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Regione, Zingaretti: firmato decreto riforma rete oncologica con il decreto svolta per lo screening oncologico”

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha firmato un decreto che riorganizza i programmi di screening oncologici in tutto il territorio, rimodulando la rete oncologica della mammella, del colon retto e della cervice uterina.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha firmato un decreto che riorganizza i programmi di screening oncologici in tutto il territorio, rimodulando la rete oncologica della mammella, del colon retto e della cervice uterina.

“Il decreto rappresenta una svolta per lo screening oncologico nella nostra regione” commenta il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Nello specifico con il decreto si garantisce il rispetto degli standard di qualità dell’offerta di screening attraverso una vera e propria governance unitaria delle Asl, un’azione di governo che si articola a livello regionale e aziendale tenendo conto delle risorse che si possono utilizzare e delle loro professionalità.

Per la prima volta nel rispetto delle direttive nazionali la Regione Lazio affida ai programmi di screening un ruolo di primaria importanza, poiché da sempre la prevenzione rappresenta l’arma più efficace per la cura delle malattie e incide positivamente sulla salute delle persone.

Si tratta di programmi articolati nei quali le Asl contattano la popolazione e la invitano a entrare in un percorso gratuito di prevenzione che va dal test di screening all’approfondimento diagnostico fino all’eventuale intervento chirurgico.

Il nuovo modello organizzativo dei programmi di screening della Regione Lazio prevede la realizzazione in ciascuna Asl di un centro di coordinamento unico per i tre programmi di screening oncologici che sotto la direzione del coordinatore dei programmi di screening svolga un’azione di programmazione, orientamento, pianificazione e gestione dei percorsi. Il decreto stabilisce inoltre il ruolo centrale del call center attraverso un numero verde dedicato e prevede la realizzazione di campagne di promozione degli screening. Gli operatori coinvolti nei percorsi avranno l’obbligo di effettuare una formazione annuale per essere sempre aggiornati. In tutte le fasi del percorso ci sarà un monitoraggio costante e una valutazione qualitativa e quantitativa di ogni singolo intervento di screening. I soggetti in fascia di età nei programmi di screening devono effettuare i test all'interno dei programmi organizzati nelle Asl di riferimento, un sistema questo che migliora la qualità delle prestazioni e incide positivamente sull'azione di riduzione delle liste d'attesa.

Accanto alla riorganizzazione dei programmi di screening oncologico il decreto approvato dalla Regione Lazio finalmente mette ordine in un settore nel quale per troppo tempo la sanità laziale si è affidata quasi esclusivamente alla professionalità degli operatori sanitari, ristabilendo la centralità delle Asl sul territorio e l’importanza che le aziende sanitarie devono avere per i cittadini.

EBOLA: REGIONE LAZIO, ‘GIA’ COMUNICATO A SPALLANZANI DI FAR FRONTE ESIGENZE ORGANICO’

“La Regione Lazio ha già dato disposizione alla Direzione generale dell’Ircss Lazzaro Spallanzani di far fronte alle esigenze di organico che possono derivare dalla presenza del paziente con colpito dal virus Ebola. La procedura è identica a quella adottata nel precedente caso di ricovero”.

Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

VITALIZI, PETRANGOLINI: “TAR DIMOSTRA CHE CONSIGLIO HA FATTO IL SUO DOVERE”

“Accolgo con soddisfazione e fiducia la decisione della Magistratura che dimostra l’inammissibilità del ricorso degli ex consiglieri regionali contro la riduzione dei vitalizi. Non si capiva, infatti, in virtù di quale competenza il Tar, che giudica sugli atti dell’amministrazione, avrebbe dovuto giudicare in materia di vitalizi. Né si capiva per quale motivo lo stesso Consiglio regionale che per 40 volte in 20 anni ha legiferato sulla materia allargando in modo indiscriminato un privilegio non potesse tornare indietro e modificare quelle leggi riportando la dimensione del vitalizio a quote più normali e compatibili con le esigenze di bilancio della Regione”.

Queste le prime parole di Teresa Petrangolini, consigliere segretario del Consiglio regionale del Lazio, a margine di un convegno internazionale sulle Case della Salute in corso a Frosinone.

