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Ciampino, il vincolo sulla zona 167 di via Mura dei francesi non è legato ai ritrovamenti archeologici

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE: A seguito dell’avvio del procedimento da parte della sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio per l’apposizioni del vincolo nella zona 167 di Via Mura dei...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE: A seguito dell’avvio del procedimento da parte della sovrintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Lazio per l’apposizioni del vincolo nella zona 167 di Via Mura dei Francesi, comunicato con fax in data 13/06/2013, in molti si sono affrettati ad esternare, con toni trionfalistici, il raggiungimento dell’obiettivo e la richiesta di delocalizzazione dell’intervento di edilizia economica e popolare.

È doveroso però precisare alcuni aspetti: il vincolo che la sovrintendenza intende porre, non esplicita legami con i ritrovamenti archeologici che si sono rivelati in questa zona, infatti la sovrintendenza per il beni archeologici ha rilasciato il proprio nulla osta poche settimane fa, accogliendo il riposizionamento delle sagome degli edifici, in un contesto di rispetto e valorizzazione. I pregevoli ritrovamenti fatti, sono stati resi possibili proprio dai sondaggi archeologici pagati dai soci delle cooperative, che ci hanno permesso di rinvenire testimonianze della nostra storia, che altrimenti sarebbero rimaste sepolte per sempre. Il comune peraltro ha intrapreso un progetto di conservazione e musealizzazione dei reperti che in parte vanno a collocarsi nel parco archeologico che si intenderebbe realizzare all’interno dell’area, in parte in un zona museale che troverà spazio nei locali adiacenti al comune nella ex cantina sociale ed in fase di ristrutturazione. Il nuovo vincolo postumo rispetto all’iter autorizzativo, che la sovrintendenza paesaggistica vorrebbe mettere, e che si contraddice con quanto già espresso in fase di approvazione regionale, andrebbe a riguardare le cosiddette “mura dei francesi” che costeggiano la via dei laghi, i casali che sono all’interno ed alcuni uliveti e vigneti, peraltro non più esistenti da anni. Questo nuovo vincolo di fatto bloccherebbe l’insediamento abitativo con conseguenze sociali ed economiche a dir poco imprevedibili. Per queste motivazioni non è possibile per me gioire di questo risultato, la delocalizzazione della zona 167 come alcuni in modo quantomeno prematuro paventano, richiederebbe un tempo di almeno 2 anni, ammesso che la zona che si andrebbe ad individuare non incontri nessun tipo di vincolo dal punto di vista archeologico, paesaggistico e soprattutto geologico. Il danno economico che il vincolo andrebbe a creare è ingente. Le zone erano state già pre assegnate, alle cooperative vincitrici del bando ed i soci, tutti nostri concittadini hanno già versato cospicue somme, ciascuno per l’acquisizione delle aree e per i sondaggi archeologici obbligatori per legge. Non solo, i proprietari dei terreni che sono stati ceduti al comune per la realizzazione delle aree, hanno ottenuto in cambio una superficie edificabile che oggi di fatto diventerebbe anch’essa non utilizzabile. Le conseguenze di un contenzioso non sono prevedibili, e la cosa più grave è che si tratta di soldi di singoli cittadini e non di banche o imprese di costruzione, il chè renderebbe il tutto più drammatico nella situazione economica che stiamo vivendo. A questo punto nel rispetto del ruolo che la sovrintendenza riveste, è opportuno che l’amministrazione faccia la propria parte a tutela sì della bellezza del nostro territorio ma anche dei cittadini di Ciampino che rischiano di vedere vanificato il sogno di costruirsi la prima casa.

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