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Frosinone, tasse e concorrenza sleale: Confimpreseitalia raccoglie il grido d’allarme di ristoratori e artigiani in tutta la provincia

Carico fiscale alle stelle, concorrenza sleale e il rischio quotidiano di dover abbassare saracinesca o riconsegnare le licenze. Il grido d’allarme arriva direttamente da imprenditori della ristorazione e artigiani della provincia  di Frosinone e...

Carico fiscale alle stelle, concorrenza sleale e il rischio quotidiano di dover abbassare saracinesca o riconsegnare le licenze. Il grido d’allarme arriva direttamente da imprenditori della ristorazione e artigiani della provincia di Frosinone e a fare da megafono è l’associazione Confimpreseitalia.

«Inquesti mesi stiamo raccogliendo molto malumore e diverse proteste a livello provinciale – sottolinea il Cavaliere Mario Rossi, segretario organizzativo a livello provinciale di Confimpreseitalia – I ristoratori locali, fra i quali alcuni che hanno alle spalle anche una lunga e gloriosa storia, si trovano a fare i conti con una concorrenza sleale e con il carico fiscale che ha raggiunto livelli incredibili negli ultimi mesi: così non possono andare avanti. Ci denunciano situazioni di abusivismo nel settore della ristorazione e la realtà di alcuni agriturismi che mettono sulle tavole alte percentuali di cibi non prodotti in loco.

Lamentano poi la carenza di controlli sulla qualità dei prodotti e così l’unico metro di misura per il cliente, specie in un momento di crisi, resta il prezzo che non garantisce però qualità e serietà nella gestione dei prodotti».

A fianco dei ristoratori, che hanno subito la “batosta” della Tares, anche la categoria degli artigiani manifesta segni di insofferenza. «Stiamo raccogliendo anche l’insoddisfazione degli artigiani – ha sottolineato Rossi - che messi in ginocchio dal carico fiscale rischiano sempre più di uscire dal ciclo legale , dando vita ad attività in nero.

Dobbiamo evitarlo». Per questo Confimpreseitalia chiede un cambio di rotta e si propone come luogo di incontro delle piccole e medie realtà produttive locali. «Ci stiamo rendendo conto con i nostri uffici che la situazione sta diventando sempre più grave in provincia. Per questo – conclude Rossi – ci poniamo come punto d’incontro delle realtà produttive che ora più che mai vogliono chiedere un cambio di rotta alle Istituzioni».

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