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Frosinone, Abbruzzese (fi): FCA non deve essere unica opportunita’ ccelerare su attuazione accordo fi programma Frosinone - Anagni

I benefici relativi al rilancio della FCA nella nostra provincia non devono essere l’unica opportunità per questo territorio. Servono anche  altre soluzioni che, in parte, sono state gia messe in campo, tempo fa, con l’ufficializzazione...

I benefici relativi al rilancio della FCA nella nostra provincia non devono essere l’unica opportunità per questo territorio. Servono anche altre soluzioni che, in parte, sono state gia messe in campo, tempo fa, con l’ufficializzazione dell’accordo di programma. Le imprese sono ancora in difficoltà, per cui, è fondamentale che vengano accelerati i processi relativi a questo provvedimento che potenzialmente poteva essere, visto che fino ad ora non lo è stato, il volano per la ripresa economica della Ciociaria”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese, vice presidente della Commissione Sviluppo Economico, Lavoro e PMI.

“Nel primo trimestre del 2015 il Pil della nostra nazione, secondo la stima preliminare, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è risultato invariato rispetto al primo trimestre del 2014 (era -0,1%). Questo dato sentenzia che la recessione è in estinzione, ma resta viva la crisi, nonostante il presidente della regione Lazio, Zingaretti, dica che va tutto a gonfie vele. Ne sono la viva testimonianza tutte quelle realtà imprenditoriali che sono in difficoltà, in particolare le pmi, molte anche nella nostra provincia e che, logicamente, ancora non raccolgono i frutti di una reale ripresa del mercato.

In questo contesto ed in considerazione anche delle notizie positive riguardanti FCA è importante, soprattutto in ciociaria, dove è in atto un processo di desertificazione industriale senza precedenti, mettere in campo ulteriori strategie per far si che la provincia di Frosinone torni di nuovo a crescere. Strategie legate, soprattutto, all’attuazione dell’accordo di programma afferente l’area Frosinone – Anagni, sul quale si sta perdendo molto tempo, vanificando tutto il percorso sinergico costruito intorno a tale provvedimento. Credo sia opportuno, quindi, che il Ministero Sviluppo Economico e la Regione Lazio forniscano al più presto una disamina chiara e dettagliata dello stato dell’opera con annesse difficoltà nel mettere in pratica quanto stabilito”. Ha concluso Abbruzzese

TASSE, SIMEONE (FI): “RENZI BACCHETTA LA REGIONE E ZINGARETTI FA SCARICA BARILE SUI CITTADINI

“Il botta e risposta tra Renzi e Zingaretti è il simbolo di un modo di fare politica e di amministrare che non guarda all’interesse dei cittadini. Renzi ha smentito Zingaretti. Ha sottolineato che non è responsabilità del Governo se il Lazio è tra le Regioni con le tasse più alte d’Italia. Zingaretti si è giustificato ricorrendo ai tagli imposti ai trasferimenti Stato – Regione dal Governo. Il tutto in un nascondino che ha evidenziato come sia Renzi che Zingaretti non abbiano idea di quello che stanno facendo. La realtà, quella con cui cittadini e imprese del Lazio devono confrontarsi quotidianamente, è che Zingaretti ha aumentato tutta l’imposizione fiscale tra cui l’addizionale Irpef che è arrivata al 3,3%. Lo ha fatto rifiutandosi di mettere in campo qualsiasi diminuzione dei costi. In un momento di gravissima crisi economica Zingaretti continua a parlare di sacrifici, peccato che li chieda solo ai cittadini. Gli abbiamo chiesto e proposto, dal giorno del suo insediamento, di risolvere questa emergenza con interventi concreti. Ci ha risposto mettendo le mani nelle tasche dei cittadini per prendere quello che Renzi gli ha tolto. Ha scelto di aumentare i costi della Regione assumendo 70 dirigenti esterni, 20 direttori tra Ater e Parchi, mantenendo immobili che potrebbero essere venduti portando liquidità nelle casse regionali, non tagliando le società partecipate, mantenendo la spesa sanitaria pro capite del 54% più alta rispetto alla media nazionale. Lo ha fatto rifiutando il tentativo di Forza Italia, durante la discussione sulla legge di stabilità 2015 e il bilancio di previsione 2015 – 2017, di introdurre, basandosi sul principio dell’equità, il reddito Isee quale indicatore per il pagamento dell’aumento dell’addizionale Irpef. Ha rifiutato qualsiasi intervento di riduzione della spesa corrente che avrebbe potuto alleggerire la pressa fiscale su cittadini ed imprese. Zingaretti doveva essere in grado di tirare la corda e, a fronte di una riduzione dei trasferimenti, essere in grado di gestire le risorse senza aumentare la tassazione e garantendo comunque servizi di qualità. Zingaretti è stato eletto per amministrare, per fare scelte coraggiose e politiche. Il resto sono solo annunci su cui non esiste nulla di concreto compreso quello che riguarda il fatto che l’aliquota Irpef regionale non verrà aumentata per l’80% dei contribuenti. Questo dimostra, ancora una volta, che alla fine la verità emerge e non siamo noi a dirlo ma è il segretario nazionale del partito di Zingaretti che è anche il presidente del Consiglio. Perché nello scambio di accuse sulla responsabilità dell’aumento della pressione fiscale per i cittadini del Lazio è stato Renzi a sugellare l’incapacità di Zingaretti. Certo poi le opportunità politiche hanno portato a pace fittizie ma la sostanza resta. Il punto è l’incapacità di Zingaretti, nonostante i generosi aiuti del Governo centrale a governare con scienza e coscienza la nostra Regione. Ora Zingaretti giustifichi i suoi conti davanti al consiglio. Perchè prima o poi i giocatori d’azzardo si trovano a dover calare le carte reali che hanno giocando come sanno. E loro oltre a non avere carte stanno solo giocando, uniti da questo delirio di onnipotenza mediatica, con la vita dei cittadini. Renzi e Zingaretti vivono arroccati nel loro mondo di diktat mentre i cittadini sono vessati da tasse locali che i sindaci sono costretti a introdurre per l’incapacità del governo di tagliare le spese centrali e le imprese sono umiliate da fisco, incertezza della giustizia e burocrazia. E’ vero che l’Italia cambia verso come dicono cinguettando Renzi e Zingaretti peccato che non si stiano accorgendo che il verso è esattamente contrario a quello che vorrebbero loro”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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