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Frosinone, Capparelli contro gli yesman Iacovissi, Buschini e Spilabotte. Teatro con Sebastiano Somma

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CLAUDIO CHIAPPARELLI: “Appare di tutta evidenza come gli ‘yesman’ Iacovissi, Buschini e Spilabotte ignorino completamente la materia di cui pretendono di parlare ed articolano ragionamenti sterili sulla base di un...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CLAUDIO CHIAPPARELLI: “Appare di tutta evidenza come gli ‘yesman’ Iacovissi, Buschini e Spilabotte ignorino completamente la materia di cui pretendono di parlare ed articolano ragionamenti sterili sulla base di un semplice sentito dire.

Nel caso della senatrice Spilabotte ci troviamo, poi, addirittura, davanti ad una disinformazione imbarazzante, fatto gravissimo se si considera che la stessa dovrebbe rappresentare il territorio nella più alta istituzione parlamentare. E con quale competenza ci chiediamo, pure, a questo punto. Vale la pena ricordare alla triplice della disinformazione e del populismo che, contrariamente a quanto affermato dalla senatrice Spilabotte, è l’Università di Cassino che ha portato il Comune in Tribunale.

L’oggetto del contendere è un supposto debito di circa 600.000 euro, maturato nel quadriennio 2009-2012 quando al governo della città c’era l’amministrazione di cui il Pd e il Psi erano la spina dorsale. Probabilmente, però, il Rettore Attaianese, che era distratto per qualche anno, alla precedente giunta di centrosinistra, che aveva accumulato il debito di 600.000 euro, non aveva promosso alcuna ingiunzione di pagamento.

Questa sì appare una singolare affinità politica, assolutamente unica nel suo genere nel panorama universitario. Inoltre, ma qui ci rendiamo conto che lo sforzo di lettura semantica può essere complicato per qualcuno, il Sindaco non ha mai detto di voler mandare via l’Università di Cassino da Frosinone. Ha chiesto, invece, maggiore rispetto e considerazione per il capoluogo e l’attivazione di corsi che possano costituire una reale attrattiva per i giovani del territorio e di fuori provincia, essendo costretto, in caso contrario, a guardare altrove, per soddisfare la domanda di cultura universitaria, necessaria per la formazione degli studenti del capoluogo. Del resto l’esempio dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone è lampante, un’istituzione di rango universitario che riesce ad attirare iscritti da tutto il mondo grazie ad un’offerta formativa di primissima qualità e di altissimo livello.

Le uniche note davvero deprimenti in tutta questa vicenda sono l’approssimazione e la superficialità con cui Buschini, Spilabotte e Iacovissi trattano la materia dell’istruzione universitaria. L’amministrazione Ottaviani si è opposta al decreto ingiuntivo con cui l’Università di Cassino ha chiesto il pagamento di 600.000 euro, perché ritiene che i soldi dei cittadini di Frosinone vadano spesi con oculatezza e soprattutto quando ci sono importanti effetti benefici per il territorio e non per sostenere, forse, le velleità accademiche di qualcuno o peggio ancora per far ricoprire al Comune di Frosinone il mero ruolo di salvadanaio dei bilanci altrui. Vale la pena ricordare a Buschini, Spilabotte, e Iacovissi che solo l’impegno del Sindaco Ottaviani e dell’attuale Giunta ha scongiurato, ad esempio, la perdita dell’Accademia di Belle Arti che, a causa, dell’inerzia e dell’incapacità della precedente amministrazione di centrosinistra, stava andando via da Frosinone. È, forse una colpa chiedere all’Università di Cassino un impegno più importante e qualificante per la città di Frosinone, visto che, fino ad ora, l’offerta formativa è andata riducendosi e il corso nel quale si è laureata la senatrice Spilabotte (laurea triennale in conservazione dei beni culturali e museali) non esiste più a Frosinone da tre anni? L’offerta formativa universitaria su Frosinone non scomparirà. Sarà, anzi, più importante e qualificante.

LA CORTE DEI CONTI BOCCIA NAPOLI E PROMUOVE FROSINONE

Allorquando nel novembre dello scorso anno fu comunicata ufficialmente dalla sezione regionale della Corte dei Conti del Lazio l’approvazione del Piano di Riequilibrio Pluriennale del comune di Frosinone, la notizia fu accolta con la giusta soddisfazione, anche in ragione del fatto che sono pochissimi i comuni italiani che hanno raggiunto tale risultato. Oggi alla luce di quanto stabilito dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Campania che ha bocciato anche il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Napoli valutandone “la non congruenza ai fini del riequilibrio”, il risultato del nostro comune appare ancor più di rilievo.

Il Comune di Frosinone come si ricorderà è riuscito nella complessa operazione di evitare la dichiarazione di dissesto, attraverso la procedura di ripianamento in dieci anni della massa debitoria, attivata nel marzo 2013. Il Comune di Frosinone è tra i pochissimi Comune Capoluogo ad aver ricevuto l’approvazione da parte della Corte dei Conti del piano di riequilibrio decennale, avendo iniziato l’iter 5 mesi dopo la pubblicazione del D.L.174/12 che ha inserito la norma sul “salva Enti”.

