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Paliano, il ristorante I Camini ha riconsegnato le licenze. La Selva sempre più abbandonata

Il vertici del ristorante “I Camini” hanno riconsegnato le licenze ed hanno posto la parola fine ad una delle più lunghe esperienze di ristorazione della zona. A causa dell’incuria della Regione Lazio che non ha voluto restituire i soldi dei danni...

Il vertici del ristorante “I Camini” hanno riconsegnato le licenze ed hanno posto la parola fine ad una delle più lunghe esperienze di ristorazione della zona. A causa dell’incuria della Regione Lazio che non ha voluto restituire i soldi dei danni provocati dall’incendio verificatosi tre anni fa che bruciò l’approvvigionamento per diversi mesi e pensare che vi era anche un'assicurazione instaurata dal gestore.

In questo modo si sono persi altri posti di lavoro e ci ha riferito il buon Luigi Spera, che quando ha posto il problema ai legali della Regione Lazio, questi hanno fatto spallucce, “tanto otto persone in più o in meno senza lavoro non sarebbero stato un grosso problema”.

Un’accusa ben precisa che lancia pesanti ombre su come la Regione pensa di gestire la loro proprietà.

Si sarebbero dovuti investire solamente 100.000 euro per rifare il tetto e dare un’imbiancata e quindi fare le agognate fogne. La Regione Lazio non ha sentito ragione. I funzionari preposti non hanno voluto assumersi le loro responsabilità, così il gestore Luigi Spera e gli altri soci sono stati costretti a chiudere i battenti ed a restituire le licenze al Comune di Paliano e quindi hanno aperto un contenzioso la cui chiusura non è facile prevedere.

Il comune di Paliano, peraltro, rimasto fuori anche dall’accordo di programma che prevede il rilancio del territorio di Anagni-Fiuggi-Frosinone in quanto tra Ministero dell’Economia, del Lavoro e Regione Lazio, hanno previsto il recupero dell’area stanziando ben 91 milioni di euro. Così, sia Paliano che Serrone, sono gli unici due comuni rimasti fuori da questo accordo e se si voleva presentare un progetto per recuperare anche la Selva, questo progetto deve trovare altre leggi e soprattutto altre strade.

Comunque sia, la chiusura del ristorante I Camini si è trasformata in un vero e proprio boomerang per la Regione Lazio, che sembra non curarsi del bene che ha acquistato e non si vede un minimo di programmazione per l’imminente primavera.

Tutto è fermo. Tutto è in abbandono alla Selva, solamente pecore e capre, per fortuna tengono l’erba bassa altrimenti sarebbe proprio una foresta.

Ci sono piante che in quaranta anni non sono mai state potate e stanno quasi per diventare monumento nazionale, però sono pericolose per l’incolumità pubblica e nessuno fa nulla.

Insomma, la Selva da splendido posto ed oasi verde è diventato un luogo che non si consiglia più a nessuno perché è in completo stato di abbandono, nonostante il lavoro del custode che fa del meglio senza mezzi adeguati alla bisogna.

Giancarlo Flavi

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