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Regione, arsenico: ‘vicenda risale al 2001, già investiti quasi 40 milioni’

“La questione relativa alla presenza di arsenico nell’acqua è diventata un argomento di grande rilevanza ambientale in seguito all'introduzione della direttiva europea 98/83/CE in base alla quale il precedente valore di parametro per l'arsenico...

“La questione relativa alla presenza di arsenico nell’acqua è diventata un argomento di grande rilevanza ambientale in seguito all'introduzione della direttiva europea 98/83/CE in base alla quale il precedente valore di parametro per l'arsenico, pari a 50 μg/l, è stato modificato nel valore di 10 μgl. E’ quindi una tematica che si trascina dal 2001, anno in cui è stata recepita la direttiva, poi sottoposta a richiesta di deroghe da parte del Governo.

La nuova giunta regionale, in carica da marzo 2013, ha cercato di operare in maniera tempestiva per risolvere l’annosa questione. Tra l’altro, il 24 febbraio scorso, proprio a questo proposito la Regione ha inviato al Ministero della Salute una circostanziata relazione sul proprio operato, rispondendo in merito al contenimento dei parametri stabiliti sino alle azioni di comunicazione alla popolazione. Si ricorda che questa amministrazione sta gestendo un piano di circa 36 milioni sull’emergenza arsenico in provincia di Viterbo.

Tali fondi sono stati suddivisi in un appalto di I fase, pressoché ultimato, ed uno di II fase in corso di esecuzione. L’appalto di I fase ha riguardato sia i Comuni aderenti al Gestore unico Talete SpA sia quelli non aderenti, caratterizzati dalla presenza di acque ad uso umano con concentrazione di arsenico superiore a 20 µg/l. L’intervento ha previsto la realizzazione di 34 potabilizzatori in 18 Comuni, per un costo complessivo di circa 13 milioni di euro, comprendendo in tale somma anche la realizzazione di 3 potabilizzatori rientranti in II fase, riguardanti Grotte di Castro e Mazzano Romano. Ad oggi, gli interventi di I fase risultano ultimati, con acqua dearsenificata immessa in rete, fatta eccezione per l’impianto di Bagnoregio, bloccato dalla Sovrintendenza e riprogettato, e per gli impianti di II fase (Grotte di Castro e Mazzano Romano).

Per gli interventi di II fase (ovvero quelli relativi ai Comuni aventi nelle acque concentrazioni di arsenico comprese tra i 10 e i 20 microgrammi/litro), si prevede la realizzazione di 49 potabilizzatori in 35 Comuni, per cui la Regione Lazio ha stanziato l’importo complessivo di 24.235.000 euro. Per questa II fase, si è stabilito di procedere separatamente per i Comuni aderenti al gestore unico del S.I.I. Talete SpA e per quelli non aderenti.

Si ricorda inoltre che la Regione Lazio ha stanziato per la I fase un ulteriore importo di circa 3 milioni e, in questo modo, ha inteso far fronte all’attività di affiancamento gestionale per sei mesi, sostenendo anche i costi per la sostituzione del materiale filtrante in corso di esaurimento. In questo quadro, la nuova azione dell’Amministrazione regionale è già rivolta ad una nuova prospettiva infrastrutturale, una progettualità che riguarda un territorio vasto e variegato sotto il profilo geologico. Si è infatti deciso di impegnare fondi europei per 110 milioni di euro anche per opere finalizzate al raggiungimento di un assetto più stabile e definitivo, attraverso la creazione di nuove connessioni tra acquedotti finalizzate alla miscelazioni di acque provenienti da siti diversi, così da addolcire la presenza di arsenico”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

SANITÀ, PETRANGOLINI: “GRANDE SVOLTA DECRETO SU UMANIZZAZIONE”

