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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Sora

Sora, l'omelia 'sovranista' di don Donato durante la processione di San Rocco (video)

Il parroco, dal pulpito, difende i diritti di anziani e disoccupati italiani. "Chi ha telefonini e catenine d'oro non conosce le persecuzioni. Pensiamo prima alla nostra Patria". La presa di distanza del vescovo Antonazzo

Un'omelia che avrebbe dovuto essere incentrata sul dolore e che avrebbe dovuto essere un balsamo per una Sora ferita dalla perdita improvvisa, prematura e drammatica di una ragazzina, si è trasformata in un comizio politico. Monsignor Donato Piacentini, sacerdote responsabile della parrocchia di San Rocco, dal pulpito dopo la processione dedicata al Santo degli ammalati e dei bisognosi, ha chiosato "non sono sulle barche che trasportano persone che hanno telefonini o catena al collo e dice che vengono dalla persecuzioni. Ma quale persecuzioni? Guardiamoci intorno, guardiamo la nostra città, guardiamo la nostra Patria, guardiamo le persone che ci sono accanto, che hanno bisogno".

Le distanze di Marcelli

Parole che hanno strappato qualche applauso tra i fedeli presenti (a questo punto verrebbe da domandarsi che tipo di processione fosse visto che concetti come cristianità, umanità e sostegno verso il prossimo, sono stati seppelliti da parole farneticanti) ma tanto disappunto. In molti hanno abbandonato la cerimonia e sui social si è scatenata una vera guerra. A prendere le distanze anche alcuni politici presenti al momento della funzione, come il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Loreto Marcelli: "Il fenomeno migratorio è sicuramente complesso e ci costringe ad assumere decisioni particolarmente complicate. Il tema della capacità di assorbire i flussi migratori, dei limiti alla possibilità di accoglienza e quello della capacità di integrare i nuovi arrivati nelle nostre società sono questioni che interrogano in prima persona ogni decisore politico. Ciò premesso le parole di Don Donato Piacentini rappresentano una semplificazione del tema dell'immigrazione non accettabile considerato che sono pronunciate da un esponente della Chiesa e da una persona a cui non difetta l'intelligenza".

Post Piacentini prete

Il sostegno a Salvini

Che don Donato Piacentini avesse un'indole sovranista lo si evince dalla sua bacheca di Facebook. Non appelli alla fratellanza. Non dialogo con giovani e concittadini, ma messaggi ed inviti del leader della Lega a discriminare il prossimo. L'ultimo risale allo scorso 6 agosto quando Papa Francesco ha lanciato il nuovo messaggio di fratellanza e di richiesta di aiuto verso gli ultimi appena sbarcati a Lampedusa.  

La contrarietà del Vescovo

Il vescovo Gerardo Antonazzo chiarisce la posizione della Chiesa diocesana
Nella ricorrenza della festa di San Rocco il vescovo mons. Gerardo Antonazzo ha celebrato l’eucarestia in piazza s. Rocco, in Sora, davanti ad una gremita assemblea di fedeli. Nell’omelia il pastore della Diocesi, attingendo alla ricchezza dei testi della Parola di Dio proclamata durante la liturgia, ha sottolineato come uno dei cardini fondamentali della vita di San Rocco è stata la scelta evangelica del “prima gli altri” per amore di Cristo povero e sofferente, presente negli appestati, contagiati, ammalati e moribondi che san Rocco ha abbracciato, servito, amato più di se stesso. La testimonianza di san Rocco incoraggia ancor più l’operato della nostra Chiesa, soprattutto attraverso la Caritas, sempre impegnata nell’accoglienza e nel servizio amorevole delle antiche e nuove forme di povertà. Tale accoglienza è stata rivolta in particolare agli immigrati giunti sul nostro territorio, in perfetta collaborazione con la Prefettura di Frosinone, con le Istituzioni civili locali, con le Associazioni di volontariato impegnate nel processo di integrazione.Questa è la scelta pastorale che non potrà cambiare perché il cristiano obbedisce al Vangelo della Carità nei confronti di chiunque, senza distinzioni né esclusioni. Qualunque pensiero in senso contrario espresso da chiunque non esprime la volontà della Chiesa diocesana, e si deve addebitare esclusivamente a discutibili scelte personali di ogni singolo soggetto. Nel prossimo mese di settembre il direttore della Caritas diocesana sarà presente in Turchia all’incontro internazionale delle Caritas impegnate nell’accoglienza degli immigrati.

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