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Colleferro, avviso di garanzia per sei medici dell’Ospedale Parodi per la morte della giovane palianese Ilaria Humber

Avviso di garanzia per sei  medici dell’Ospedale “Bomprini Parodi” di Colleferro implicati nella vicenda della morte  della giovanissima Ilaria Humber, 13 anni, originaria di Paliano e residente a genazzano che ricoverata per un mal di pancia non...

Avviso di garanzia per sei medici dell’Ospedale “Bomprini Parodi” di Colleferro implicati nella vicenda della morte della giovanissima Ilaria Humber, 13 anni, originaria di Paliano e residente a genazzano che ricoverata per un mal di pancia non ha fatto più ritorno a casa.

I medici coinvolti nell'inchiesta sono del pronto soccorso, del reparto di anestesia e di pediatria. Nell’incidente probatorio sono stati riscontrati “profili di censurabilità a carico dei sanitari che ebbero in cura il paziente” così è scritto nell’avviso inviato ai sei professionisti.

Si tratta di A.E. 43 anni; C. A 49 anni di pediatria, dei colleghi A.M. 60 anni; di A.F. 60 anni e P.P. 41 anni Pediatria. Nonché di D. C. 58 anni del pronto soccorso, i quali nei giorni scorsi sono stati raggiunti da informazione di garanzia, ed ora pertanto dovranno nominarsi un legale, perché sono imputati di omicidio colposo, dopo l’incidente probatorio svoltosi presso il Tribunale di Velletri, Pubblico Ministero Luigi Paoletti.

Come si ricorderà la giovane Ilaria Humber di ritorno da una gita scolastica con un forte mal di pancia, nell’aprile scorso, si recò accompagnata dalla madre presso il pronto soccorso di Colleferro, qui dopo le prime visite decisero il ricovero presso il reparto di pediatria.

Il giorno dopo, la ragazza inspiegabilmente si aggravò e morì tra le cure dei sanitari che sembra non si sarebbero accorti che la ragazza aveva un aneurisma intestinale. Dopo qualche giorno della morte, fu disposta l’autopsia (nel frattempo si erano anche perse le lastre) ordinata dal magistrato di Velletri, dopo la denuncia dei genitori, tanto che il cadavere della poveretta fu riesumato dal cimitero di Genazzano, dove era stata sepolta, poiché in questa città vive la madre separata dal marito Roberto, sottufficiale dell’Esercito Italiano e che ha affidato il caso al suo legale di fiducia Filiberto Abbate.

Allora il dott. Domenico Levecchio ebbe a dichiarare che se si è “ trattato di un errore, si tratta di un errore di umanità. Volevamo rispettare la volontà della madre. Nell’autopsia che è stata eseguita non sono stati trovati impedimenti meccanici, cioè non abbiamo trovato perforazioni ma un megacolon e un megasigma. C’era ovviamente un’occlusione intestinale, ma per stabilire le cause bisognerà aspettare gli esami istologici”. Quindi, sin da subito non è stata fatta chiarezza. Ecco dunque l’incidente probatorio disposto dal Tribunale con gli avvocati e quindi l’avviso di garanzia ai medici che comunque si sono dovuti occupare del delicato caso finito, purtroppo, con la morte di quella bellissima ragazza che aveva una vita da vivere davanti. Invece, un cattivo destino la tolta da questa terra. Se ci sono state negligenze dei medici, lo dovrà stabilire i giudici del tribunale di Velletri visto che è cominciato l’iter con l’imputazione di omicidio colposo per i varimedici.

Giancarlo Flavi

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