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Regione,  recupero abusivismo ecco i comuni ammessi:  Rocca Priora, Aprilia, Fara Sabina

La commissione Urbanistica e Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd) ha dato parere favorevole, all’unanimità, allo schema di delibera di Giunta con il quale si individuano i Comuni

La commissione Urbanistica e Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd) ha dato parere favorevole, all’unanimità, allo schema di delibera di Giunta con il quale si individuano i Comuni a cui saranno destinate le risorse stanziate in bilancio per la riqualificazione dei nuclei abusivi. Per il 2014 saranno Fara Sabina (Ri), Ardea e Rocca Prioria, in provincia di Roma e Aprilia (Lt). Si tratta degli interventi previsti dalla legge 6 del 2007, con la quale si prevedono interventi straordinari per la riqualificazione ambientale, urbanistica e per il risanamento igienico-sanitario di zone caratterizzate da gravi fenomeni di abusivismo edilizio. Complessivamente, nel triennio 2014-2016, i Comuni scelti avranno a disposizione 4 milioni e 750mila euro. I progetti relativi, secondo la proposta approvata dalla commissione, dovranno essere presentati entro il 31 luglio 2014.

“Si tratta di finanziamenti che riguardano opere di urbanizzazione primaria da realizzarsi all’interno di nuclei abusivi, su cui i Comuni hanno approvato piani di recupero – ha precisato l’assessore all’Urbanistica, Michele Civita – Per quanto riguarda Fara Sabina, Ardea e Rocca Priora si tratta di finanziamenti che dovevano già essere erogati nel 2012. Abbiamo finanziato Aprilia, invece, perché si tratta del Comune dove l’abusivismo è più forte nel Lazio, dopo Roma”. La delibera adesso sarà nuovamente esaminata dalla Giunta per l’approvazione definitiva.

MONTE MARIO: MONTE CIOCCI NELLA RISERVA, SI’ DALLA COMMISSIONE

La commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi (Pd), ha dato parere favorevole alla proposta di deliberazione consiliare con la quale si inserisce l’area di Monte Ciocci all’interno della riserva naturale di Monte Mario. “Si tratta della correzione di un errore materiale commesso durante l’approvazione del piano della Riserva”, ha spiegato l’assessore Fabio Refrigeri. Adesso servirà il voto del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Soddisfazione per l’approvazione è stata espressa da Cristiana Avenali (Per il Lazio), da Mario Ciarla, Riccardo Agostini e Massimiliano Valeriani (Pd) che si è augurato “un’approvazione rapida da parte dell’Aula”. Secondo Fabio Bellini (Pd) “servirà grande collaborazione fra assessorato e commissione per evitare errori simili nella discussione dei tanti piani di assetto che ci troveremo ad esaminare in questa consiliatura”.

Giuseppe Simeone (Pdl) si è astenuto: “Non conosco bene la questione, ma tengo a precisare che con la mia presenza viene di fatto garantito il numero legale”.

“Chiederemo al presidente Leodori di portare quanto prima il provvedimento all’attenzione dell’Aula – ha spiegato Panunzi – per evitare qualsiasi possibilità di speculazione in quest’area”.

CINEMA E AUDIOVISIVO: OK A PIANO TRIENNALE E PROGRAMMA ANNUALE

Diciotto milioni e 600 mila euro per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo. E’ quanto previsto dal programma annuale 2015 degli interventi regionali, che ha ricevuto oggi il parere favorevole dalla V commissione del Consiglio regionale del Lazio. Via libera dalla commissione, presieduta da Eugenio Patanè (Pd), anche al documento programmatico triennale 2015/2017. Lo schema di delibera di Giunta, contenente i due atti, è stato votato a maggioranza con alcune osservazioni. Astenuti la vicepresidente Olimpia Tarzia (Lista Storace) e i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella e Gianluca Perilli.

Dei 18 milioni e 600 mila euro previsti dal programma annuale, 15 milioni saranno destinati al sostegno della produzione cinematografica e audiovisiva e un milione alla promozione della cultura cinematografica e audiovisiva. Ulteriori 2 milioni e 600 mila euro sosterranno la partecipazione della Regione al Roma Fiction Fest (1 milione e 300 mila euro), alla Fondazione Cinema per Roma (1 milione di euro) e alla Fondazione Film Commission di Roma e del Lazio (300 mila euro). A questo proposito l’assessore alla Cultura Lidia Ravera ha posto l’accento sul rientro della Regione nella Film Commission, che consentirà di portare ossigeno alle imprese del settore. Ravera ha precisato pure che la quota di partecipazione (300 mila euro per il 2015) nei prossimi 7 anni potrebbe arrivare a 5 milioni di euro per annualità grazie ai fondi POR-FESR.

Tra gli ambiti di intervento del piano triennale: contributi per le attività cinematografiche e audiovisive e per la valorizzazione e la messa a sistema dei teatri di posa e delle location regionali per le produzioni nazionali ed estere; agevolazioni per l’accesso al credito, in particolare di micro e piccole imprese; concessione di contributi per il miglioramento delle condizioni di accessibilità e sicurezza e di adeguamento tecnologico delle sale; sostegno a percorsi di alta formazione e specializzazione.

