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Cinema, Guardians of the Galaxy di James Gunn, recensione

Sul finire degli anni '80, Peter Quill, all'epoca poco più che ragazzino, viene prelevato dalla Terra dopo aver assistito alla morte della madre. Dopo 26 anni si ritrova in un'altra dimensione, su altri pianeti e ad essere inseguito dai cacciatori...

Sul finire degli anni '80, Peter Quill, all'epoca poco più che ragazzino, viene prelevato dalla Terra dopo aver assistito alla morte della madre. Dopo 26 anni si ritrova in un'altra dimensione, su altri pianeti e ad essere inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l'intero universo.

Per sfuggire all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato, animato dalla voce di Bradley Cooper; Groot, un albero umanoide a cui presta la voce Vin Diesel; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un'ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.

Guardians of the Galaxy è senza dubbio il film che più di tutti quelli prodotti fino ad ora mette in scena la politica Marvel per il cinema: divertente, al limite del parodistico, con un occhio ai nerd che da decenni seguono le avventure degli eroi creati da Stan Lee.

Una netta distinzione dall'operazione realizzata da DC comics, in cima al quale c'è la seriosissima trilogia del Cavaliere Oscuro, diretta da Christoher Nolan, in cui il supereroe era ben cosciente del suo ruolo e delle sue responsabilità. Un carico di spessore che non sembra minimamente sfiorare i personaggi Marvel, sempre pronti all'autoironia e a riferimenti trasversali tra film, personaggi ed eventi (basti ricordare come l'attacco di New York, scena madre del corale The Avengers, venga rievocato in ogni sequel dei singoli supereroi da Iron man a Captain America).

Anche questa ultima produzione nasce da un riferimento al film centrale, che è appunto The Avengers. Alla fine dei titoli, come ormai di norma in queste produzioni, appariva il primissimo piano di Thanos, uber nemico dei Guardiani della Galassia.

Questo adattamento nasce dal filone del fumetto del 2008, che segue le avventure dei 5 "misfits" alieni, psicotici ma essenzialmente votati alla difesa del proprio universo, di cui si ritrovano ad essere abitanti, come dice Starlord in risposta al ricettatore che ha il volto di Benicio Del Toro e l'acconciatura della nemesi di James Bond nell'ultimo film, realizzato da Sam Mendes e interpretato da Javier Bardem.

Inserire superstar del cinema “serio” nelle produzioni blockbuster fracassone come questa è ormai un luogo comune: nel ruolo del capo della Nova Corps troviamo infatti Glenn Close.

A guidare il tutto c'è il regista James Gunn, che ha un'esperienza variegata come sceneggiatore, avendo infatti collaborato alla scrittura di Thor: the dark world, L'alba dei morti viventi, Scooby-Doo, e, soprattutto, un film icona della serie B anni '80: Tromeo and Juliet, film di riferimento della casa di produzione Troma.

La produzione e' gia' in marcia per la realizzazione del secondo episodio, sicura dagli oltre 300 milioni di dollari incassati nei mesi estivi solo negli Stati Uniti, e vedremo come andra' nelle nostre sale, dove esce il prossimo 22 Ottobre.

Alice Vivona

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