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Roma, in caserma per denunciare invece si trova faccia a faccia col rapinato

Un 19 enne di Roma, recatosi nella caserma dei Carabinieri della Stazione di Tor de’ Cenci per denunciare un tentativo di rapina, subito poco prima sul bus, si è trovato faccia a faccia con il rapinatore e lo ha fatto arrestare dai militari. In...

Un 19 enne di Roma, recatosi nella caserma dei Carabinieri della Stazione di Tor de’ Cenci per denunciare un tentativo di rapina, subito poco prima sul bus, si è trovato faccia a faccia con il rapinatore e lo ha fatto arrestare dai militari.

In manette, con l’accusa di tentata rapina e ricettazione, è finito un 24enne, nomade di origine Bosniaca, che era a sua volta era andato in caserma, subito dopo la rapina, perché sottoposto all’obbligo di firma.

Poco prima infatti, a bordo di un bus della “Cotral”, lo straniero aveva minacciato con un cacciavite il ragazzo 19enne, chiedendo la consegna di soldi e del telefono cellulare. La rapina falliva grazie ad alcuni passeggeri che erano a bordo del mezzo, i quali sono subito intervenuti, mettendo in fuga il malvivente.

Poco dopo, lo straniero si è recato presso la Stazione Carabinieri per adempiere all’obbligo di firma, misura cautelare a cui è sottoposto per altri reati. Sfortunatamente per lui, in caserma vi era anche il 19enne che aveva tentato di rapinare poco prima e che era subito andato dai Carabinieri per denunciare l’accaduto.

Nello zaino del malvivente i Carabinieri hanno rinvenuto il “cacciavite” utilizzato nel tentativo di rapina oltre ad uno Smartphone, risultato rubato qualche ora prima ai danni di un'altra persona, nei pressi della fermata “Circo Massimo”, della linea B della Metropolitana. Il Tribunale Collegiale di Roma dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto che il 24enne fosse associato al carcere di “Regina Coeli”.

Proseguono le indagini dei Carabinieri per accertare se il giovane sia coinvolto in altre rapine avvenute in zona, con lo stesso modus operandi.

INDIVIDUATA DAI CARABINIERI UNA BANDA DI “CASSETTARI”. SVALIGIAVANO GIOIELLERIE. 7 INDAGATI.

Sono accusati di un furto commesso il 17 settembre del 2013 in una gioielleria di via Arco del Monte, nei pressi di Campo de Fiori, e di un furto tentato, in una gioielleria in via di Santa Chiara, nei pressi del Pantheon, dove provarono a portare via un bottino pari a 400 mila euro. Sono sette romani, di età compresa tra i 23 ed i 68 anni, perlopiù già noti alle forze dell’ordine, denunciati a piede libero dai Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro al termine di un’indagine durata circa un anno. Grazie ad una serie di attività di indagine tradizionali e tecniche, i Carabinieri sono riusciti a scoprire il ruolo che ognuno dei componenti della banda aveva in occasione dei colpi, in danno principalmente di gioiellerie della Capitale.

Tutto inizia il 17 settembre del 2013 quando, approfittando della temporanea chiusura dell’attività durante la pausa pranzo, bucarono una vetrina della gioielleria di via Arco del Monte, trafugando ori e preziosi per un valore complessivo di 19 mila euro per poi dileguarsi a bordo di un furgone a noleggio.

Le successive attività di indagine sono state sviluppate grazie anche al fatto che, poco prima del colpo e durante un servizio di pattuglia del territorio, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese avevano controllato e identificato una persona sospetta, poi risultata essere un componente della banda.

Da lì si è partiti per individuare la batteria di ladri e monitorarli, arrestandone tre di loro (gli altri riuscirono a scappare) nel dicembre del 2013 in una gioielleria nei pressi del Pantheon, dove gli indagati provarono a portare via un bottino pari a 400 mila euro ma, sfortunatamente per loro, ad attenderli nel retrobottega vi erano appostati i Carabinieri.

Al temine delle indagini è scattata la denuncia a carico dei 7 romani, di cui 5 sono già detenuti per analoghi reati.

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