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Frosinone, Mastrobuono bocciata dai sindaci e dalla Spilabotte, ma lei si difende (video)

Ci siamo. E' il momento. Lunedì il "soggetto attuatore", la Mastrobuono, come essa stessa si è definita su un noto quotidiano locale, si è presentata davanti ad oltre 60 Sindaci che, a turno ed insistentemente, l'avevano attaccata in questi mesi...

Ci siamo. E' il momento. Lunedì il "soggetto attuatore", la Mastrobuono, come essa stessa si è definita su un noto quotidiano locale, si è presentata davanti ad oltre 60 Sindaci che, a turno ed insistentemente, l'avevano attaccata in questi mesi per tutte le gravi disfunzioni esistenti. Non poteva finire diversamente: le bugie hanno le gambe cortissime. La Mastrobuono è stata sonoramente bocciata dai primi cittadini (la maggior parte dei quali del PD, del mio stesso partito), in rappresentanza di oltre 350 mila abitanti (cioè oltre 7 cittadini su 10). Lo avevamo ampiamente previsto. L'esito della conferenza è emblematico per aprire gli occhi a quanti ancora non lo avessero fatto. Non è più solo una questione "tecnica": un manager pubblico è davvero tale non solo se raggiunge gli obiettivi fissati, ma soprattutto se sa decidere e condividere le azioni con il territorio, i soggetti istituzionali ed anche con i suoi stessi dipendenti. Tutto ciò è accaduto? Quanto verificatosi lunedì nel Salone di Via Armando Fabi costituisce una risposta eloquente a tale interrogativo. Fra una settimana, dieci giorni, un mese, due mesi, non lo so; ma so benissimo che si dovrà voltare pagina! Non credo che in Regione, vista la saggezza del Presidente Zingaretti, vi siano giochi o alchimie politiche per non cambiare immediatamente rotta. Siamo tutti in procinto di dover dar conto all'azionista di maggioranza - il cittadino - del nostro operato. Siamo sicuri che da Roma a fuori Roma i territori confermeranno la fiducia a questa classe politica? Dunque, la nomina del nuovo manager non può essere calata dall'alto e, soprattutto, deve necessariamente prescindere da copioni o "regie" di chi non ha ricevuto alcun mandato elettorale e, in ogni caso, non ha formalmente alcun titolo per decidere. La ASL di Frosinone ha bisogno, mai come in questo periodo, di un'urgente pacificazione che abbracci il territorio e l'ambiente interno, ripristinando funzionamento e fiducia verso il servizio sanitario provinciale e spinta motivazionale per i tanti professionisti oggi sacrificati da un management tutto "calcoli ed obiettivi". Non dovrà essere nominato un Direttore Generale alle prime armi, cioè qualcuno che, come già sottolineato da più parti, venga a fare "scuola guida". Non ce lo possiamo permettere, perchè la barca rischierebbe di affondare definitivamente. Serve invece un manager, necessariamente espressione di questo territorio, esperto, stimato da tutti (ivi compresi i dipendenti dell'Azienda) e già messo alla prova con efficacia per diversi anni nel medesimo e delicato incarico che andrà a ricoprire. Impegnandoci tutti insieme, ognuno per il proprio ruolo, possiamo ancora farcela. A pattodi non sbagliare questa delicatissima scelta. Video di Filippo Rondinara

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