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Cultura

Colleferro, contro la violenza sulle donne la proiezione del film “Il diritto di contare”

L'evento si svolgerà all' ITS “S. Cannizzaro” ed è curato dall' Associazione culturale Segni e dal gruppo Consulta le Donne

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FrosinoneToday

Per la "Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne" l’Associazione culturale Segni e il gruppo Consulta le Donne di Colleferro presentano al pubblico il film “Il diritto di contare”. L’iniziativa si svolgerà presso l’ITS “S. Cannizzaro”, via Consolare Latina, 263, Colleferro, venerdì 24 novembre 2017, con due proiezioni, alle ore 10 e 16, con ingresso libero e gratuito.

L'evento

Dopo aver ricordato le drammatiche ragioni storiche che hanno portato all’istituzione di questa giornata, la prof.ssa C. Russo, docente universitaria in archeologia e antropologia, presenterà il film e risponderà alle domande degli studenti e del pubblico. Un ringraziamento va al prof. Alberto Rocca, al corpo docente e agli studenti per l’opportunità di condividere questa esperienza.

La violenza sulle donne

"Molto spesso ci domandiamo: perché una parte del genere umano maschile compie azioni violente contro l’altra parte, quella femminile? C’è una risposta a questa domanda? Ogni età e civiltà ha visto forme di violenza sulle donne e oggi ne conosciamo una versione perversa, quella diffusa dal web. Nelle nostre società è presente un po’ ovunque e in alcuni casi sembra distruggere la personalità, deviare la coscienza, provocare traumi.  Per queste violenze come per ogni altra forma di abuso verso le donne le richieste di intervento ai servizi sociali o alle forze dell’ordine spesso non hanno buon esito. Nei casi più drammatici si arriva al “femminicidio”, un evento tragico che distrugge vite di donne, madri, figli e famiglie, atti estremi che minano la dignità del genere umano. Ogni violenza è una demolizione di valori umani fondamentali.  Come parlare agli uomini? E’ possibile restituire consapevolezza al corpo, alla mente e all'anima di una donna offesa?  Perché succede? Sui motivi si è detto e si è fatto tanto ma ciò nonostante siamo ad un punto di crudeltà inaccettabile.

I punti cardine

Coloro che studiano il fenomeno indicano due punti cardine, dentro un discorso complesso che comprende sociale, famiglia, lavoro, religione, diritto, cultura e molto altro. Il primo è l’esercizio appunto violento del potere di esseri umani su loro simili.  La violenza esercitata per la ricerca del piacere è solo umana, a differenza della specie animale, che uccide per necessità.  La dialettica, il confronto e la discussione civile non sono insegnati abbastanza né nelle scuole, che poco studiano la filosofia, né in altri luoghi. E’ vincente il disprezzo verbale o l’azione fisica forte per imporre qualcosa a qualcuno.   Il secondo cardine sono le inibizioni che la società elargisce tramite insegnamenti rozzi e volgari, totalmente privi di cultura ed impregnati di falsi miti come sesso, soldi, potere, successo.  Le inibizioni non comprese, non studiare, non curate, non elaborate, possono diventare rabbia e sfociare nella violenza.  I condizionamenti errati di origine educativa o di religioni integraliste producono in casi estremi confusione.  Spesso, nel tentativo di allontanare il problema, si abusa con i farmaci, l’alcool, le droghe e la forza.

Dialogo e cultura della non violenza

Così le tensioni fisiche e psichiche sono talmente alte da trovare come unico sfogo la brutalità!  Tanto più la tensione/inibizione non è trattata e non riceve risposta adeguata,   tanto più può sfociare in violenza.   Sembra che nessuno - forze dell'ordine, magistratura, soggetti sociali, organizzazioni civili – riesca davvero ad arginare il problema che è in aumento per numero e per atrocità.   Noi siamo fermamente convinte che la strada da intraprendere sia quella del PERCORSO CULTURALE, del dialogo, della capacità di discutere, ragionare, conoscere e studiare. Per questo rivolgiamo tutta la nostra attenzione ai bimbi, agli adolescenti, alle ragazze, ai giovani e ai nostri figli. Dedichiamo a loro le nostre esperienze, conoscenze, intuizioni e speranze di un mondo migliore.  Per loro e per il loro futuro ci impegniamo come possiamo con amore.”

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