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Regione, Buschini: “Meno tasse e meno burocrazia con la legge sulla spending review”

“Mi sento di poter affermare che il Consiglio Regionale si appresta ad esaminare una proposta di legge che se approvata segnerà un passo decisivo per la riforma e la modernizzazione della nostra regione”. Ha aperto così la sua relazione durante il...

“Mi sento di poter affermare che il Consiglio Regionale si appresta ad esaminare una proposta di legge che se approvata segnerà un passo decisivo per la riforma e la modernizzazione della nostra regione”. Ha aperto così la sua relazione durante il consiglio odierno convocato per la discussione sulla proposta di legge di Spending Review, il Presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini.

“Snellimento, semplificazione e riduzione della burocrazia e delle strutture regionali – ha continuato Buschini – cancellazione di norme obsolete, razionalizzazione di Enti e società controllate o collegate dalla Regione, risparmi verso tutti i dirigenti della regione, nuove opportunità per i giovani e per i settori produttivi che la Regione: Il Lazio si sta mettendo in cammino verso la ripresa, riconquistando fiducia e speranza per il futuro”. Il Presidente Buschini è passato dunque ad analizzare più a fondo i principali vantaggi che si otterranno grazie alla Proposta di Legge Regionale n. 147: “I collegi dei revisori passano da cinque a tre membri per le aziende sanitarie del Lazio, al solo revisore dei conti unico per tutti gli altri enti pubblici dipendenti; prosegue il cammino della razionalizzazione e riorganizzazione degli Enti dipendenti della regione con la soppressione di ABECOL, dei cda di consorzi quali Pastena e Collepardo, delle aree naturali protette di San Giovanni Incarico e del Lago di Canterno (accorpate ai parchi dei monti Ausoni e Simbruini); sono previste importanti modifiche alle funzioni ed ai compiti di rilevanti società regionali come l’ARPA e Società Lazio Service SPA; più poteri ed autonomia ai Comuni con le modifiche alla disciplina del settore turistico-ricettivo e soprattutto lo sblocco di risorse a favore degli stessi con un fondo di oltre 90 milioni in tre anni per i servizi sociali, la tutela dell’ambiente o la riqualificazione urbana. Sostenere le imprese, l’autoimprenditorialità, l’innovazione e più in generale i possibili investimenti passa per il sostegno economico e finanziario che la regione può dare, ma anche con la certezza dei tempi e delle risposte. L’approvazione della presente legge consentirà lo sblocco degli stanziamenti già previsti in sede di legge di stabilità per lo sviluppo e l'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano che si aggiungono alle risorse già assegnate dell’accordo di programma dell’area Anagni-Fiuggi per la riconversione di quell’area industriale della Provincia di Frosinone. Parte delle economie derivanti dall’approvazione della Legge saranno utilizzate da subito per interventi di natura fiscale. L’art. 40 del PL 147, infatti, contiene l’innalzamento della soglia di esenzione dall’aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale all’IRPEF per il 2014 fino a 28.000,00 Euro di reddito imponibile”. “Tagli agli sprechi, semplificazione e sviluppo: si fa sempre più evidente la direzione che abbiamo intrapreso un anno fa con Zingaretti, quella cioè di rimettere in cammino il Lazio, farne una Regione più giusta, più equa, moderna ed efficiente, e i cui obiettivi primari sono lo sviluppo e il lavoro”. NUOVA SPENDING REVIEW, SEDUTA AGGIORNATA A DOMANI 26 Giugno Il “collegato alla finanziaria” secondo l’opposizione: “Ufo legislativo”, “calderone”, “milletoppe”, “decreto omnibus” Riprenderà domani, giovedì 26 giugno, la discussione generale in Consiglio regionale sulla proposta di legge della Giunta sulla nuova spending review del Lazio, vale a dire la proposta di legge regionale n. 147. I lavori dell’Aula riprenderanno alle ore 12, come ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, a conclusione della sessione odierna. Una volta conclusa la discussione generale, riprenderà la parola per la sua replica l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. In tutto sono stati presentati 3.824 emendamenti. Il termine per la presentazione dei subemendamenti è stato fissato per le ore 18 di domani. “Mi scuso se non mi assocerò al clima da paradiso terrestre con il quale avete dipinto questa manovra”. Con queste parole ha iniziato il suo intervento il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Storace (La Destra), secondo il quale il tratto distintivo di questa manovra è la parola “comandare”, espressione di una Giunta “che pensa di potere andare avanti governando a colpi di nomine, a colpi di arbitrio nei confronti di una minoranza che se ha perso le elezioni non ha perso il diritto a controllare quello che accade in Regione. Purtroppo– ha proseguito Storace rivolgendosi al presidente Zingaretti - , è una cultura del dominio che caratterizza la vostra parte politica. ‘Comandare’ è una parola, ‘governare’ è un’altra.”