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Colleferro-Segni, escluso il dolo tra le cause dell'incendio allo sfascio. Passata la paura si contano i danni

Il giorno dopo, passato lo spavento e superate le ordinanze di chiusura delle finestre dei comuni di Segni, Paliano, Anagni e Colleferro, è quello della conta dei danni ed è quello in cui i vigili del fuoco cercano di capire quale siano

Il giorno dopo, passato lo spavento e superate le ordinanze di chiusura delle finestre dei comuni di Segni, Paliano, Anagni e Colleferro, è quello della conta dei danni ed è quello in cui i vigili del fuoco cercano di capire quale siano le cause che hanno scatenato l’incendio che ha mandato in fumo oltre 200 auto (o meglio carcasse di auto) nello sfascio dei fratelli Colagiacomo al Pantano a Segni e che ha messo in apprensione migliaia di persone (il nostro articolo di ieri è stato letto da oltre 25mila persone ed il video dell'incendio ha superato le 3500 visualizzazioni in poche ore ed ora qui sopra ve ne proponiamo un altro con le riprese dall'alto). Da una prima analisi si esclude la pista dolosa e si sta cercando di capire la causa scatenante di un rogo di tale portata. I Fratelli Colagiacomo, questa mattina, stavano cercando di mettere in sicurezza il luogo dell’incendio all’interno del vasto recinto di proprietà e ci hanno tenuto anzitutto a “ringraziare tutti gli uomini dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, nonché o volontari che hanno contribuito a fare in modo che le fiamme non si propagassero”. “ Questo incendio così vasto è potuto accadere solamente perché noi non eravamo presenti, stavamo in pausa pranzo. Perché, se fossimo stati presenti, sicuramente con tutti i mezzi antincendio che abbiamo lo avremmo subito spento da soli. Invece, quando siamo intervenuti, era troppo tardi e lo è stato anche per i vigili del Fuoco che sono arrivati con qualche minuto di ritardo perché impegnati in altro lavoro”. Di seguito più anziano dei tre fratelli, mentre tira un sospiro di sollievo, ci invita a guardare il piazzale e ci dice: “vedi non c’è una goccia d’olio in terra. Questo significa, che noi raccogliamo addirittura anche l’olio dei freni per come ci teniamo all’ambiente. Per questo siamo molto attrezzati”. Comunque, sta di fatto che non sarà facile stabilire le cause che hanno fanno innescare l’incendio, potrebbe anche essere stato un riflesso del sole su un filo elettrico e con le alte temperature di questi giorni, nulla è da escludere. Sta di fatto che questo grande incendio per l’intero pomeriggio del giorno di San Quirico in pieno caldo del ciclone Caronte ha bloccato tre paesi. Giancarlo Flavi (vietata la riproduzione delle foto e del video senza previa autorizzazione)

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