Nel corso del dibattito da più parti sono stati chiesti chiarimenti circa i criteri di assegnazione dei contributi e di monitoraggio e verifica del perseguimento degli obiettivi. Sollecitate, inoltre, l’adozione di un programma dettagliato delle attività che si intendono valorizzare anno per anno e una maggiore tutela verso gli autori emergenti. La commissione ha quindi votato a maggioranza una serie di osservazioni che chiedono, tra l’altro: interventi a sostegno di web series, “film difficili”, opere prime e seconde e di tutti i nuovi linguaggi e format previsti dalle modifiche alla legge regionale sul cinema e l’audiovisivo approvate lo scorso novembre; l’eliminazione della “comprovata esperienza nel settore” dai criteri di individuazione delle priorità di intervento previste nel documento triennale e l’inserimento di un soggetto esterno con competenze specifiche in ambito artistico tra i componenti della commissione chiamata a valutare le iniziative di promozione culturale. La Giunta viene invitata, inoltre, a specificare più chiaramente per le singole annualità le percentuali di stanziamento destinate alle attività di promozione e a inserire nel documento triennale adeguate forme per il monitoraggio effettivo e la verifica dell’efficacia dei provvedimenti e degli stanziamenti.

Hanno partecipato alla seduta i consiglieri Michele Baldi (Lista Zingaretti), Daniela Bianchi (Per il Lazio), Marta Bonafoni (Per il Lazio), Cristian Carrara (Per il Lazio), Rosa Giancola (Per il Lazio) e Piero Petrassi (Centro Democratico)

LAVORO: VALENTE, ‘PER GROUNDCARE TAVOLO AZIENDA E PARTI SOCIALI GIA’ CONVOCATO IN REGIONE’

“Stiamo seguendo attivamente il futuro della società di servizi Groundcare che si occupa di carico e scarico bagagli negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Siamo molto preoccupati soprattutto per il futuro degli 850 lavoratori impiegati e delle loro famiglie, e per questo nei giorni scorsi abbiamo convocato l’azienda e le parti sociali presso la Regione Lazio per il prossimo martedì 17 giugno per cercare di trovare una soluzione che possa salvaguardare il futuro dei lavoratori”. E' quanto precisa in una nota l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente

SANITA', SIMEONE (FI): "VERGOGNOSA DECISIONE DI SOPPRIMERE I SERVIZI DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE DI GAETA. ZINGARETTI STA UCCIDENDO LA SANITA'"

Intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, a seguito della scelta di chiudere il Centro con decorrenza immediata. Inviata una nota a Zingaretti e al direttore generale della Asl, Caporossi, perchè si intervenga e si revochi il provvedimento

"La decisione di chiudere il Centro di riabilitazione di Gaeta è l’ennesimo affronto al diritto alla cura dei cittadini che si vedono privati, ancora una volta, di servizi e assistenza. Per queste ragione ho inviato una nota al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e al direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi perché si trovi una soluzione e si impedisca che un altro servizio venga cancellato dalla provincia di Latina. La decisione di sospendere, con decorrenza immediata, almeno sino al 15 settembre 2014 le attività di ricovero presso la struttura di Riabilitazione del presidio Sud è stata imposta dall’esigenza di garantire il periodo di ferie estive al personale e motivata dalla mancata definizione delle deroghe richieste dalla Asl di Latina alla Regione Lazio, dall’assenza del nuovo Piano della Rete ospedaliera, dalla necessità di contenere il ricorso agli istituti contrattuali dello straordinario. Secondo le disposizioni i pazienti ricoverati dovranno, quindi, essere dimessi o spostati presso una non ben precisata struttura. Nella Regione Lazio strutture di riabilitazione intensiva a carattere ospedaliero, altrimenti denominata codice 56, si trovano solo nelle Aziende Ospedaliere del S. Camillo, S. Giovanni e S. Filippo Neri e nei 3 policlinici Universitari. Pertanto, la scelta operata non sopprime una struttura, ma sopprime un servizio di eccellenza per tutta la provincia di Latina. Sono sconcertato dalle modalità e dai tempi con cui la decisione si rende esecutiva portando i pazienti ad essere privati della giusta assistenza nell’arco di meno di 48 ore. Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte allo smembramento di un reparto senza che ci sia stato alcun confronto sulle prospettive e sugli effetti delle decisioni assunte. Non posso che sottolineare la mia ferma contrarietà a quanto sta accadendo soprattutto a fronte dei numerosi tentativi istituzionali, note e interrogazioni, sul futuro della sanità nella provincia di Latina e nel Lazio che non sono state degnate della benchè minima considerazione e che giacciono nel silenzio da mesi. Per l’ennesima volta sono costretto a constatare che l’inerzia e il silenzio del presidente Zingaretti gravano ulteriormente sul già disastroso stato della sanità nella provincia di Latina che giorno dopo giorno vede l’amputazione di posti letto, reparti e servizi a danno esclusivo dei cittadini che necessitano di cure e ricevono solo dinieghi. Credo che questa decisione sia la dimostrazione, l’ennesima, della scelta di questa Regione di anteporre i numeri alla salute dei cittadini e ci batteremo sempre con ogni mezzo affinchè questo modo di amministrare e fare politica possa cambiare davvero e non solo a parole".

REGIONE LAZIO: PER SCUOLE INFANZIA FISSATA CHIUSURA 30 GIUGNO

“Al fine di garantire la funzione specifica delle scuole dell'infanzia la Regione Lazio ha deciso di meglio definire nella delibera del calendario scolastico il periodo di attività, prevedendo la possibilità di apertura anticipata (fissata al 15 settembre di ciascun anno) e soprattutto fissando la chiusura delle attività didattiche al 30 giugno di ogni anno; qualora tale data cada in giorno festivo la chiusura viene fissata al primo giorno lavorativo precedente”. Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

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