L’approvazione ha come conseguenza il monitoraggio da parte della Corte dei Conti, semestralmente, della verifica degli equilibri previsti dal Piano approvato dal Consiglio Comunale.

La procedura scelta dall’amministrazione Ottaviani, con l’ottimo lavoro svolto dall’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli, del riequilibrio pluriennale presenta numerosi vantaggi, rispetto alla dichiarazione di dissesto, verso la quale si stava dirigendo il Comune, per l’enorme buco di bilancio, che superava la soglia di cinquanta milioni di euro, ereditato dalle precedenti gestioni amministrative.

In particolare, dopo l’approvazione del piano, si può beneficiare di:

Ø erogazione immediata senza interessi dell’importo di 5,3 milioni di euro da restituire in dieci anni;

Ø erogazione ai fornitori del debito fuori bilancio con una riduzione media del 25%, rispetto a quella superiore al 50% in caso di dichiarazione di dissesto;

Ø flessibilità nella gestione del bilancio in un arco temporale di 10 anni rispetto ai cinque previsti in caso di dissesto;

Ø autogoverno delle scelte rispetto all’insediamento, in caso di dissesto, dell’Organismo Straordinario di Liquidazione, con un risparmio delle spese relative a tale organismo stimabili in circa 340.000 euro annui che non dovranno pagare i cittadini.

“L’approvazione del Piano di Riequilibrio Pluriennale del comune di Frosinone – ha dichiarato il consigliere comunale Vincenzo Savo – ha consentito all’amministrazione comunale di pianificare con serenità il futuro. Oggi, in tutta Italia, compreso il Comune di Frosinone, sono davvero pochi gli enti locali che si sono visti riconoscere il piano di riequilibrio, infatti da ultimo è stato bocciato quello del comune di Napoli. Il risultato raggiunto dal nostro comune è un premio alla coerenza e alla serietà dell’azione dell’amministrazione comunale che, fin dal proprio insediamento, ha dato ampia prova di affidabilità. Il dissesto sarebbe stato una vera e propria mannaia per i cittadini. Adesso, con il piano di riequilibrio, il Comune di Frosinone ha finalmente imboccato la strada giusta per diventare un ente virtuoso e riscattare la propria immagine di cenerentola tra gli enti locali”.

TORNA IL TEATRO: VENERDÌ AL NESTOR LO SPETTACOLO DI “A CIASCUNO IL SUO”

Dopo lo straordinario successo dei primi due spettacoli di Serena Autieri e Giorgio Albertazzi prosegue la stagione teatrale organizzata dall’amministrazione comunale con lo spettacolo di venerdì prossimo (24 febbraio) alle ore 21 “A ciascuno il suo” con Sebastiano Somma, Daniela Poggi e Gaetano Aronica.

Malgrado le ipocrisie della civiltà, vi è nel cuore dell’uomo un’eterna barbarie, così il francese Barbey d’Aurevilly, in uno dei suoi più celebri e inquietanti romanzi, L’indemoniata. L’ipocrisia è la legge non scritta, eppure trionfante, che domina la società in cui viviamo, che domina la società che Leonardo Sciascia ci ha raccontato in A ciascuno il suo. Il teatro non può continuare ad isolarsi dal contesto circostante, il teatro è vita! Il teatro deve avere un cuore. E come un cuore, infatti, pulsa la scena di A ciascuno il suo: ambienti borghesi, addirittura opulenti, un’eleganza barocca, intrisa di simboli cattolici, su cui svettano delle creature misteriose e a cui si sovrappongono gufi e pipistrelli, come ne Il sonno della ragione genera i mostri di Goya, tanto caro a Leonardo Sciascia. Ma A ciascuno il suo non è una storia fantastica: è cruda, indigesta realtà. Questo è il teatro che sogniamo: non recitato, ma vivo. Gli attori sono veri come le loro menzogne.

A seguire poi ci saranno gli altri spettacoli: 7 febbraio “Italia mia Italia” con Maddalena Crippa, 17 febbraio “Ladro di razza” con Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni e Blas Roca Rey, 3 marzo “Erano tutti miei figli” con Mariano Rigilo, Anna Teresa Rossini, Rube Sigillo e Silvia Siravo, 2 aprile “Cani e Gatti” con Luigi De Filippo e il 15 aprile con “Sing e Swing” con Massimo Lopez e la jazz company.

Questi i prezzi dei biglietti dei singoli spettacoli: per il primo settore 16 euro intero e 15 ridotto, secondo settore 13 euro e 12 ridotto, galleria 11 euro intero e 10 ridotto.

Per informazioni e acquisto biglietti ci si può rivolgere ai seguenti recapiti: Multisala Nestor telefono 348 7749362 e info@multisalanestor.it oppure al comune di Frosinone ai numeri telefonici 0775 265586 e 0775 65591.

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