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Roma, a Boccea bambino chiede un bicchiere d’acqua e la titolare del chiosco glielo getta addosso

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro hanno denunciato una 49enne, cittadina cinese, con l’accusa di minaccia, resistenza a Pubblico Ufficiale, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro hanno denunciato una 49enne, cittadina cinese, con l’accusa di minaccia, resistenza a Pubblico Ufficiale, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale.

La donna, titolare di un chiosco in zona Boccea, ieri sera, ha rovesciato dell’acqua addosso ad un 12enne che le aveva chiesto un bicchiere d’acqua, gratis. I Carabinieri, intervenuti a seguito di una chiamata al 112, hanno chiesto spiegazioni del gesto alla donna che per tutta risposta li ha minacciati e offesi, rifiutandosi anche di fornirgli le generalità. Immediata è scattata la denuncia.

RAPINAVANO PROFESSIONISTI, COMMERCIANTI E IMPRENDITORI. 3 ARRESTI DEI CARABINIERI. PUNTAVANO AGLI INCASSI DI ATTIVITÀ COMMERCIALI, OPPURE AGLI OROLOGI DI LUSSO INDOSSATI AL POLSO.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Cassia hanno arrestato tre soggetti, due italiani B.M. e S.L. ed un romeno B.C., responsabili di rapine in abitazione e su persona ai danni di liberi professionisti, imprenditori e commercianti.

I militari dell’Arma, durante l’attività d’indagine, hanno scoperto che gli arrestati individuavano le loro vittime, le seguivano per qualche giorno e poi le rapinavano in strada o nei garages della loro abitazione. Essi puntavano agli incassi di attività commerciali, oppure agli orologi di lusso indossati al polso.

In particolare, ad aprile scorso hanno seguito la titolare di un bar ubicato in zona Prati di Roma, che è stata attesa nei pressi della sua abitazione e poi aggredita una volta entrata nel garage. I rapinatori volevano l’incasso del bar e con la minaccia di una pistola, travisati da casco, si sono fatti consegnare le poche centinaia di euro che la vittima aveva con sé.

Agli inizi di maggio la scena si ripete ai danni questa volta di un egiziano imprenditore nel settore turistico: l’hanno atteso nei garages sotterranei del palazzo in cui abita, in zona Ponte Milvio, e l’hanno rapinato puntandogli sempre la pistola in testa. Il loro obiettivo era l’orologio prezioso (del valore di circa 10.000 euro) indossato al polso dalla vittima e, comunque, è stato derubato anche di portafoglio, contanti, carte di credito e dello smart phone.

Il colpo grosso lo stavano per mettere a segno, quando due di loro, a bordo di uno scooter e armati di pistola con il colpo in canna, hanno preso di mira il gestore di vari distributori di carburanti nella zona del litorale sud di Roma. Hanno aspettato che lo stesso raccogliesse i vari incassi contenuti nelle casse continue degli impianti per poi rapinarlo mentre andava in banca a depositarli. I Carabinieri sono riusciti a fermati prima, traendoli in arresto e sorprendendoli con le armi in pugno pronte a sparare. Durante l’indagine è emerso come i tre erano molto violenti e pronti anche ad usare le armi se qualche vittima avesse reagito.

I Carabinieri hanno anche monitorato altri tentativi di rapina nella Capitale, effettuati sempre con le stesse modalità, non andati in porto per motivi indipendenti dalla volontà dei malfattori, ma impediti dalla presenza in loco delle pattuglie dell’Arma con i colori di istituto.

A tutti e tre gli arrestati gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Roma su richiesta della Procura della Repubblica capitolina. I tre hanno 31, 32 e 38 anni, con precedenti di polizia e vivono rispettivamente a Prima Porta, a Genzano e nel quartiere Appio.

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