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Regione Lazio, in vigilanza la relazione programmatica presidente Corecom

Michele Petrucci, neo Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) del Lazio ha presentato oggi alla Commissione regionale di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione,

Michele Petrucci, neo Presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) del Lazio ha presentato oggi alla Commissione regionale di Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, presieduta da Giuseppe Emanuele Cangemi (Ncd), la relazione programmatica di progetti e interventi che caratterizzeranno il suo mandato.

Alla nomina di Petrucci, avvenuta lo scorso novembre, è seguita recentemente la designazione degli altri quattro componenti – Massimiliano Atelli, Domenico Campana, Alessandro Coloni, Nicola Distefano - che formano l’organo di consulenza e di gestione della Regione, nonché organo funzionale dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, presenti gli ultimi tre, insieme al direttore ad interim Antonio Calicchia, all’audizione avvenuta nella sede del Corecom.

“E’ un privilegio che avete avuto la cortesia di venire, un segno di attenzione – ha esordito Petrucci - noi vogliamo lavorare in stretto rapporto con la Commissione. Due sono i momenti ufficiali – ha proseguito - la relazione programmatica e il consuntivo. Le due relazioni non possono non risentire dell’azione del passato, Comitato che abbiamo attentamente ricognito e con grande rispetto valutato per innestare una serie di nuove iniziative.”

Se sono “circa 10 mila i procedimenti di conciliazione fatti ogni anno dal Corecom Lazio, il maggior numero in Italia, numero che cresce insieme all’uso delle tecnologie”, per Petrucci è altrettanto importante restituire all’organo da lui presieduto “il ruolo di proporre, suggerire, condividere una strada anche legislativa e poter contribuire a creare opportunità, spazi di rilancio per l’economia. Un obiettivo di mandato, sia per l’importanza che gli attribuiamo sia per la contingenza che, con la programmazione europea dell’agenda digitale 2014-2020, si aprono delle “praterie” di opportunità che vanno colte tenendo conto delle tempistiche stringenti che questo settore richiede. Abbiamo sette anni di tempo, oltre il mandato di questo comitato.”

Quanto all’anno in corso il Corecom Lazio si propone “di far fronte all’incremento di volumi e recuperare l’arretrato dei procedimenti, incrementandoli di un 10/15% entro fine anno puntando ad una informatizzazione più spinta per la loro definizione.” A questo proposito vi è anche l’intenzione di aprire degli sportelli provinciali, valutando i costi/benefici dell’operazione.

Per quanto riguarda il compito di vigilanza delle imprese radiotelevisive, aspettando il regolamento per la par condicio delle prossime elezioni europee, “al di là degli stretti obblighi che ci chiede l’Autorità vogliamo mettere in piedi una sorta di osservatorio anche nell’ottica di proporre all’assemblea legislativa dei filoni legislativi, pensando alle imprese che fanno fatica a mantenere i livelli economici. Un settore che è stato sconvolto dal passaggio dall’analogico al digitale. Il metodo che vogliamo utilizzare con tutti, non solo con questa Commissione – ha detto - è quello della condivisione.”

Fra gli altri punti toccati, quello dei programmi di accesso della concessionaria pubblica, il rapporto media e minori (già un progetto è condotto dal Censis), definito “tema principe” dell’azione del Corecom Lazio. “L’altro grande progetto che stiamo conducendo è quello di mappare l’industria tv a valle dello switch-off in cui abbiamo un ruolo pilota nell’ambito degli altri Corecom”, ha aggiunto Petrucci. Altri temi caratterizzanti il mandato inoltre quello dei rapporti con le associazioni dei consumatori e con le Università.

Ma per mettere in condizione il Corecom di lavorare al meglio, “la prima necessità è quella di ampliare i locali che ospitano cinque aree di uffici che sono al limite per mancanza di spazi, impedendo di ampliare i servizi alla cittadinanza e alle imprese”, ha ricordato Calicchia, che ha già avuto dall’assessore Sartori un via libera di massima per risolvere il problema.

Quanto alla Commissione regionale, per il presidente Cangemi “il Corecom è un elemento centrale dell’azione amministrativa della Regione; abbiamo la necessità di rafforzare gli uffici di Roma prima di andare anche in provincia”. Rispetto al pluralismo nell’informazione, “obiettivo della Commissione è quello del riordino della legge. Inizieremo una serie di audizioni con tutti quei soggetti hanno chiesto di essere ascoltati già da venerdì prossimo”, ha annunciato.

D’accordo con un decentramento il consigliere Daniele Mitolo (Per il Lazio), “da far precedere da una campagna che presenti l’attività a favore dei cittadini.”

“C’è un’ambizione vera nel programma presentato con molte assonanze rispetto a quello che questa Commissione si è proposta – ha dichiarato Marta Bonafoni (Per il Lazio) - Siamo nel pieno della programmazione 2014-20 e dobbiamo portare la banda larga in tutta la regione come abbiamo promesso. Riguardo i minori, il Consiglio regionale ha appena varato una legge contro la violenza di genere che ha fra i momenti salienti quello del monitoraggio e della censura degli episodi di violenza. Secondo me dovreste lavorare anche su questo tema che spesso coincide con quello dei minori”.

“Complimenti per la lista degli obiettivi in particolare sul contributo alla ripresa” da Silvana Denicolò (M5S), che ha suggerito per il Corecom una collaborazione con le associazioni dei consumatori. “Ci aspettiamo qualche piccola iniziativa a cura di tutta la rete dei Corecom per un’informazione assolutamente libera”, ha aggiunto.

Baldassarre Favara (Per il Lazio), ha infine ricordato che “non tutte le fasce sociali sono in condizione di accedere alla rete e quindi ben venga la pubblicità dei vostri servizi in altre forme quali convegni, sportelli locali, ed altre iniziative”.

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