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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Aerospaziale, secondo lancio del 2018 per l’Ariane 5 con i motori dell’azienda colleferrina AVIO

Portati in orbita due satelliti per le telecomunicazioni, uno giapponese e l’altro britannico

Il lanciatore europeo Ariane 5 ha portato a termine con successo la sua seconda missione del 2018  posizionando correttamente in orbita due satelliti: DSN-1/Superbird-8 e HYLAS 4 grazie anche ai motori costruiti nello stabilimento dell’AVIO di Colleferro. L’azienda romana partecipa al lanciatore da moltissimi anni con i motori a propulsione solida e la turbopompa ad ossigeno liquido Vulcain.

Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di questo successo di Ariane 5, un programma al quale collaboriamo da oltre vent’anni. Lo scorso mese di febbraio abbiamo fornito il 200esimo booster a propulsione solida, un importante traguardo di maturità industriale che si riflette nell’elevatissima affidabilità dimostrata dai propulsori a combustibile solido. Il 2018 – continua Ranzo - sarà un anno cruciale per lo sviluppo dei nuovi lanciatori Vega C , che debutterà alla fine del 2019, e Ariane 6, che farà il lancio di qualifica nel 2020. I nuovi programmi proseguono nel pieno rispetto dei tempi: poche settimane fa abbiamo positivamente portato a termine la prova al banco dello Zefiro 40, il secondo stadio di Vega C. La prossima estate, invece, è previsto il test del P120 C, motore che sarà utilizzato sia per il primo stadio di Vega C che per i booster laterali di Ariane 6”.

I satelliti portati in orbita

DSN-1/Superbird 8 è un satellite per telecomunicazione dell’operatore giapponese SKY Perfect JSAT. Equipaggiato con ripetitori ad alte performance, il satellite fornirà servizi di telecomunicazione soprattutto al mercato giapponese.

HYLAS 4 è, invece, un satellite per comunicazione dell’operatore britannico Avanti Communication. Offrirà servizi di telecomunicazione affidabili e sicuri ai fornitori di servizi internet, agli operatori di reti mobili, ai governi e agli operatori satellitari di tutta Europa. Il satellite a banda larga servirà anche alcune regioni dell’Africa centrale e occidentale.

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