“Il decreto firmato oggi da Nicola Zingaretti sui nuovi criteri di valutazione dei direttori generali rappresenta una grande svolta, perché include in essi il dovere di curare l’aspetto umano dell’accoglienza negli ospedali, in particolare nei Pronto soccorso”. Lo ha dichiarato Teresa Petrangolini, consigliera regionale del gruppo ‘Per il Lazio’ e componente della Commissione Politiche sociali e salute del Consiglio.“Si tratta di una grande affermazione per i diritti del malato – ha aggiunto – un altro tassello nel nuovo modello di Sanità che questa amministrazione sta cercando di costruire nel Lazio, nonostante le criticità legate al Piano di rientro e al blocco del turn over. Un cambio culturale che inevitabilmente ricade anche sui direttori generali. In tal senso, Zingaretti e la sua maggioranza stanno facendo di tutto per costruire una cornice normativa e strutturale in cui la valutazione dei manager sia chiara, obiettiva e basata su criteri orientati non più solo al risanamento, ma anche e soprattutto alla qualità dei servizi al cittadino e ai diritti del malato”.

“Ce n’era bisogno – ha concluso Petrangolini - perché negli ospedali ci sono tanti problemi legati all’umanizzazione e all’accoglienza dei cittadini malati. Serviva dunque un preciso indirizzo perché certe cose non succedano più. Era un provvedimento urgente, in un ambito in cui troppo spesso si danno per scontate certe cose. Averlo ratificato è un enorme passo in avanti”.

VALLE DEI CASALI: PRIMO SI’ A PIANO DI ASSETTO DELLA RISERVA

La commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd), ha dato parere favorevole al piano di assetto della Valle dei Casali, la riserva naturale di più di 80 ettari che si trova fra l’XI e il XII municipio. Adesso la delibera dovrà essere sottoposta al voto dell’Aula per il via libera definitivo.

Si tratta, in sintesi, di una vera e propria carta d’identità della riserva naturale, attraverso la quale sarà possibile pianificare lo sviluppo dell’area, l’organizzazione del territorio, definire le azioni e gli interventi per garantire l’uso dei beni e delle risorse, stabilire i diversi gradi di accessibilità pedonale e veicolare, individuare le attrezzature e i servizi che si possono realizzare.

Molti gli emendamenti presentati dalla giunta che hanno modificato l’impianto originario del piano. In particolare sono state accolte numerose osservazioni presentate da amministratori locali e dai cittadini nel ciclo di audizioni che ha preceduto la discussione in commissione. Villa York, il complesso più importante presente nella valle, sarà interessata da un progetto di recupero che riguarderà anche i casali storici. Stessa procedura anche per la collina del Trullo e gli edifici presenti in quell’area: Vaccheria, Villa Kock, Villa Bacchelli.

Sono previsti interventi a sostegno delle attività agricole che si svolgono nella riserva, compresa la creazione di fattorie didattiche; vengono salvaguardati i programmi di recupero urbanistico (i cosiddetti “articoli 11”) già approvati. E’ consentita la realizzazione di punti informativi e di ristoro. Sono state inoltre definite più nel dettaglio le norme che riguardano gli impianti sportivi esistenti nell’area e la possibilità di realizzarne di nuovi. Come richiesto dal XII Municipio, viene creata una sorta di “porta di accesso” alla riserva nella zona del Buon Pastore e si prevede una destinazione per attività “turistico ricettive” per Forte Bravetta e Forte Aurelio. Viene poi modificato il progetto per la risistemazione del capolinea del tram 8. L’area intorno a via Isacco Newton dovrà diventare un giardino pubblico, con zone di sosta collegate attraverso un percorso ciclabile. Sono inoltre previsti interventi di riqualificazione e di ripristino della vegetazione nelle zone compromesse, attraverso l’utilizzo di specie autoctone.

“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato Enrico Panunzi – quella di oggi è una tappa storica, i cittadini aspettano questo piano di assetto da 17 anni. Ce ne sono ancora molti da approvare, speriamo di aver aperto la strada”.

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