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Roccasecca, Abbate: “Un sindaco ormai alla frutta che ha indebitato tre generazioni di roccaseccani”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANTONIO ABBATE: “Raschiando il barile delle scuse, ormai desolatamente vuoto al pari delle casse comunali,  il sindaco di Roccasecca ha riesumato un evergreen, come quei cantanti ormai a fine carriera che non si...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ANTONIO ABBATE: “Raschiando il barile delle scuse, ormai desolatamente vuoto al pari delle casse comunali, il sindaco di Roccasecca ha riesumato un evergreen, come quei cantanti ormai a fine carriera che non si rassegnano al declino e continuano a fare concerti, con la voce ormai priva di tono, con poco pubblico, in quei paesi sperduti, sottoponendosi a figuracce e fischi della platea.

Dicevo ha riesumato un evergreen per giustificare le voragini aperte, come quelle presenti in tantissime strade del paese, sui conti pubblici e di meglio non ha saputo farer se non richiedere un ennesimo finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti che indebita i roccaseccani fino al 2042.

Alla richiesta di spiegazioni del consigliere Sacco, ha replicato che è colpa del sottoscritto e delle opere realizzate nel passato.

Premesso che il sindaco con questa risposta dimostra di essere “ignorante”, dal latino ignorare, al punto di non essere in grado di comprendere gli atti che adotta, visto che il prestito serve a sanare debiti di annualità molto recenti, quello che mi preme ricordare però è che non sono più sindaco dal 2001. Sono passati 12 anni! A questa storiella, sulla quale ha costruito artatamente la sua carriera politica, ormai non crede più nessuno.

Non solo, i mutui da me contratti sono serviti a realizzare opere concrete e servizi, molti dei quali, purtroppo, attualmente inutilizzati per l’incapacità dell’amministrazione in carica: vedi piscina comunale, casa di San Tommaso, Ricovero Castiglia, Palazzo Paolozzi, solo per citare alcuni esempi di mala amministrazione.

I mutui contratti dalla sua giunta, invece, servono a mettere qualche toppa a un modo di amministrare inconcludente, senza prospettive, capace solo di generare debiti, nel tentativo goffo di creare, ancora come sempre, clientela politica.

Dicesse finalmente il sindaco la verità e la smettesse di arrampicarsi sugli specchi. A meno che, vista l’estrema aridità del programma delle manifestazioni estive, non abbia deciso di coprire lui qualche serata nel ruolo di comico. Peccato che tale vicenda non fa ridere nessuno, anzi dimostra in quale baratro è precipitato purtroppo il nostro paese e quali sono le conseguenze che sconteranno le prossime generazioni”

Antonio Abbate

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