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Frascati, dopo 22 anni arrestati i mandanti e gli esecutori dell'omicidio di Riccardo Germani

A circa 22 anni dall’omicidio di Riccardo Germani, avvenuto a Roma il 27 Gennaio 1991, ed a seguito della riapertura delle indagini lo scorso mese di aprile, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, guidato dal Ten. Col. Marco Aquilio,

A circa 22 anni dall’omicidio di Riccardo Germani, avvenuto a Roma il 27 Gennaio 1991, ed a seguito della riapertura delle indagini lo scorso mese di aprile, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, guidato dal Ten. Col. Marco Aquilio,

hanno arrestato il mandante ed uno dei due killer in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di quella Procura. Il secondo omicida si identificherebbe in Paolo Marfurt, vittima di agguato mortale lo scorso 3 ottobre 2012.

Riccardo Germani è stato ucciso con quattro colpi di pistola cal. 38 in via Santa Caterina Villarmosa, zona Borghesiana, alle 21.45 circa di domenica 27 Gennaio 1991, mentre si allontanava a bordo della propria autovettura dall’abitazione di una coppia di amici con i quali aveva trascorso la serata.

L’attenzione degli inquirenti all’epoca dei fatti si era concentrata immediatamente sul contesto lavorativo della vittima. Germani era proprietario del 51% delle quote di una società che gestiva un deposito giudiziario ubicato nel quartiere di Torre Angela, adiacente al G.R.A., mentre le restanti quote erano di uno degli odierni arrestati, ritenuto il mandante dell’omicidio.

I contrasti tra i due soci erano tali che Riccardo Germani aveva maturato l’intenzione di rilevare anche il restante 49% della società e divenire amministratore unico della stessa. Ma proprio in quel periodo, poco prima del suo omicidio, Germani era stato oggetto di continue minacce, anche telefoniche, subendo anche un’aggressione fisica da parte di almeno due persone rimaste ignote, ma da subito ritenute inviate dal socio. Quest’ultimo, all’epoca interrogato per ben due volte dopo l’omicidio, aveva fornito un alibi sorretto anche dalle dichiarazioni di alcuni testimoni. L’indagine venne archiviata nel luglio 1992.

Il “caso” è stato riaperto nel settembre del 1997 quando un ex detenuto aveva dichiarato alla Procura della Repubblica di Roma di aver appreso in carcere che qualche anno prima, uno degli odierni indagati, detto “Er Bengala”, aveva eseguito un omicidio su commissione di una persona che aveva intenzione di far uccidere il suo socio nell’attività di depositeria giudiziaria in zona Casilina G.R.A., omicidio per il quale i due killer avevano ricevuto la somma di 50 milioni di lire. Il racconto dell’ex detenuto era molto dettagliato ma anche in quel caso gli inquirenti non sono riusciti a raccogliere sufficienti indizi ed il procedimento penale venne nuovamente archiviato.

Le indagini, infine, sono state riaperte per la terza volta lo scorso aprile, nel corso delle attività del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Frascati sull’omicidio di Paolo Marfurt, avvenuto in località Vermicino del Comune di Frascati lo scorso 3 ottobre 2012, i cui autori sono stati arrestati il 18 gennaio 2013. Durante l’attività istruttoria, infatti, sono emerse le responsabilità di Marfurt per il fatto di sangue del 1991, ragion per cui sono stati analizzati nuovamente gli atti relativi all’omicidio Germani ed effettuate nuove attività investigative che hanno consentito di accertare come il suo socio, per appropriarsi dell’intera attività, abbia effettivamente assoldato due sicari della zona, “Er Bengala” e “Paolone” Marfurt, i quali la sera del 27 gennaio 1991 hanno atteso che Germani terminasse la cena presso casa di amici freddandolo con quattro colpi di pistola.

Agli arrestati viene contestato il reato di omicidio in concorso, con l’aggravante della premeditazione.

Il blitz dei militari dell’Arma è scattato alle 5.00 di oggi, con l’arresto del mandante dell’omicidio, oggi conosciutissimo titolare di uno dei maggiori depositi giudiziari della Capitale, la notifica in carcere al “Bengala”, già detenuto per altra causa e l’esecuzione di 4 perquisizioni, tra cui il deposito giudiziario.

Grande soddisfazione da parte della Procura della Repubblica di Roma e dell’Arma dei Carabinieri per il brillante risultato.

Federix - Federica Castello

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