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Lunedì, 29 Aprile 2024
Roma

Colonna, gli studenti intervistano la giornalista autrice del libro “Storia di Malala” dedicato Premio Nobel per la Pace

Semplici le domande che gli studenti delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo Tiberio Gulluni hanno rivolto a Viviana Mazza, giornalista del Corriere della Sera e autrice del libro “Storia di Malala”. Gli alunni presenti nella mattinata di...

Semplici le domande che gli studenti delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo Tiberio Gulluni hanno rivolto a Viviana Mazza, giornalista del Corriere della Sera e autrice del libro “Storia di Malala”. Gli alunni presenti nella mattinata di

martedì per ascoltare i racconti della giornalista, ospite della Biblioteca Elsa Morante di Colonna, sono rimasti molto colpiti dal fatto che la protagonista del libro fosse una loro coetanea, e ne hanno voluto conoscere moltissimi aspetti della vita quotidiana, tanto da far emergere importanti particolari che hanno completato il profilo di questa giovane eroina contemporanea.

MalalaYousafzai è l’attivista pakistana che a soli undici anni ha iniziato a scrivere un blog apertamente contro il regime talebano in Pakistan, atto che ha suscitato l’ira di questi ultimi tanto da costarle un colpo di fucile alla testa. Viviana Mazza ha raccontato il coraggio di questa ragazza, la determinazione con cui ha portato avanti la sua lotta quotidiana per il diritto allo studio delle donne, fino a quando all’età di diciassette anni è stata consacrata come la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace.

Questi argomenti hanno toccato la sensibilità degli studenti che hanno letteralmente subissato la scrittrice di quesiti che solo la curiosità di un bambino può formulare. Adesso è ricca? Un interrogativo apparentemente insignificante, che ha dato la possibilità alla giornalista di spiegare che certamente adesso la famiglia di Malala, oggi residente per motivi di sicurezza a Birmingham in Inghilterra, vive in una condizione più agiata rispetto a prima dell’attentato, gran parte delle donazioni vengono impiegate per le fondazioni a lei dedicate attraverso cui Malala continua a portare avanti il suo impegno politico. Certo però si sta sempre parlando di un’adolescente strappata alle sue radici, a parte della sua famiglia e alle amicizie, e probabilmente farebbe volentieri uno scambio. Ma se ha lottato per poter andare a scuola, è una studiosa? Ovviamente Malala ha compreso più di altri l’importanza dell’istruzione soprattutto in una società come quella pakistana, ma è pur sempre una diciassettenne, che bisticcia con i fratelli o che si preoccupa di venire bene nella foto, proprio come in quella con la scrittrice proiettata sulla parete della biblioteca che, come racconta la Mazza “in realtà si tratta di un secondo scatto poiché nel primo non si era piaciuta”. L’interesse è rivolto anche verso temi di politica estera e gli studenti chiedono alla giornalista aggiornamenti sulla guerra in Siria, o sui rapporti tra Pakistan e India. Nella platea di studenti fa capolino anche una fan della scrittrice, preparatissima su questo libro e sul precedente “Il bambino Nelson Mandela”, che tenta lo scoop chiedendo informazioni sulla terza fatica della Mazza, ma questa glissa il tema poiché l’opera è ancora in fase di lavorazione.

“Avevamo preparato in classe soltanto alcune domande per far sciogliere i ragazzi” commenta soddisfatta la docente e Consigliere delegato alla Cultura Luisella Pasquali “ma si trattava di domande generiche, una volta entrati nell’argomento hanno iniziato ad approfondire di loro iniziativa”.

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