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Roma, sesso, prostituzione, minacce e video ricatti. scoperta banda di 5 persone che estorceva denaro a clienti

Lo scorso 5 aprile, al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Dr.ssa Sgrò, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur

Lo scorso 5 aprile, al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Dr.ssa Sgrò, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur hanno arrestato una 35enne, cittadina polacca, di professione “escort” conosciuta nella rete con il nome di “Eva”, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto due uomini, italiani, il primo 29enne di professione “gigolò” conosciuto in rete con il nome di “Daniele”, il secondo 38enne operaio meccanico di un’azienda, anch’egli gigolò quale secondo impiego.

Condotti in carcere, dopo l’interrogatorio di garanzia i tre hanno ottenuto gli arresti domiciliari dove si trovano ora ristretti.

La escort e i due gigolò, in concorso con altre due persone denunciate a piede libero, avevano tentato di estorcere 40.000 ad un uomo, romano, minacciandolo di denunciarlo per atti sessuali con minorenne e di rendere pubblico un video che lo riprendeva durante un rapporto sessuale. L’uomo infatti, contattato qualche giorno prima dalla escort polacca, con la quale in passato aveva già avuto dei rapporti sessuali a pagamento, aveva accettato la proposta di un rapporto sessuale a tre, con un'altra ragazza per la somma di 500 Euro. L’uomo accettava la proposta della escort e la raggiungeva presso il suo domicilio, in zona Appio Latino, dove consumava il concordato rapporto sessuale a tre con la stessa escort e l’altra ragazza, giovanissima. Due giorni dopo, l’uomo, sposato con figli, uscito di casa per recarsi al lavoro, è stato avvicinato da due individui parzialmente travisati i quali, tramite un telefono cellulare, gli hanno mostrato un video relativo al suo rapporto sessuale a tre, evidentemente realizzato a sua insaputa, intimandogli di consegnare loro la somma di euro 40.000, minacciandolo, in caso contrario, di denunciarlo poiché la seconda ragazza che aveva preso parte all’incontro, asseritamente sorella di uno dei due individui, sarebbe stata minorenne.

A seguito di ciò, l’uomo si è presentato presso gli uffici dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur per denunciare l’accaduto. Ne scaturiva un’attività d’indagine, condotta anche con l’ausilio di attività tecniche, nel corso della quale emergeva che il tentativo di estorsione di cui sopra era stato organizzato da un vero proprio sodalizio composto da 5 persone tra cui la citata escort e i due gigolò, coadiuvati da un terzo giovane italiano e da una giovane studentessa 19enne di nazionalità romena che aveva partecipato al rapporto a tre. Il disegno criminoso del gruppo era il seguente: dopo aver conosciuto le loro vittime on line, su siti di annunci, proponevano incontri sessuali insoliti, filmando il tutto all’insaputa dei clienti, il più delle volte persone sposate, minacciandoli successivamente di rendere pubblico il loro “vizietto” se non avessero sborsato del denaro, in cambio della distruzione del video. Accertato quanto sopra è stato organizzato un appuntamento per monitorare lo scambio video/soldi tra il denunciante e la escort polacca. Nell’incontro la vittima consegnava alla escort il denaro richiesto ma questa veniva prontamente bloccata dai Carabinieri. Contestualmente altri militari rintracciavo e sottoponevano a fermo di indiziato di delitto i due gigolò, concorrenti nel reato di estorsione consumata. All’esito della conseguente attività di Polizia Giudiziaria, sono stati sequestrati tutti i dispositivi informatici e multimediali (telefoni cellulari e pc degli indagati) i quali, sottoposti ad analisi forense, risultavano contenere, oltre al video oggetto dell’estorsione, altro ingente materiale (immagini e video) di interesse investigativo che dimostra l’abitualità del gruppo nel commettere analoghe estorsioni. Sono pertanto in corso accertamenti finalizzati ad identificare ulteriori vittime, malgrado tale accertamenti risultino difficoltosi attesa la comprensibile volontà delle vittime di mantenere l’anonimato.

VILLA CHIGI – TOPI D’AUTO NOMADI ARRESTATI IN FLAGRANZA DAI CARABINIERI.

Poco prima della mezzanotte di ieri, i Carabinieri della Stazione Roma Viale Eritrea hanno arrestato 2 nomadi italiani di 19 e 21 anni, entrambi nullafacenti e già conosciuti alle forze dell’ordine, e denunciato un terzo nomade di 17, con l’accusa di tentato furto di autovettura in concorso. I militari nel corso di un normale controllo del territorio, nel transitare in via Valnerina, nei pressi del parco di Villa Chigi, hanno sorpreso i tre mentre stavano tentando di rubare un’auto parcheggiata a lato della strada. Inutile il loro tentativo di fuga, subito interrotto dai militari che hanno anche rinvenuto e sequestrato diversi arnesi da scasso, utilizzati dai ladruncoli per mettere a segno il furto. Dopo l’arresto, i due maggiorenni sono stati portati in caserma e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

MAGLIANA - FERMATI CON 70 KG DI CAVI DI RAME PRONTI PER ESSERE VENDUTI. TRE STRANIERI ARRESTATI I CAVI DI RAME ERANO STATI RUBATI DA UNA CABINA DELL’ACEA IL 21 APRILE SCORSO.

