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Frosinone, Acea Ato5, Pompeo: “Raccontiamo ai cittadini la verità: fronte comune sull’unico percorso possibile”

Sulla questione del servizio idrico in provincia di Frosinone credo sia opportuno fare chiarezza e ricordare che tentativi di risoluzione del contratto con l’attuale  gestore sono stati già abbondantemente annunciati e mai realmente intrapresi da...

Sulla questione del servizio idrico in provincia di Frosinone credo sia opportuno fare chiarezza e ricordare che tentativi di risoluzione del contratto con l’attuale gestore sono stati già abbondantemente annunciati e mai realmente intrapresi da chi mi ha preceduto alla guida dell’Amministrazione provinciale.

A dichiararlo il Presidente Antonio Pompeo che, intervenendo sulla questione del servizio idrico in Provincia di Frosinone, ricorda a tutti i cittadini, agli amministratori e ai partiti politici il percorso finora seguito per difendere gli interessi della comunità provinciale.

“Non si può pensare – continua Pompeo - che una risoluzione del contratto con il gestore del servizio idrico si possa attuare senza seguire un percorso ben definito, chi avanza certe tesi non fa gli interessi dei cittadini perché sarebbero loro i primi a pagarne gli effetti. Innanzitutto va spiegato che esiste una Convenzione, un contratto che come in ogni altro caso ha specifiche clausole e contiene indicazioni sulle procedure da seguire. Per poter contestare il servizio offerto dal gestore occorreva prima avere una tariffa – e tutti siamo a conoscenza dei fatti che hanno portato alla definizione della stessa – e soprattutto approvare il Piano degli Investimenti, come abbiamo fatto nella Conferenza dei Sindaci dello scorso maggio, dopo anni di rinvii. Oggi con questi due passaggi, e attenendoci a quanto recita la Convenzione, possiamo passare alla fase successiva. Infatti, con la Consulta d’Ambito abbiamo richiesto alla STO ( Struttura Tecnico Operativa) di formalizzare entro il 28 gennaio l’elenco degli inadempimenti del gestore per poi avviare le procedure di risoluzione del contratto. Il percorso seguito è interamente indicato dalla Convenzione, art. 34 che tutti invocano ma che in pochi forse hanno letto. Non ci si deve inventare nulla.

Solo così facendo potremo dare forza alla nostra battaglia ed evitare altre spese ai cittadini, come quelle legali sostenute nel passato prossimo e costate alla collettività circa due milioni di euro, a fronte di zero risultati. Oggi, semplicemente rispettando quanto contenuto nella Convenzione, e senza ulteriori costi, siamo in grado di poterci opporre ai disservizi del Gestore.

Se questi passaggi fossero stati fatti negli anni passati, soprattutto da chi era deputato a farlo, non ci troveremo a questo punto. Avere un servizio idrico funzionale è l’obiettivo che vogliamo perseguire, per il quale è utile il contributo di tutti, Istituzioni, associazioni e comitati. Quello che mi preme ribadire però, è che si può fare soltanto seguendo un chiaro e determinato percorso: quello indicato dall’art. 34 della Convenzione e che, attraverso la Consulta d’Ambito, stiamo portando avanti.

Quanto alla incorporazione della Società Acea- Ato5 in Acea-Ato2, leggere di presunte omissioni da parte della Provincia è strumentale e non corrisponde alla realtà. Dimostra solamente scarsa conoscenza della materia. Infatti, si tratta di una decisione che riguarda la struttura societaria. Anche in questo caso è la Convenzione che ci guida: infatti, in base all’art. 29, la Consulta d’Ambito ha richiesto un parere alla STO per capire gli effetti che questa fusione comporterà sul servizio, in particolare sulla verifica del permanere delle garanzie tecniche, economiche e finanziarie. Quindi l’unica competenza della Consulta rispetto alla procedura di fusione è quella di esprimere un parere supportata dalla STO. Rispetto ai tempi, abbiamo a disposizione 60 giorni, esattamente come dice il comma 4, art. 29 della Convenzione, e non 30 giorni come avviene nell’Ato2. Anche questa tempistica va chiarita, perché oggetto di ulteriore confusione”.

“Non vogliamo ripetere – conclude Pompeo - gli errori commessi nel passato e farli pagare ai cittadini, come purtroppo in questa provincia è già capitato. Ritengo che per un amministratore pubblico la priorità sia difendere e tutelare i diritti dei propri concittadini percorrendo la strada della legalità e del diritto, e su questi due assi ci stiamo muovendo. Non nascondiamoci dietro facili parole per ‘far colpo’ sui cittadini, raccontiamo loro la verità e agiamo con serietà e cognizione per il loro bene. E proprio su questo percorso di verità, di responsabilità e di rispetto del diritto chiedo di fare fronte comune. Solo così si vincono le battaglie, in altro modo si perde solo tempo”.

AMATA: “BENE LE PROPOSTE DI CONFIMPRESE. TRASFORMIAMOLE IN PROGETTI ATTRAVERSO IL COMITATO PER IL LAVORO E LO SVILUPPO

“All’appello e alle proposte messe sul tavolo dal presidente di ConfimpreseItalia Guidi D’Amico, la Provincia di Frosinone risponde presente. Siamo pronti a sostenerle attraverso il Comitato per il Lavoro e lo Sviluppo. Come ribadito dal Presidente D’Amico, questo territorio ha bisogno di fare squadra: non una mera affermazione d’intenti, ma una reale esigenza se si vuole dare forma a progetti concreti di rilancio e di sviluppo. C’è uno strumento come il Comitato per lo Sviluppo in cui sono rappresentati tutti i soggetti portatori di interesse del territorio, può essere il luogo per fare sintesi e dare forza alle istanze, organizzando proposte che possono essere subito attuabili.

Come ho già ribadito altre volte, l’Accordo di Programma è stata una ottima iniziativa, ma ha perso forza e capacità di produrre risultati nel momento in cui è stata gestita fuori dai confini provinciali. Lavoriamo, certo, ad una ulteriore progettualità in tal senso, che però abbia una Cabina di regia territoriale e mettiamo al centro le Piccole e medie imprese. Allo stesso tempo, parallelamente, come sostiene D’Amico, lavoriamo su ipotesi di più immediata realizzazione come la richiesta dell’istituzione delle aree di crisi. Mi pare condivisibile l’idea messa sul tavolo dal Presidente di Confimprese di recuperare la zona dell’Interporto e di trasformarla in progetto pilota per nuovi investimenti a burocrazia zero, sgravi per le imprese e per coloro che assumono.

Proprio il tema del lavoro, e di quello giovanile in particolare, deve essere prioritario. I dati sulla disoccupazione sono drammatici, le vertenze che vive questo territorio sono troppe e non accennano a diminuire. Alle tante famiglie, a tanti ragazzi, che vivono nell’emergenza e nella precarietà, la politica deve offrire quelle risposte che si attendono. Ecco perché fare squadra non è un semplice slogan, ma una prospettiva non più rinviabile. Il territorio acquisisce attrazione se offriamo un contesto in cui per gli investitori è conveniente radicarsi, altrimenti assistiamo impotenti al fuggifuggi dei capitali e al deperimento economico locale. Dobbiamo essere capaci di tutelare un ecosistema favorevole alla nascita e crescita delle imprese produttive, senza allevarle per poi divorarle fiscalmente, in un ambiente competitivo libero dalla discrezionalità burocratica che agisce spesso da freno allo sviluppo”.

E’ quanto afferma il vicepresidente della Provincia di Frosinone Andrea Amata

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