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Roma Trevi nel Lazio

Piglio,  l’acqua pubblica deve restare in gestione al comune e non all’Acea ha ragione Cacciotti

Caro Direttore, L'ex sindaco di Colleferro Mario Cacciotti  perché ha lasciato l'acqua alla gestione comunale. Al contrario di Emanuele Girolami  che  vuole dare l'acqua all'Acea. Quindi,vuole" molto bene "ai cittadini perché come è successo nei...

Caro Direttore, L'ex sindaco di Colleferro Mario Cacciotti perché ha lasciato l'acqua alla gestione comunale. Al contrario di Emanuele Girolami che vuole dare l'acqua all'Acea. Quindi,vuole" molto bene "ai cittadini perché come è successo nei paesi della Ciociaria con l'Ato 5 SpA le bollette dell'acqua arrivate agli utenti sono salatissime non tanto per i consumi e gli aumenti che ci sono stati quanto per i vari conguagli, le quote fisse e le rate di cauzione che sono state inserite in fattura.

Pomo della discordia è l’adeguamento tariffario e la richiesta da parte di Acea Ato 5 SpA del deposito cauzionale in un momento economico e sociale molto critico, per non dire drammatico per le molte famiglie, non solo di Piglio, che hanno serie difficoltà a far quadrare i conti e questa situazione di disagio si sta aggravando ancora di più con le pretese stratosferiche dell’Ato 5. Bene ha fatto il sindaco del comune di Trevi nel Lazio a non aderire come hanno fatto i suoi colleghi che hanno ceduto l’acqua un bene comune, al gestore Ato 5.

Gli utenti ciociari, ora, stanno purtroppo pagando le scelte irresponsabili dei sindaci di allora di qualsiasi colore politico. Per i pigliesi, invece, oltre il danno anche la beffa perché il Comune di Piglio, aderendo all’Ato 5, ha ceduto anche i due pozzi di San Rocco. Ora si piange sul latte versato.

Cordiali saluti Giorgio Alessandro Pacetti

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