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato tre cittadini originari dell’est Europa, di 34, 36 e 46 anni, tra cui i primi due già conosciuti alle forze dell’ordine, con l’accusa di ricettazione. I militari durante un controllo della circolazione stradale, in via Idrovore della Magliana, li hanno fermati nei pressi di un deposito di materiali ferrosi, mentre trasportavano un trolley. Dal controllo, i Carabinieri hanno rinvenuto trecce di “oro rosso”, dal peso di 70 kg, custoditi nella valigia. I cavi erano tutti recisi, arrotolati, ripuliti della guaina protettiva e, pertanto, pronti per essere venduti. I tre sono stati immediatamente arrestati, accompagnati in caserma, mentre il rame è stato sequestrato. I Carabinieri hanno quindi contattato personale dell’Acea che, dopo aver visionato i cavi, li ha riconosciuti quale materiale utilizzato in esclusiva per la rete elettrica nazionale. Inoltre, si è risaliti anche alla cabina elettrica dalla quale, il 21 aprile scorso, i cavi sono stati rubati. Gli arrestati sono stati accompagnati presso il carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

TERMINI – RISSA IN VIA GIOLITTI TRA CITTADINI SUD-AMERICANI “SBRONZI”. DENUNCIATI 5 GIOVANI.

ROMA – Ieri sera, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno denunciato a piede libero 5 cittadini peruviani, di età compresa tra i 19 e 27 anni, con l’accusa di rissa aggravata. Gli stranieri, in via Giolitti, tutti in evidente stato di ebbrezza, per futili motivi, hanno dato vita ad una scazzottata che è stata sedata solo grazie all’intervento dei militari. Dopo aver ristabilito la calma i Carabinieri hanno soccorso due di loro rimasti lievemente feriti, fatti medicare in ospedale e dimessi con 3 e 7 giorni di prognosi per contusioni varie.

OSTIA, PUGNALO’ UN AMICO AL BAR LA SERA DEL 29 APRILE - I CARABINIERI DI OSTIA LO SCOPRONO E LO ARRESTANO NEL CORSO DI UN BLITZ IN UNA MANSARDA DOVE SI ERA NASCOSTO.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Ostia hanno arrestato L.P., 42enne, romano, con precedenti, accusato del tentato omicidio di un coetaneo di Ostia, avvenuto la sera del 29 aprile in un bar di Via dell’Idrovolante a Ostia. Poco prima della mezzanotte, una segnalazione al 112 informò i carabinieri che un uomo era rimasto vittima di un accoltellamento in un bar non meglio specificato nella zona di Ostia Nuova, e che era stato trasportato d’urgenza in ospedale.

Le immediate indagini permisero di costatare che l’uomo, rimasto ferito a seguito di un’aggressione, aveva raggiunto la propria abitazione in Via Marino Fasan, da dove era poi riuscito a chiamare il 118 per poi giungere in ospedale in condizioni assai critiche: il paziente, semi cosciente, aveva riportato tre ferite sanguinanti al torace ed una ad un orecchio; subito sottoposto ad un delicato intervento chirurgico che ha scongiurato il pericolo di vita.

Solo ieri, al culmine di minuziose indagini condotte dai Carabinieri di Via dei Fabbri Navali, si è riusciti a far luce sulla vicenda.

La sera del 29 aprile, un bicchiere di più con una amico incontrato casualmente al bar, è sfociato in un acceso diverbio: prima le offese, poi gli spintoni, infine, il suo aggressore ha preso un coltello (tipo pugnale) dal proprio marsupio e l’ha colpito con tre fendenti al torace e una al volto. Quando lo ha visto crollare a terra, apparentemente esanime, ha capito la gravità della sua azione per cui, impaurito, è fuggito nascondendosi nella mansarda di una palazzina di via M. Fasan, dov’è rimasto nascosto fino a ieri, prima del blitz dei Carabinieri. L’uomo non ha opposto alcuna resistenza ed ha ammesso le sue colpe, consegnando spontaneamente l’arma con la quale aveva commesso il delitto.

Accusato di tentato omicidio, è stato arrestato e condotto presso il carcere romano di “Regina Coeli” dove sarà interrogato nelle prossime ore.

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