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Giovedì, 18 Aprile 2024
Roma Paliano

Serrone, il paese si è fermato per i funerali di Danilo Testa. Tantissima gente in piazza a pregare per il giovane scomparso (foto)

C'era tutto il paese in piazza Francesco Pais per assistere ai funerali del giovane Danilo Testa, Consigliere Comunale deceduto giovedì sera in casa colpito da infarto, dopo una doccia.

C'era tutto il paese in piazza Francesco Pais per assistere ai funerali del giovane Danilo Testa, Consigliere Comunale deceduto giovedì sera in casa colpito da infarto, dopo una doccia.

E’ stato il vicario del Vescovo della Diocesi di Palestrina, Mons. Gabrielli a celabrare la Santa Messa sul palco allestito appositamente sotto i tigli della Piazza. Concelebranti Mons. Franco Proietto e Don Damiano Damiani, ex parroci della parrocchia del Sacro Cuore a La Forma, Don Primo, parroco a Serrone e il vice il parroco Don Piero che ha letto il messaggio del parroco Don Ramon, che si è stretto in spirito con i famigliari, lontano dal paese in questo momento, come lontano era il Vescovo Sigalini, che ha affidato il messaggio a Mons. Gabrielli.

Le autorità Civili, invece sono state rappresentate ovviamente dal Sindaco Natale Nucheli, con tanto di fascia e gonfalone e da tutti gli assessori e consiglieri comunali. Paliano era rappresentato dall’Assessore Remo Tarquilli, c’èra anche il Presidente della XII Comunità Montana di Veroli, Achille Bellucci poiché il povero Danilo era uno dei Consiglieri delegato alla comunità Montana. Tra la gente abbiamo notato il Sindaco di Olevano Marco Mampieri e quello di Roiate e tanti altri consiglieri comunali dei paesi vicini.

Con le bandiere listate a lutto e con una piazza colma di gente e piena di cartelli, è stata accolta la salma di Danilo Testa, portata a spalla dagli amici più cari dentro una bara di noce chiaro.

Il coro parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù ha subito intonato l’inizio della Santa Messa. Mons. Gabrielli ha dato lettura del telegramma del Vescovo che ha affermato che non farà mancare l’affetto e la sua preghiera per i genitori Giuliano, Mariuccia e i fratelli Giulia e Valerio. L’omelia funebre è stata tenuta da Don Franco che per una ventina di anni è stato parroco proprio a La Forma ed ha ricordato il "fratello e amico Danilo". “ Lo strappo è stato molto forte però, noi parliamo in nome del Signore che è risorto” poi ha citato alcune belle frasi di Bob Dilan ed ha aggiunto che “La morte da significato alla vita e un giorno sulla tomba sorgerà un giglio. Quella è la speranza della nostra vita”.

Sul finire della Messa, anche l’altro parroco che è passato a La Forma, dopo don Franco, ha voluto ricordare agli affranti genitori di Danilo, che questo dramma lo ha vissuto in prima persona anche lui, perché gli è morto un fratello di 20 anni e così “Solo l’amore può vincere la morte” invitando la cittadinanza a stare vicino alla famiglia.

Ma le lacrime e gli applausi sono arrivati alla fine quando Angela Sperati ha letto una struggente Poesia. Quando il giovane Andrea Flavi, uno dei ragazzi allenati da Danilo, ha letto una lettera scritta a mano da tutti gli allievi per parlare della felicità che cercava Danilo che infondeva ai Giovani. Noi abbiamo scelto questa frase : “ Abbiamo parlato di te in questi due giorni. Quanti ricordi, sei stato nostro fratello, amico, zio… sei stato tanto per tutti, anche solo con una pacca sulle spalle, un consiglio con un sorriso”.

Mentre l’altro amico Fabio Bernardini parlando sempre di felicità ha concluso il suo lungo discorso affermando: “ Vogliamo dirti grazie, grazie per tutti i momenti che ci hai fatto vivere, grazie per tutti i consigli, serate, le mattinate e le gioie che abbiamo vissuto insieme a te. Ti lasciamo in buone mani, ma tu aspettaci perché anche lassù ci sarà un posto solo per noi, per continuare quell’avventura che abbiamo iniziato insieme e che siamo sicuri non è ancora finita”. Poi le conclusioni del Sindaco, che come amministratore lo ha voluto ricordare sotto questo aspetto affermando che pochi giorni prima Danilo, era andato in comune perché anche lui voleva cambiare il paese. Parlava solamente di altri; mai della sua famiglia. Poi la struggente canzone di Vecchioni. “Quelli belli come noi” cantata da tutti gli amici sulla bara di Danilo, che non voleva staccarsi mai da quel palco. Poi gli amici lo hanno voluto portare a spalla fino davanti alla sua, anzi nostra “sala giochi” che Danilo per essere autonomo dalla famiglia aveva preso in gestione creandola dal nulla. Ciao Danilo.

Giancarlo Flavi

P.S. Come abbiamo già scritto la 55esima Sagra del Cesanese è stata annullata

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