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Cassino, I mille giovani per la pace aprono strade impossibili

Il 2 settembre l'apertura del meeting con il Sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi. E' giunto alla sua XX edizione l'evento organizzato dalla Fondazione Exodus di Cassino e si svolgerà anche quest'anno sotto l'Alto Patronato del Presidente...

Il 2 settembre l'apertura del meeting con il Sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi. E' giunto alla sua XX edizione l'evento organizzato dalla Fondazione Exodus di Cassino e si svolgerà anche quest'anno sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

La prima edizione nel 1994, in occasione del 50° anniversario della distruzione di Cassino e Montecassino. Una settimana densa di incontri e di attività che sarà aperta da un convegno dal titolo “Adolescenza difficile e disagio scolastico” che vedrà la presenza, tra gli altri, del Sottosegretario di Stato al Ministero dell'istruzione Roberto Reggi. All'incontro, che si terrà martedì 2 settembre alle ore 10 e sarà ospitato presso il nuovo Rettorato dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale, sono stati invitati tutti i docenti del territorio ed i loro Dirigenti scolastici, con l'obiettivo di approfondire il tema della dispersione scolastica ed attivare strategie comuni fra scuola, territorio, famiglie ed agenzie educative, ottimizzando le risorse e valutando la reale efficacia degli interventi.

Sempre il 2 settembre, alle 21 presso la Chiesa di San Pietro Apostolo al Colosseo, la veglia di preghiera per la pace in medio oriente “Shalom, Salaam, Pace” che prenderà spunto dalle parole di Papa Francesco nella certezza che “la guerra non ha mai avuto ne' la prima, ne' l'ultima parola”.

Durante la settimana ci saranno diversi appuntamenti, alcuni dei quali si svolgeranno in comunità altri in varielocation nella città di Cassino.

Tra questi, anche due appuntamenti per adolescenti: il “Campus 3menda avventura” ed il “Cantiere di educazione alla pace”: si tratta di due occasioni formative per ragazzi fra i 15 ed i 22 anni finalizzate al lavoro su di se', alla scoperta del proprio progetto educativo personale ed alla conoscenza del mondo in cui viviamo, le ragioni dei piccoli e grandi conflitti, le possibilità di costruire relazioni positive.

La parte finale della settimana vedrà i ragazzi impegnati prima nella serata con don Mazzi, intitolata “Apriamo strade impossibili”, prevista per sabato sera alle 21, presso la comunità, poi la mattina, con una marcia per la pace verso Montecassino, dove alle 12 ci sarà la Messa e poi la partenza della Carovana del 30° anniversario di Exodus.

Non mancherà come ogni anno, lo “Sport Village” grazie alla collaborazione con varie società sportive del territorio ed il “Tremenda Rock Fest”, il festival della creatività giovanile.

Soprattutto non mancheranno incontri con personaggi che hanno fatto della loro vita una avventura significativa per la costruzione del bene e della pace.

“Educare alla pace – ha detto Luigi Maccaro - è una responsabilità di tutti. La città di Cassino, per la propria storia, ha una responsabilità speciale. Educare alla pace è un dovere e una scelta. Come sede di Cassino di Exodus, questa responsabilità vogliamo prendercela in pieno. Lo facciamo impegnandoci da tanti anni nel quotidiano per promuovere relazioni umane, positive, educative con le persone che incontriamo. Lo facciamo da venti anni con la manifestazione Mille giovani per la pace”.

La comunità Exodus di Cassino è una comunità in profonda trasformazione con un rapporto col territorio sempre più forte e ricco con conseguente beneficio per gli ospiti della struttura: maggiori opportunità, maggior contatto con la “normalità”, possibilità di sperimentarsi in attività sempre nuove ed interessanti, occasioni di protagonismo fino a pochi anni fa ritenute impensabili per ragazzi “chiusi” in una comunità di recupero.

“Tutto questo – conclude Maccaro - grazie alla scelta di portare gli eventi (come la Mille giovani per la pace) dalla piazza alla comunità, grazie ai volontari che sempre più giovani e numerosi frequentano la cascina, grazie alla disponibilità anche a lasciarsi trasformare dal rapporto con il territorio, grazie alla possibilità che gli incontri ci danno di ridefinire continuamente la nostra identità, pur tenendo la barra dritta rispetto alla scelta di fondo di essere educatori e fare educazione”.

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