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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Roma, smantellata banda di spacciatori della “Magliana”, con 15 arresti e 20 denunce. Aveva un giro d’affari di 20mila euro al mese

 Aggiornamento. Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 7 persone (6 in carcere, 1 agli arresti domiciliari),

Aggiornamento. Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 7 persone (6 in carcere, 1 agli arresti domiciliari), di età compresa tra i 19 e i 41 anni, ritenute responsabili di gestire un traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina ed hashish, nella nota zona della Magliana, per un giro d’affari di circa 20mila euro al mese. I Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, nel corso dell’indagine convenzionalmente denominata “Tortello”, coordinata dalla D.D.A. di Roma, hanno accertato che a capo della banda, pressoché interamente costituita da pregiudicati italiani del quartiere, c’era un 39enne romano soprannominato “Tortello”, cuoco di professione e gestore di un piccolo ristorante della Magliana. Durante l’indagine sono state eseguite decine di perquisizioni e 8 arresti in flagranza di reato, sequestrati circa 250 g di cocaina, quasi 2 Kg di hashish e denaro per alcune migliaia di euro. Altre 13 persone sono state denunciate a piede libero: tra queste una donna, madre e fiancheggiatrice di uno degli arrestati.

L’inizio dell’attività investigativa risale al mese di ottobre del 2012, quando i Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli, dipendenti dalla Compagnia Roma Eur, nello svolgimento di un mirato servizio antidroga, hanno rinvenuto e sequestrato a carico di due fratelli pregiudicati (denunciati in stato di libertà nel corso dell’attività) una gran mole di appunti nei quali erano riportati nomi e cifre riferibili ad una sorta di contabilità connessa allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Dall’analisi di questo materiale, è scaturita una più approfondita e mirata attività investigativa condotta anche con l’ausilio di attività tecnica. In particolare, l’attenzione degli inquirenti si è focalizzata su un personaggio romano di professione cuoco, il “Tortello”: i Carabinieri hanno appurato che l’uomo utilizzava la sua attività di ristorazione nel quartiere della Magliana come base logistica. Non solo: il 39enne è risultato, poi, essere il coordinatore del gruppo criminale dedito al traffico di sostanza stupefacente.

Le ipotesi investigative sono state man mano confermate dai numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento nell’area antistante il predetto ristorante e nelle principali zone di aggregazione del quartiere. I militari, grazie a questa attività, sono riusciti ad individuare una fitta rete di soggetti, risultati gravati da numerose segnalazioni alle Autorità in qualità assuntori di droghe, che, quasi tutti i giorni, in orari serali o notturni, si incontravano, anche per pochi istanti con il “Tortello”, nonché con gli altri sodali arrestati nel corso dell’operazione, tra cui figurano “il Tartaruga”, “il Pala”, “il Pantera”, “Er Simo”, “Fabrizietto” e “Spillo”.

Nei pressi del ristorante di “Tortello” veniva organizzato lo spaccio al minuto di cocaina e hashish: infatti, come emerso dai servizi di osservazione e controllo nonché dalle intercettazioni telefoniche, gli arrestati si portavano sistematicamente nell’attività per partecipare a vere e proprie “riunioni operative” e, solo dopo, davano inizio alla loro attività illecita. Lo spaccio avveniva principalmente tra le ore 20 e le ore 06: i pusher dell’organizzazione si dislocavano in diversi “punti di distribuzione”, rappresentati, oltre che dal citato ristorante, anche dai porticati di via Lari, nei pressi di una vicina sala scommesse, dai giardinetti siti in piazza De Andrè e nei pressi di alcuni bar di via della Magliana.

Il modus operandi della banda e i rispettivi ruoli operativi erano consolidati: “Tortello”, con l’aiuto del padre, prelevava abitualmente lo stupefacente custodito nell’abitazione di “Er Simo” - romano di 19 anni a sua volta appoggiato dalla madre - in un orario che andava dalle 19 alle 19:45. Successivamente il “capo” procedeva alla distribuzione dello stupefacente ai suoi soci, che provvedevano, talvolta anche personalmente, alla vendita al dettaglio.

I Carabinieri hanno stimato che il giro d’affari del sodalizio ammontava a circa 20.000 euro al mese.

Nel citato contesto va inserito anche un cittadino macedone, ormai “naturalizzato” romano, soprannominato “Spillo” che, seppur occasionalmente, è risultato essere compartecipe del sodalizio contribuendo, non solo, con svariati acquisti di stupefacente che poi, a sua volta, rivendeva, ma anche provvedendo alla vendita diretta per conto di “Tortello”, che in più occasioni ha chiesto il suo aiuto per lo spaccio al minuto.

Peculiari i messaggi in codice usati dai sodali nei loro traffici: i più quotati erano “prenoto per 3, “siamo in due, c’è posto?”, “preparami una pizza che sto passando” o ancora, “ci beviamo un limoncello” e, infine, “vengo a mangiarmi una mozzarella”, ad indicare di quale e quanta droga avevano bisogno.

Tra gli arresti eseguiti nel corso dell’indagine figurano quello a carico dello stesso “Tortello” e del padre, anch’egli indagato e attualmente agli arresti domiciliari, ritenuti responsabili anche di tentato omicidio: i due, infatti, mentre si trovavano a bordo di un’auto insieme a “Fabrizietto”, furono sorpresi dai Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli in possesso di alcune dosi di droga e, nel tentativo di sfuggire al controllo dei militari, tentarono di speronarli, venendo, tuttavia, bloccati poco dopo un breve inseguimento.

Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 7 persone (6 in carcere ed 1 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili di gestire un traffico di sostanze stupefacenti nella Capitale, in particolare cocaina ed hashish, nella nota zona della “Magliana”, per un giro d’affari di circa 20mila euro al mese.

Altri 8 arresti erano stati già operati in flagranza di reato. Nella medesima operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sono state altresì denunciate a piede libero altre 20 persone, tra cui una donna, madre e fiancheggiatrice di uno degli arrestati.

Decine anche le perquisizioni in corso presso gli immobili nella disponibilità degli indagati.

Nel corso dell’indagine, i Carabinieri hanno accertato che la banda, pressoché interamente costituita da pregiudicati italiani del quartiere, era coordinata ed organizzata da un 39 enne cuoco, soprannominato “Tortello”, gestore di un piccolo ristorante della Magliana, base logistica dell’attività di spaccio

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