve una analisi profonda sul ruolo e sulle competenze che questi Enti devono avere altrimenti si procederebbe all’ennesima riforma schizofrenica che non produce risparmi ma acuisce i disservizi. Oggi, senza risorse e senza una definizione dei compiti che sono chiamate a svolgere, le Ater si sono ridotte a mere esecutrici con bilanci costantemente sul filo del rasoio perché le entrate derivanti dai fitti di locazione coprono solo il 75% delle somme necessarie alla manutenzione del patrimonio immobiliare. Dal 2007 ad oggi le risorse destinate dalla Regione Lazio a queste Aziende per bandi e progetti di edilizia sociale sono vicine allo zero. In queste condizioni, con costi di apparato elevati e capacità di azione limitata, le Ater servono a poco. Ci auguriamo che il presidente Zingaretti riesca a cogliere questa occasione per effettuare scelte di merito e non solo propagandistiche”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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