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Anagni, l’amministrazione comunale ricorda i martiri delle foibe

Il sindaco Natalia dichiara "Per troppo tempo quella delle foibe è stata una vicenda passata, per chiare responsabilità politiche, sottotraccia, eppure è parte integrante della nostra storia nazionale"

Lunedì 10 febbraio, in occasione del “Giorno del Ricordo” l’amministrazione comunale di Anagni, alle ore 11:30 presso la Sala della Ragione del Palazzo comunale ricorderà i martiri delle foibe con un apposito convegno in collaborazione con il “Comitato 10 Febbraio”, ente che si occupa di ricerca storica e diffusione della conoscenza sulla vicenda delle foibe e del confine orientale italiano collaborando con pubbliche amministrazioni, scuole ed associazioni culturali. Al convegno, pensato appositamente per gli alunni degli istituti scolastici della città ma aperto alla partecipazione di tutta la cittadinanza, interverranno il sindaco di Anagni Daniele Natalia, il consigliere subdelegato alle Politiche Giovanili Davide Salvati, il consigliere subdelegato alla Pubblica Istruzione Riccardo Ambrosetti e lo storico Emanuele Mastrangelo del “Comitato 10 Febbraio”.

Il sindaco Natalia dichiara: "Per troppo tempo quella delle foibe è stata una vicenda passata, per chiare responsabilità politiche, sottotraccia, eppure è parte integrante della nostra storia nazionale. Tra il 1943 ed il 1947 circa 20.000 persone, in gran parte italiani della Venezia Giulia, furono uccisi e gettati nelle fenditure carsiche che prendono il nome di “foibe” dai partigiani comunisti jugoslavi guidati da Josip Broz “Tito” e 350.000 furono costretti all’esodo. Con la sola colpa di essere italiani i nostri connazionali furono barbaramente trucidati nell’ottica di cancellare ogni segno d’italianità da quelle terre, oggetto delle mire espansionistiche della Jugoslavia comunista. Nel corso degli anni sono stati estratti dalle foibe i corpi di civili, partigiani italiani non comunisti, soldati del Regio Esercito, militi della Repubblica Sociale, rappresentanti delle istituzioni italiane nella Venezia Giulia, a dimostrazione del fatto che questa tragedia, quest’opera sistematica di sterminio e di cancellazione d’una identità, dovrebbe essere parte di “tutta” la memoria nazionale e non sempre denigrata da chi ha i suoi miti intangibili e che rifiuta qualunque confronto storiografico. Con la Legge 92 del 2004 è stato istituito il “Giorno del Ricordo” con l’intento di porre fine all'oscurantismo storico ed alle diatribe politiche sul tema. Con il convegno del 10 febbraio vogliamo sensibilizzare le giovani generazioni ed i cittadini sul tema, vogliamo invitarli a riflettere sulle sofferenze patite dagli italiani del confine orientale costretti, quando non uccisi, ad abbandonare la propria terra".

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