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Frosinone, commemorazione di Pietro Tiravanti alla sede della nuova Accademia di Belle Arti

Il sindaco Nicola Ottaviani dopo la commemorazione del IV Novembre in piazza della Libertà si è recato in viale Mazzini dove ha deposto una corona d’alloro presso il monumento che conserva le ceneri di Pietro Tiravanti, posto all’ingresso...

Il sindaco Nicola Ottaviani dopo la commemorazione del IV Novembre in piazza della Libertà si è recato in viale Mazzini dove ha deposto una corona d’alloro presso il monumento che conserva le ceneri di Pietro Tiravanti, posto all’ingresso dell’omonimo edificio scolastico, che a breve ospiterà la sede dell’Accademia di Belle Arti, dopo una attenta e scrupolosa ristrutturazione dello stabile.

“In questo luogo – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani – che ricorda l’eroe frusinate che morì durante le operazioni belliche in Libia l’11 luglio 1915 a Zintan, a causa delle ferite riportate in combattimento, oltre alla conservazione della memoria storica, si guarda al futuro della nostra città. L’istituto scolastico che porta il nome dello stesso eroe frusinate, dopo il completamento dei lavori di riqualificazione sarà la sede della prestigiosa Accademia di Belle Arti, che ospita studenti provenienti da ogni parte del mondo, interpretando nell’arte e nella cultura la vocazione cosmopolita del capoluogo”.

CELEBRAZIONE 4 NOVEMBRE IN PIAZZA DELLA LIBERTÀ

Questa mattina, martedì 4 novembre 2014, la città di Frosinone ha celebrato la Festa dell’Unità nazionale, la Festa delle Forze Armate e il 96° Anniversario della Vittoria. Le celebrazioni si sono svolte come ogni anno in piazza della Libertà alla presenza delle massime autorità.

“Quella odierna – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani - è una data da ricordare e commemorare con orgoglio e riconoscenza nei confronti di coloro che combatterono per la Patria, sacrificando anche la loro stessa vita. Il 4 novembre del 1918 si chiudeva vittoriosamente quel processo avviato nel secolo precedente con la rinascita risorgimentale. Oggi il nostro compito è quello di preservare la memoria storica di quei giorni che insieme all’unità riconsegnarono al Paese orgoglio e dignità e trasmettere alle nuove generazioni i valori del senso di appartenenza ad una comunità nazionale che nella democrazia, nella pace e nella coesistenza pacifica trova le proprie fondamenta. Inoltre, in questo particolare giorno, ricordiamo con profondo senso di riconoscenza e gratitudine le nostre Forze Armate per il loro costante e proficuo impegno a servizio del Paese, in difesa della pace e della libertà dei popoli”.

IL PRESIDENTE POMPEO

Esattamente 96 anni fa, il 4 novembre 1918, una delle firme più importanti della storia della nostra Nazione pose fine alla Prima Guerra Mondiale. Tanto importante, quell’armistizio, che la festività che oggi ricorre e che siamo qui a celebrare, è l’unica tra quelle non religiose ad aver superato la nostra epoca monarchica, quella fascista, quella repubblicana fino ai giorni nostri.

Questa festa è stata, per decenni, il momento del ricordo di una vittoria, quella della Grande guerra, oltre che la festa del completamento dell’unità d’Italia. Oggi è trasformata nella nostra percezione e nelle esigenze della storia. Siamo qui a tributare la nostra attenzione e la nostra gratitudine a coloro che hanno dato la loro vita per la nostra Nazione, in ogni epoca, che operano oggi per la sua sicurezza in Italia e all’estero, nei tanti teatri di crisi. Non siamo qui, dunque, a celebrare la guerra ma l’appartenenza, e l’impegno di coloro che, negli anni, in uno spazio temporale che vedo anche più antico dei primi decenni del secolo scorso; hanno lottato e si sono immolati per un destino collettivo che ci appartiene ora e che è appartenuto ai nostri avi. I terribili eventi bellici, in sostanza, ci hanno lasciato un sentimento di riconoscenza che noi abbiamo il dovere di tramandare alle generazioni più giovani.

Celebriamo le nostre Forze Armate, ora, sapendo che il conflitto bellico è sempre un fallimento dell’umanità, un fallimento di cui l'Italia moderna, libera e democratica, non vuole più essere partecipe, ripudiando, come sancisce la Costituzione, la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Celebriamo, dunque, oggi, gli alti valori dell’essere Nazione, matura e civile, parte di un progetto di progresso più vasto dei nostri stessi confini, protagonisti del servizio di un valore che non può essere mediato, la pace tra i popoli e la loro libertà. E’ questo il modo migliore per rendere omaggio alle centinaia di migliaia di italiani caduti su ogni fronte nel nome della Patria.

Onore ai caduti, viva le Forze Armate strumento di pace, viva l'Italia”

E’ il messaggio del Presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo

pompeo 4 novembre

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