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Cronaca Sora

Sora, istigazione alla corruzione, assolto l'imprenditore Daniele Tersigni

Il presidente della società municipalizzata dal Comune di Sora che si occupava della raccolta dei rifiuti era stato accusato di aver offerto del denaro ad un consigliere per accaparrarsi il voto che gli serviva per poter essere riconfermato alla presidenza

Assolto per non aver commesso il fatto. Così si è pronunciato nella giornata di ieriil giudice del tribunale di Cassino nei confronti di Daniele Tersigni, il giovane professionista sorano, che nel 2016  venne arrestato per istigazione alla corruzione. Il pm aveva chiesto due anni di reclusione, ma gli avvocati Enrico Pavia e Luca Costantini sono riusciti a smontare tutto il castello accusatorio nei confronti del loro  assistito.

Il mandato in scadenza

La vicenda risale a qualche anno prima quando Tersigni rivestiva la carica di presidente dell’Ambiente Spa, società municipalizzata dal Comune di Sora che si occupa della raccolta dei rifiuti. Il suo mandato però stava per scadere, e la nomina spettava al Consiglio comunale  che deve avere una maggioranza di due terzi dei consiglieri. 

Un consigilere denunciò l'offerta di una mazzetta

Secondo le accuse aveva bisogno di un voto in più per la maggioranza semplice. Per questo motivo avrebbe offerto al consigliere Salvatore Meglio la  famosa “mazzetta”. Meglio non solo rifiutò ma denunciò il fatto ai carabinieri. Due giorni dopo si riunì il Consiglio comunale e la votazione si concluse con l’elezione di Angelo Spalvieri ad amministratore unico. Successivamente Tersigni venne arrestato. L'avvocato Pavia l'aveva già preannunciato, ma oggi  ha mantenuto quanto dichiarato al momento dell'arresto di Daniele Tersigni: la sua completa estraneità ai fatti contestati.

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