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Abbruzzese (pdl): fronte comune a difesa dello stabilimento Fiat di Cassino

Così come accadde per la tutela e conservazione del tribunale di Cassino, dove fu messo in campo un formidabile gioco di squadra che ha prodotto risultati tangibili, anche per lo stabilimento Fiat di Piedimonte

Così come accadde per la tutela e conservazione del tribunale di Cassino, dove fu messo in campo un formidabile gioco di squadra che ha prodotto risultati tangibili, anche per lo stabilimento Fiat di Piedimonte bisogna attivare una sinergia comune, tra la politica tutta di ogni schieramento, le istituzioni territoriali, quindi la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, i sindaci del territorio già coinvolti nella cabina di regia, le rappresentanze datoriali e sindacali e ogni altro interlocutore di buona volontà.

Ciò al fine di chiedere al Gruppo di Torino, tutti uniti e con una sola voce, un quadro chiaro e definitivo circa le sorti dello stabilimento e degli oltre 4000 lavoratori interessati. Lo ha dichiarato il Vice Presidente della Commissione Lavoro e PMI Mario Abbruzzese.

Da domani, per la fabbrica pedemontana, parte un lungo periodo di stop, ben 45 giorni, tra ferie e cassa integrazione, che si sommano ai 95 giorni di cassa del 2012 e ai 63 già registrati nel primo semestre del 2013.

Si tratta di una situazione, che comunque si evolverà per tutto il 2013, non più sostenibile per tutte quelle famiglie che hanno visto la propria busta paga, di fatto dimezzata, dal continuo ricorso agli ammortizzatori sociali. E che inevitabilmente sta producendo effetti negativi per l’intera economia del cassinate.

Il Gruppo Fiat e l’amministratore delegato Marchionne, al momento della definizione delle proprie future strategie industriali per lo stabilimento ciociaro, devono avere la certezza che non troveranno un territorio dilaniato, dal punto di vista della coesione sociale, ma unito e assolutamente determinato a difendere, lo stabilimento, i posti di lavoro e quindi i salari.

E’ arrivato il momento della chiarezza. Quale piano industriale, quali modelli, quanti soldi e in quanto tempo sono previsti lo stabilimento di Cassino. Ulteriori tentennamenti, da parte di Fiat, non potranno essere più tollerati, né gestiti.

Se il settore auto motive non è più ritenuto strategico per il Gruppo ed intende puntare sull’editoria, lo dica chiaramente, senza addurre ogni giorno motivazioni differenti.

Al contrario, per la nostra terra l’importanza di Fiat è chiara e manifesta, da sempre, a tutti, ed è proprio questa consapevolezza che determinerà una tenace ed univoca battaglia per la difesa del

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