. Dello stesso parere Pietro Dipaolantonio (Ncd) secondo il quale “questa è un’amministrazione che, settimana dopo settimana, sta diventando una sorta di satrapia, in cui c’è un centro fortissimo che comanda e governa, o governa e comanda, e una serie di appendici sempre meno necessarie e sempre più residuali.”. Nel corso della discussione generale dall’opposizione si sono levate numerose critiche alle modalità con cui la Giunta interviene nei più disparati campi attraverso un solo provvedimento, detto anche “collegato alla finanziaria”, composto da 47 articoli. Per Olimpia Tarzia (Lista Storace), “siamo di fronte a un oggetto non identificato, a una sorta di Ufo legislativo”. “Dopo mesi e mesi di discussione – ha proseguito la consigliera Tarzia – ci viene presentato un testo che rimescola un po’ le carte, toglie qualche briciola da una parte per darla all’altra”, ma che, nonostante la promessa nel titolo, in realtà non contiene alcuna disposizione “a sostegno delle famiglie”. Secondo Luca Gramazio (Pdl-FI), più che di un “collegato” o di un “milleproroghe”, questo provvedimento dà l’idea di un “milletoppe”, definizione quest’ultima che piace anche a Fabrizio Santori (Gruppo misto), mentre per Valentina Corrado (M5s), una legge che doveva essere collegata alla manovra di bilancio “ci troviamo qui nella veste di decreto omnibus”. La consigliera Corrado ha ricordato il suo voto contrario al provvedimento in commissione Bilancio, sottolineando che “accanto alle disposizioni in materia di entrata, ci troviamo disposizioni in materia di sanità e servizi socioassistenziali che, a nostro avviso, meriterebbero una disciplina ad hoc e un’analisi e un approfondimento nelle competenti commissioni.”. Benché definita spending review da questa maggioranza, trattasi di legge omnibus anche per Marino Fardelli (LcB-Udc), “o calderone, anche alla luce di alcuni emendamenti presentati dalla maggioranza in zona Cesarini”. Anche Giancarlo Righini(Fli) si è unito al coro “di coloro che hanno contestato l’impalcatura di questa proposta di legge n. 147.”. “Ovviamente, - ha dichiarato Pietro Sbardella (Gruppo misto) nel corso del suo intervento - anche in questa occasione, come nelle migliori tradizioni, quello che doveva essere un collegato, è una collazione dove troviamo mele, pere, cavoli, banane eccetera eccetera.”. SANITA’: ZINGARETTI E MARONI SCRIVONO A LORENZIN, ‘CONTINUARE A INVESTIRE SU IMPRESE FARMACEUTICHE’ Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni hanno scritto una lettera al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin per “evidenziare il tema delle imprese farmaceutiche che rischia di essere sacrificato in un dibattito che spesso non mette a fuoco il loro deciso potenziale di leva di sviluppo economico”. “Nelle Regioni Lombardia e Lazio si concentra infatti – proseguono Zingaretti e Maroni nella missiva – la gran parte dell’impresa farmaceutica italiana. Bastano pochi dati per descrivere la capacità di valore di questo settore: dopo la Germaniasiamo il principale produttore d’Europa per un valore pari a circa 26 miliardi di euro, con circa 64mila addetti. Quello della farmaceutica è un settore che ha aumentato anche negli anni della crisi la sua capacità di esportazione e che si connota, rispetto alla restante industria manifatturiera, per tassi alti di investimenti in ricerca e per una domanda di lavoro pregiata, perché i dipendenti del settore sono ad alto titolo di studio (90% laureati o diplomati) e con una forte componente di genere (40% donne contro il 26% del totale industria)”. In sintesi concludono i Governatori “l’industria del farmaco costituisce uno dei settori di specializzazione produttiva che permette all’Italia di competere nei mercati internazionali e di attrarre investimenti. Ovviamente il settore farmaceutico deve responsabilmente concorrere agli obiettivi di finanza pubblica e il servizio sanitario deve perseguire obiettivi di consumo ragionevoli e appropriati. Tuttavia il settore farmaceutico è stato fino ad oggi uno dei principali contributori al contenimento della spesa sanitaria, valutazione che porta a chiedere al Governo di prestare la massima attenzione ad un settore che merita una valutazione autonoma”. “Riteniamo che l’industria del farmaco sia disponibile ancora oggi a confrontarsi su un terreno di sfida economica – conclude la lettera – che comporti anche ulteriori obiettivi di risparmio ma chiede di condividere le soluzioni per arrivare a questo traguardo”.

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