Petrangolini, che in qualità di componente dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è tra i firmatari dell’atto con il quale il Consiglio si è opposto al ricorso dei 78 ex consiglieri ha poi concluso: “La pronuncia del TAR di questa mattina ci rafforza nella convinzione di aver operato bene: con i tagli ai vitalizi, il Consiglio regionale ha fatto il suo dovere”.

EXPO 2015, SIMEONE (FI): “ZINGARETTI HA TRASFORMATO UN’OCCASIONE DI RILANCIO NELLA SAGRA DEGLI ERRORI”

“Zingaretti ha mantenuto la sua promessa e ad Expo Milano 2015 ha portato il Lazio come non lo abbiamo mai visto. Un Lazio così straordinario che non si trova neanche sulle cartine geografiche. La partecipazione della nostra regione ad Expo doveva essere un’occasione per mettere in mostra le eccellenze che tutti i territori rappresentano, doveva essere il momento per diffondere la cultura enogastronomica e turistica del Lazio. Il risultato, invece, è solo una grande ed assoluta confusione come abbiamo avuto modo di evidenziare tramite il capogruppo di Forza Italia, Antonello Aurigemma, nel corso del consiglio regionale illustrando l’interrogazione presentata nella quale abbiamo chiesto i costi sostenuti dalla Regione per la partecipazione ad Expo 2015, le procedure seguite, nomi dei componenti della cabina di regia per Expo 2015 e le ragioni dei tanti errori commessi. E, soprattutto, perché a fronte di un investimento complessivo di oltre 7 milioni di euro lo stand del Lazio sia finito nei meandri più oscuri del padiglione Italia. Basta pensare che sulla “Mappa delle eccellenze del Lazio”, che dovrebbe indicare per ogni prodotto di qualità il luogo di produzione non c’è un numero che corrisponde. Oggi chi si reca ad Expo e visita lo stand del Lazio saprà che l’Acqua di Rieti e il pane di Veroli si producono a Castelforte, che la nocciola di Rieti nasce a Latina, che i salumi di Rieti sono prodotti a Monte San Biagio, che il pane di Genzano è prodotto a Gaeta, che la spinata romana è vessillo gastronomico di Sperlonga, che la mozzarella di bufala dell’agro pontino si produce ad Amaseno, la porchetta di Ariccia finisce a Formia, il vino dei Colli Lanuvini a Acquapendente, la trota reatina a Gaeta, il pangiallo romano a Frosinone, il pane di Veroli a Formia e il cacio romano a Viterbo. E non continuiamo con il lunghissimo elenco solo per decenza. Zingaretti ha confuso, ha mischiato, è stato quello che un presidente di Regione non dovrebbe mai essere: superficiale. Non ha contribuito all’impegnativo tema della vetrina internazionale ma ha civettato con il banale trasformandoci in anonimi pezzi in un contesto dove tutto è eccezionale. Grazie a Zingaretti il Lazio si è presentato come scolaretto che ha studiato il tema sui Cirannini e anche male. Come al solito il presidente ha creato uffici appositi, si è lasciato andare a grandi entusiasmi ed ha presentato un Lazio che esiste solo nella sua immaginazione. Un Lazio confuso nelle eccellenze ed amputato geograficamente. Tanto che ha dimenticato le isole dell’arcipelago pontino nella rassegna video che la Regione, in concomitanza di Expo 2015, ha realizzato per esplorare Roma e il Lazio e far scoprire il nostro patrimonio naturale, architettonico, storico. Una omissione imperdonabile e su cui abbiamo presentato una interrogazione a risposta immediata per comprendere da Zingaretti se si sia trattato di una scelta, se i video delle isole pontine siano in via di definizione, le ragioni per cui eventualmente sono state tagliate fuori da questa rassegna nonché quali siano i tempi per la presentazione integrale della rassegna. Schizofrenie inaccettabili figlie di un modo di fare politica ed amministrare che si basa sull’essere sommari e preferire gli slogan ai contenuti esponendo la nostra regione ad una brutta figura a livello internazionale che resterà indelebile nella mente di coloro che penseranno, a ragione, che il presidente Zingaretti non conosce neanche il territorio che con orgoglio dovrebbe rappresentare. Quello presentato ad Expo non è il Lazio come non lo abbiamo mai visto, ma è il Lazio come non lo vorremmo mai vedere”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone

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