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Cronaca Sora

Coronavirus, operaio positivo a Sora. Il sindaco De Donatis rassicura: "Nessun contagio in ambienti di lavoro. Basta Fake news"

"C’è stato un comportamento assolutamente responsabile anche dei parenti, non sono stati frequentati quei luoghi di lavoro che qualcuno vorrebbe affermare in qualche modo con dichiarazioni di senso contrario"

Situazione sotto controllo e nessun contagio sui posti di lavoro. Il sindaco di Sora, Roberto De Donatis interviene rassicurando la popolazione sulla notizia del caso accertato di Coronavirus che da questa mattina ha scosso la cittadinanza con tanto di diffusione di fake news. Notizie false che sono rimbalzate da un telefono all'altro tra messaggi vocali e scritti. Falsa la notizia della chiusura del supermercato dove lavora la compagna del 31enne contagiato perché anch'ella è risultata contagiata, così come è risultata falsa la voce sull'isolamento del Pronto soccorso dell'Ospedale SS Trinità di Sora, falso anche il fatto che il ragazzo abbia avuto un ictus a causa del Coronavirus. Da quando si è diffusa la notizia è stato un rincorrersi di informazioni prive di ogni fondamento tanto che il primo cittadino soranoha diffuso una nota per smentire in prima persona quanto si sta dicendo in queste ore e riportare la situazione ad un livello di normalità.

La nota del sindaco Roberto De Donatis

“In merito al caso di Coronavirus del nostro concittadino al quale facciamo i nostri migliori auguri, innanzitutto di buona guarigione, in quanto è stato affetto da un aneurisma, da quello che ci è stato riferito dalla ASL, quindi per tutt’altra patologia, è stato trasferito dall’ospedale di Sora all’Ospedale di Roma. In quella sede, sono stati riscontrati due casi, il suo ma precedentemente un caso di Conoavirus di un paziente che era nella stessa stanza del nostro cittadino sorano. In questo caso sono in atto le verifiche da parte dell’ASL di quella che è la dinamica del contagio. È chiaro che a livello locale, l’Asl si è immediatamente adoperata, non appena appresa la notizia, sia secondo quelli che sono i protocolli, sia secondo le direttive del Ministero che della Regione, quindi ha isolato i casi potenzialmente pericolosi sia tutti coloro che sono venuti a contatto con il paziente in questione e con i familiari.

Nessun contagio in ambienti di lavoro

Al momento, nessuno presenta alcun sintomo, la situazione generale di questi altri potenziali casi a contatto con il paziente è assolutamente positiva. Quindi possiamo diffondere un’assoluta tranquillità. L’ASL ed i vertici competenti, hanno preso in mano la situazione e la stanno conducendo nella maniera più rigorosa possibile. Noi siamo in attesa di conoscere l’esito delle ulteriori indagini di accertamento che si stanno svolgendo a Roma, per capire la dinamica. Voglio aggiungere che in un momento di così grave apprensione per tutto il paese ed anche della nostra comunità, purtroppo si diffondono in una maniera davvero becera notizie, soprattutto a mezzo social, di eventuali altri contagi che avrebbero caratterizzato ambienti di lavoro nei quali hanno prestato la loro attività professionale i parenti di questo concittadino: sono assolutamente illazioni, in quanto questo concittadino aveva viaggiato a Verona.

Contro il procurato allarme

C’è stato un comportamento assolutamente responsabile anche dei parenti, non sono stati frequentati quei luoghi di lavoro che qualcuno vorrebbe affermare in qualche modo con dichiarazioni di senso contrario. Approfittiamo per dire che massima deve essere l’attenzione ai canali informativi ufficiali e soprattutto a non commettere reati di procurato allarme, in momenti di grave apprensione per il paese, che possono generare effetti negativi, confusione, panico, generando apprensione nelle decisioni dei vertici che gestiscono queste emergenze. Facciamo attenzione a quello che diciamo, a quello che ascoltiamo, a quelle che sono le fonti ufficiali: ribadisco nel sito della ASL dove ci sono tutti i numeri da chiamare e qualunque dubbio e qualunque esigenza può essere evasa da personale tecnicamente preparato e scientificamente pronto a rispondere, a fornire quelle indicazioni che sono utili a fare le scelte razionali. In questo frangente la razionalità è il valore da avere maggiormente a cuore.

In caso di emergenza

Ricordiamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che la procedura prevede che in un ipotetico caso, il primo contatto deve essere con il medico di base e non affollare i pronto soccorso per presunti casi che non abbiano avuto un primo esame da parte del medico. Il pronto soccorso deve essere un luogo dove si opera in emergenza. Qualora ci fosse un presunto caso, ci sono una serie di misure, tra le quali, se non ci sono sintomi, la quarantena, il controllo quotidiano da parte del medico di base con gli opportuni dispositivi di sicurezza e le azioni che sono previste dai vari decreti”.

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