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Palestrina, a Porta San Martino il Palio di Sant’Agapito tra il tripudio di folla

Con la vittoria  del Rione Porta San Martino, con 18 punti,  si è chiuso il Palio di Sant’Agapito di Palestrina. Una giornata bellissima con il tripudio dei numerosi contradaioli che sono scesi in massa in piazza alla

Con la vittoria del Rione Porta San Martino, con 18 punti, si è chiuso il Palio di Sant’Agapito di Palestrina. Una giornata bellissima con il tripudio dei numerosi contradaioli che sono scesi in massa in piazza alla

presenza del Vescovo Mons. Domenico Sigalini, del Sindaco Adolfo De Angelis e di Don Rodolfo che ha riscoperto queste tradizioni e dal 1978 ha fatto ripartire il Palio.

La piazza d’onore è toccata a Porta San Biagio con 17 punti. Al 3° posto Porta San Cesareo con 13 punti e al 4° posto Porta Sam Giacomo con 12. La Giostra della Scifa è stata vinta da porta San Giacomo con i fantini Gianmarco Marchetti e Manuel Faonam dopo uno spareggio con Porta San Cesareo.

I rappresentanti dei quattro quartieri storici della città: Porta San Martino, Porta San Giacomo, Porta San Cesareo e Porta San Biagio hanno gareggiato per conquistare il Palio di Sant’Agapito. Lo stendardo del Maestro Marian Tudor con l’immagine del Santo che viene passato di anno in anno al quartiere che se lo aggiudica dopo aver raggiunto il punteggio massimo nelle varie gare.

Nel giorno del martirio, il 18 agosto, prima della giostra della scifa è passato il lungo "treno" con oltre 550 figuranti, quest’anno con la sorpresa dei Tamburini di Valmontone che hanno aperto il corteo e all’interno vi era anche una vasta rappresentanza di costumi del Palio della Pace di Cave.

Dopo i signori Colonna che erano i proprietari di Palestrina (molti di questi sono sepolti nella chiesa di Paliano) i rappresentanti dei vari quartieri con costumi molto belli e lavorati hanno sfilato tra migliaia di persone festanti.

Poi tutti in piazza per i giochi: tiro alla fune ed il Fuso ovvero la tessitura della lana con quello più lungo che ha superato 37 metri per finire con i bellissimi fuochi artificiali che hanno chiuso la serata. La tombola non è stata tirata, ma è stata rinviata, per motivi tecnici, ad altra data. Questa sera, 19 Agosto in piazza i Cugini di Campagna per chiudere le festività di Sant’Agapito.

Impeccabili le forze dell’ordine con i Carabinieri in prima fila e la Polizia Locale (in foto il capitano Arcangelo Maiello ed il comandante Marco di Bartolomeo) che hanno coordinato l’intera manifestazione avvenuta senza nessun incidente nonostante i pesanti ed immancabili sfottò.

Cenni storici sui giochi del Palio

La giostra della Scifa: è così chiamata perché i cavalieri dei vari quartieri correndo con un cavallo, devono infilare con un’asta l’anello situato sotto il fondo di un tondo recipiente di legno, chiamato appunto scifa. Le gare con i cavalli sembrerebbe che siano presenti nella città fin dall’epoca preromana, dove i rappresentanti dei vari “ collegia” gareggiavano per accaparrarsi lo “Skifos”, sorta di recipiente circolare di metallo prezioso in genere di uso religioso.

Il Gioco della Palla:

le scarse notizie di questa competizione si hanno nel registro delle deliberazioni del “Borgello”. Le squadre erano formate da 17 giocatori, alcuni attaccanti solcatori, alcuni volanti e altri difensori. Faceva punto la squadra che infilava la palla, ovviamente di pezza, nella fontana. Veniva effettuato soprattutto il 10 agosto in occasione della Festa di San Gordiano.

Il Tiro alla Fune: Tipico gioco in uso nelle campagne che mette in evidenza la forza dei giocatori. A volte veniva effettuato non solo da due squadre contendenti, ma anche trainando nel minor tempo un pesante carro.

Il tiro con l’arco, la corsa con la conca e la filatura con la lana. Gare di questo tipo non vengono menzionate nei vari documenti storici. Queste gare sono state inserite nelle attuali competizioni per il Palio per valorizzare alcuni aspetti delle tradizioni locali.

Famosa era la compagnia degli Arcieri predestini che stazionavano a Torre di Mezza Selva, i quali avevano l’incarico di difendere i confini del territorio prenestino e rendere sicuro il viaggio dei viandanti che percorrevano le strade in questi luoghi insicuri.

Di particolare interesse sono le taverne antichi luoghi d’incontro dove è possibile assaporare la semplice e genuina cucina locale.

Cenni storici sul Martire Agapito

Giovane prenestino di nobile famiglia, subì il martirio con il taglio della testa il 18 agosto del 274, come indicano i martirologi, nei pressi del circo dopo essere stato esposto ai leoni e da questi risparmiato. Sepolto in località Quadrelle, fin dal tempo Costantiniano sulla sua tomba fu eretta la basilica. Da subito venerato dai predestini quale patrono, il suo corpo fu traslato nell’attuale cattedrale nel IX secolo.

Foto e Servizio di Giancarlo Flavi

( vietata la riproduzione anche parziale)

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