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Primi segni di rinascita per la Rocca di Subiaco: il recupero di un bene culturale che parte dal basso

Torna a risuonare l’orologio della Rocca Abbaziale di Subiaco. Le campane dello storico orologio, ieri 19 aprile, sono tornate a scandire il tempo come hanno fatto per secoli, dal 1779. Fu Papa Pio VI che già Abate Commendatario di Subiaco, eletto...

Torna a risuonare l’orologio della Rocca Abbaziale di Subiaco. Le campane dello storico orologio, ieri 19 aprile, sono tornate a scandire il tempo come hanno fatto per secoli, dal 1779. Fu Papa Pio VI che già Abate Commendatario di Subiaco, eletto al soglio di Pietro, volle regalare a Subiaco una serie di opere e interventi tra cui il civico orologio che ha segnato la vita della comunità sublacense per 200 anni.

L’orologio che torna a suonare è il primo atto di un piano di recupero e valorizzazione che il Comune di Subiaco sta tentando dello storico maniero, che vide i natali di Cesare e Lucrezia Borgia.

Il 21 marzo scorso, giorno di S. Benedetto patrono della città, infatti la Rocca Abbaziale, nota anche come Rocca dei Borgia, è passata nella disponibilità del Comune di Subiaco per la prima volta da quel lontano 1070 in cui l’abate guerriero Giovanni V la eresse per controllare e governare la comunità di Subiaco.

Una comune volontà, quella del recupero dello storico sito finemente affrescato, che sta coinvolgendo tutta la città. Ieri, domenica 19 aprile, in una giornata di pulizia e piccole manutenzioni indetta dall’amministrazione comunale hanno partecipato circa 100 cittadini che con una intensa giornata di lavoro e condivisione hanno riportato alla luce parte di quel tesoro.

Ora arriva la fase importante. Servono urgenti lavori di recupero e valorizzazione. Il Comune di Subiaco oltre ad aver formalmente richiesto il supporto della Regione Lazio e del MIBACT ha aperto una grande campagna di donazione #salviamolaroccadisubiaco, con l’apertura di un apposito conto corrente postale (nr. 1025430362 intestato Comune di Subiaco).

Chiunque può contribuire a salvare questo grande patrimonio che non appartiene solo alla comunità di Subiaco, ma è una risorsa nazionale da salvaguardare e far rivivere.

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