rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cinema / Ceccano

Il libero arbitrio non esiste, intervista ad Adamo Dionisi e Vanessa Cremaschi

La coppia di registi ha presentato il cortometraggio "Da capo a dodici", in ricordo dell’amico e collega Alessandro Valori. Una storia che va oltre i dualismi di provincia e le sue congetture

In occasione della diciottesima edizione del Dieciminuti Film Festival, tenutosi a Ceccano - in provincia di Frosinone - l’attore Adamo Dionisi, noto per il ruolo del sinti Manfredi in Suburra, e Vanessa Cremaschi, musicista e concertista, hanno presentato l’anteprima del loro cortometraggio “Da capo a dodici”. Presente sul palco anche l’attore protagonista, Leonardo Trapani.

"Da capo a dodici" è,  probabilmente e senza saperlo, il prodotto cinematografico di cui avevamo bisogno. Condensato in appena quindici minuti, racconta la storia di Leo, un giovane della periferia romana che si ritrova in balia degli eventi, tra ciò che potrebbe essere e ciò che non sarà. La redenzione è possibile? È la domanda che attraversa l’intera storia. Tra varie oscillazioni, quello che appare certo è che - come sottolinea lo stesso Dionisi - il libero arbitrio non esiste. Nascere in un luogo ti lega ad esso indissolubilmente, e da questo dipenderanno gran parte delle tue scelte. 

Quello che hanno presentato i registi alla platea è l’esempio calzante - ma non scontato - di chi non può rifuggire facilmente dalle “mura di casa”. E per casa qui si intende un luogo in cui sei stretto tra un destino infausto e una delinquenza preminente. Il concetto poi si allarga, ramifica: dalla periferia di San Basilio - protagonista del cortometraggio - sino alla conterranea Alatri. La stessa Vanessa Cremaschi è originaria del paese oramai innalzato a luogo generatore di violenza. Ma il punto sta proprio lì, nel mezzo. Non c’è dualismo che tenga. In ognuno di noi coesiste una moltitudine, siamo bene e male nello stesso corpo e - forse - quando lo capiremo, riusciremo con buona probabilità a smantellare i pregiudizi di periferia, a non dover per forza ritrovarci “da capo a dodici”. 

Il cortometraggio è dedicato ad Alessandro Valori, vostro amico e collega, scomparso prematuramente nel 2019. Con lui, tra l’altro, siete stati ospiti dell’ottava edizione del Dieciminuti Film Festival, nel 2013. Non è un caso, dunque, che abbiate scelto proprio questo festival per la vostra anteprima, vero? 

“Ci sembrava dovuto tornare qui, con un lavoro dedicato a lui, proprio in virtù della nostra presenza assieme al DFF8. Per me Alessandro è stato un amico, un punto di riferimento umano prima che professionale”, anticipa la Cremaschi. Poi il microfono a Dionisi: “Alessandro Valori è stato un dotto del cinema, aveva lavorato con i fratelli Taviani, la Wertmuller. Poi aveva quest’aria molto bella, era un marchigiano di quelli che li piaceva mangiare, bere, fare cinema. Dico questo perché era proprio così. Abbiamo lavorato tanti anni insieme, lui stesso si era offerto di farmi d’aiuto regista e poi purtroppo non abbiamo potuto più farlo. Quindi ci siamo permessi di dedicare questo lavoro a lui, anche perché l’ho fatto pensando a tutti i suoi insegnamenti. 

Alessandro mi ha insegnato tanto ed è grazie a lui se siamo tornati qui a Ceccano”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il libero arbitrio non esiste, intervista ad Adamo Dionisi e Vanessa Cremaschi

FrosinoneToday è in caricamento