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Regione Lazio, Refrigeri: “rivedere concessioni, Lazio coinvolgerà Regioni e governo”

“Gli adeguamenti tariffari stabiliti per le concessionarie delle autostrade italiane si fondano su norme antiquate che devono essere assolutamente cambiate, poiché generate da un automatismo che non tiene conto degli investimenti realmente...

“Gli adeguamenti tariffari stabiliti per le concessionarie delle autostrade italiane si fondano su norme antiquate che devono essere assolutamente cambiate, poiché generate da un automatismo che non tiene conto degli investimenti realmente compiuti dai concessionari. Tutto ciò è ingiusto, punisce i cittadini e i lavoratori in un periodo di crisi, ed è per questo motivo che la Regione Lazio chiederà alla prossima Conferenza delle Regioni di intervenire sul Governo affinché riveda in tempi brevi i contratti sottoscritti. Si tratta infatti di concessioni pluriennali di competenza esclusiva dello Stato, sulle quali gli enti locali non hanno potere di intervento”. Lo dichiara in una nota l’assessore regionale alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri.

IRPEF: REGIONE LAZIO, ‘DA SINDACATI DATI SBAGLIATI, ISTITUITO FONDO TAGLIA TASSE’

“Le dichiarazioni rilasciate oggi da esponenti sindacali sull’aumento dell’addizionale Irpef nell’anno di imposta 2014 continuano a riportare dati non corretti. Calcolando il lordo corrispondente a uno stipendio netto mensile di 1000 – 1200 euro o a una pensione di 1500 - 1600 euro al mese infatti, si può stimare un aggravio inferiore ai 50 euro annui e non 120 euro come riportato. Invitiamo tutti ad evitare un’esasperazione di numeri che rischiano di generare allarmi sulla base di informazioni diverse dalla realtà. Si ricorda, inoltre, rispetto alle dichiarazioni inesatte che sono state rilasciate, che l’aumento dell’addizionale Irpef si è imposto come condizione imprescindibile alla quale la Regione ha dovuto sottoporsi per aderire all’opportunità del DL 35 per il pagamento dei debiti alle imprese e agli enti locali, che consentirà entro il 2014 di reimmettere fino a 8,3 miliardi di liquidità nel nostro sistema economico, con un impatto positivo sull’occupazione e sul Pil stimabile in 2 punti percentuali per il prossimo triennio”.Lo afferma in una nota la Regione Lazio.

“È lo stesso Dl 35, all’articolo 2, comma 3, lettera a) a imporre alla Regione, l’adozione di misure ‘idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell’anticipazione di liquidità’. Una copertura, quindi, derivante non da stime su risparmi futuri, ma da entrate certe, di durata trentennale. È quindi improprio – continua la nota - anche ipotizzare che tale copertura potesse derivare dalla rimodulazione del rientro dal debito regionale, che può essere adottata solo in seguito a un provvedimento statale e sulla quale al momento è ancora aperta e non compiutamente definita un’interlocuzione con il Governo. Si ricorda infine che, in sede di approvazione del bilancio, è stato istituito il Fondo ‘taglia tasse’, che partendo da uno stanziamento di 12 milioni di euro raccoglierà le risorse liberate dall’azione strutturale di revisione della macchina amministrativa e della spesa pubblica avviata in questi mesi, destinando i risparmi ottenuti alla riduzione del carico fiscale. L’obiettivo, come dichiarato pubblicamente in sede di presentazione del Bilancio recentemente approvato, e come possiamo oggi confermare, è scongiurare il nuovo aumento dell’1% imposto dal governo per il 2015 e avviare – in misura che, per serietà, consideriamo ancora da determinare – la riduzione della pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese il prima possibile”.

SIMEONE: «PORTO DI GAETA, DALL’ENI CI ASPETTIAMO UN PROGETTO RESPONSABILE»

Intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, sulla situazione del porto di Gaeta e sulla necessità di una intesa tra tutte le città del Golfo per ottenere uno sviluppo condiviso e complementare

«Porto di Gaeta sì, porto di Gaeta no? L’unica risposta possibile è la condivisione dei programmi. Abbiamo il diritto di pretendere, visto che questo comprensorio paga grandi tributi all’Eni dagli anni ’60, prima con la raffineria e poi con i depositi strategici, che venga messo in campo un progetto che garantisca la massima sicurezza per i cittadini e l’applicazione delle migliori tecnologie a disposizione per non creare disagi né a Gaeta né tanto meno a Formia.

Ci aspettiamo dall’Eni un progetto che rispetti il turismo, lo sviluppo, l’ambiente del territorio su cui dovrà attuarsi. Un piano che compensi la servitù cui i nostri cittadini sono soggetti da decenni, con vantaggi tangibili e concreti. Quanto sta accadendo, la discussione in atto, il botta e risposta tra il sindaco di Formia e quello di Gaeta non poteva lasciarmi indifferente. La situazione del porto di Gaeta, e lo spostamento del pontile a cui attraccano le navi cariche di petrolio, credo debba invitare tutti ad una seria riflessione. Una riflessione che ho condiviso in una lettera inviata a tutti i sindaci delle città del Golfo e che deve partire da uno stato di fatto: il Golfo di Gaeta rappresenta il futuro, l’interesse, la vita stessa di una comunità di oltre centomila abitanti dislocati tra le città di Gaeta, Formia, Itri, Castelforte, Spigno Saturnia e Minturno. Tutte realtà che devono crescere in sintonia, nessuna a danno dell’altro. Per questo ho proposto l’istituzione di un tavolo di confronto tra tutti i sindaci delle città del Golfo per redigere un nuovo documento di programmazione e di sviluppo e per decidere insieme la strategia da attuare e soprattutto quali interventi possano andare a vantaggio di tutto il comprensorio. Il molo che si trova al centro della città di Gaeta deve trovare una nuova collocazione, su questo non c’è alcun dubbio. Ma questo passaggio deve avvenire senza creare danni a Formia né tanto meno alle altre città. La logica che traspare, ad oggi, vede uno spostamento del problema e non la sua soluzione. L’unico strumento per uscire da questa situazione è una politica condivisa, che esuli dalle distinzioni di parte e di bandiera, che guardi non all’interesse di questa o quella città ma a quello di tutte le comunità e i territori che fanno parte del Golfo di Gaeta, dall’entroterra al litorale. Abbiamo già sperimentato i risultati che un processo unitario può mettere in atto, lo abbiamo fatto nel 1996 con il Patto territoriale dell’area Sud, nel 2001 con il Documento unico di programmazione Golfo di Gaeta e isole pontine e, più recentemente, con il Protocollo delle città del Golfo. Tutti atti di programmazione che, uniti alla Cabina di regia sull’economia del mare messa in campo dalla Regione Lazio, hanno visto il contributo, la condivisione e ricadute in termini di indotto per tutti i protagonisti che vi hanno preso parte. Noi vogliamo favorire le imprese e i loro investimenti nel nostro territorio. Non ci sottraiamo a questo ma nel contempo vogliamo che le imprese rispettino le comunità in cui operano riprendendo quello spirito per cui la stessa Eni di Mattei è nata. Lo ricordo a me stesso e a tutti, l’Eni è nata con l’idea di Mattei di essere opportunità di crescita dei territori in cui opera, contro una idea predatoria di fare impresa che prima di questa originalissima esperienza sembrava fosse l’unico modo di trarre profitto nel fare economia. Noi italiani abbiamo trovato in Olivetti e in Mattei due campioni di quel modo di lavorare nel rispetto delle persone. Questa tradizione vogliamo esaltare e richiamare anche nella vicenda del porto di Gaeta».

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