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Cronaca Alvito

Alvito, spara alla compagna e poi fugge: arrestato Mario Eramo, venditore di tartufi

La donna, una lituana, è rimasta gravemente ferita all'addome da un colpo di calibro 9

Tentato omicidio poco dopo le 22 ad Alvito in località Val di Rio. Qui un uomo di cinquanta anni, Mario Eramo, ha sparato un colpo di pistola contro la compagna, una lituana di 33 anni che è rimasta gravemente ferita all'addome da un bossolo di calibro 9. L'uomo, venditore di tartufi ma con numerosi precedenti penali, deteneva l'arma senza autozzazione. Dopo il tentato omicidio si è allontanato dall'abitazione ma è stato successivamente raggiunto dai carabinieri della Compagnia di Sora e del Rop di Frosinone coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Fabio Cagnazzo, ed arrestato con la grave accusa di tentato omicidio come stabilito dal magistrato di turno presso la Procura di Cassino, il sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi. La donna cosciente ma intubata è stata trasferita in prognosi riservata a Roma.

La ricostruzione dei Carabinieri

Mario Eramo, nativo di Alvito, ma da tempo residente ad Avezzano , con numerosi precedenti per lesioni, rissa, minacce, estorsione, danneggiamento, porto e detenzione abusivi di armi nonchè bancarotta fraudolenta è accusato di tentato omicidio.

I fatti

Erano quasi le 22 di sabato e l’uomo aveva cenato con la compagna, il fratello, la cognata ed i due anziani genitori nella casa paterna ad Alvito. Al termine, i due fratelli e le rispettive compagne erano usciti all’aperto per fumare una sigaretta, quando tra Eramo e la compagna, una 33enne di origini lituane, iniziava un’accesa discussione circa alcune presunte “scappatelle” da parte di entrambi.
A questo punto la ricostruzione si fa più nebulosa e le dichiarazioni rese meno precise: il dato certo è che l’uomo in possesso di una pistola, la impugnava rivolgendola verso la donna. La discussione si accendeva ancor di più e a quel punto veniva esploso un colpo. La donna colpita all’addome, iniziava a perdere sangue restando cosciente. Il fratello dell’uomo avvertiva subito il 118 ed il personale sopraggiungeva in pochi minuti; le condizioni della donna apparivano subito molto gravi.

Le ricerche a tappeto e la consegna in caserma

Ancora pochi minuti ed i militari giungevano sul luogo del delitto senza trovare alcuno. Scattavano le immediate ricerche, una decina di pattuglie, tra quelle già in circuito per monitorare il sabato sera ed altre fatte uscire al momento, iniziavano a battere tutto il territorio circostante. Intorno alle 24 la caccia all’uomo terminava, Eramo veniva rintracciato a pochi passi dalla locale Caserma, in quanto vistosi braccato e resosi conto di quanto fatto, stava verosimilmente andando a “consegnarsi”. Lo stesso, sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di una pistola semiautomatica cal. 9 con matricola abrasa: l’arma del delitto.

Il ricovero in ospedale e l'operazione

Intanto la donna in ospedale veniva immediatamente sottoposta ad urgenti accertamenti e portata in sala operatoria. La situazione risulta grave ma l’equipe medica sarebbe riuscita a fermare l’emorragia e a trovare l’ogiva del proiettile, fermatasi nella parte bassa del bacino della malcapitata. La prognosi resta riservata ed il pericolo di vita sussistente. L’uomo veniva pertanto sottoposto a fermo di indiziato di delitto dai militari del Comando Compagnia Carabinieri di Sora per tentato omicidio, nonché porto abusivo di arma clandestina e ricettazione della stessa arma, non essendo stato in grado di giustificarne il possesso. Ulteriori accertamenti tecnici e rilievi ad opera del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Frosinone permetteranno di avere un quadro più chiaro della vicenda e fugare le residue zone d’ombra di questo ennesimo delitto perpetrato in danno di una donna da parte del proprio compagno.

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