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Roma, Ultimi giorni per visitare la collettiva "Vedere oltre sentire dentro"

Ultima settimana per visitare una mostra speciale in cui undici artisti si sono cimentati, ciascuno con la propria personalità, sulla bellezza del percorso verso l’andare oltre la realtà percepibile: Gabriella Porpora ha scelto per l’occasione il...

Ultima settimana per visitare una mostra speciale in cui undici artisti si sono cimentati, ciascuno con la propria personalità, sulla bellezza del percorso verso l’andare oltre la realtà percepibile:

Gabriella Porpora ha scelto per l’occasione il colore nero in tutte le sue declinazioni con due opere orizzontali su perpex, un libro aperto che svela scritture orientali su bianco e oro, e una grande radice sospesa, idea antica dell’origine;

Stefano Giorgi approfondisce con le sue foto in B/N i mille misteri del volto femminile da cui, come dice l’artista, ”coglie, anche rubando, qualcosa di speciale”, qualcosa di magico, capace di risuonare nel silenzio del rapporto uomo-donna; Donatella Federico propone tre grandi tele in cui coniuga, con una nuova tecnica dell’affresco, la bellezza e la potenza dell’arte classica, di cui è grande conoscitrice, con le espressioni di una intima e personale esperienza; Roberto Camiz espone il racconto della sua lunga ricerca fotografica sulla luce e sull’ombra, sull’armonico incontro compositivo tra bianco, grigio e nero, sulla geometria che la natura ci regala o che l’uomo costruisce; Armando Pelliccioni propone il risultato del suo lavoro sul rapporto tra arte e scienza, una complessa rappresentazione pittorica della unità della natura, perduta e continuamente ritrovata: la natura non viene rappresentata ma vive nell’opera; Eva Gebhardt con la sua tela ad olio dal titolo “Grande blu” esprime, tramite l’ampiezza del gesto, la fisicità del colore e della luce in una composizione verticale, semplice ma straordinariamente profonda, di forte impatto emotivo; Orazio Cordischi presenta tre sculture che, collocate sul palcoscenico buio, creano un mondo magico dove una “Sedia Sole” gialla si incontra con una “Sedia Luna” rossa, silenziosamente accompagnati da un ondulato tavolino nero; Paolo Camiz propone quattro sculture dal titolo “Il ruggito della terra” realizzate un anno dopo il terremoto de L’Aquila: quattro presenze inquiete che traggono la loro espressività dall’uso sapiente ed originale del ferro vecchio; Roberta Pugno affronta il tema del vedere-sentire invisibile con tre tele materiche, due di colori densi, morbidi e tormentati sul senso della ricerca nel proprio profondo, l’altra come danza colorata di donna sulla gioia di vivere; Maurizio Gaudenzi propone una nuova creazione che, in una giustapposizione visiva di scultura e pittura nello spazio, diventa movimento e quindi tempo: il tempo senza coscienza di cui parla il titolo ”Ballando con la linea”; Sabina Vannucci, architetto, fotografa, poetessa oltre che pittrice, presenta al pubblico tre tecniche miste su carta e due pitture digitali su tela, opere di piccole dimensioni, intense e preziose nel loro intrecciarsi di colore e di forme; Gianna Marianetti esprime, con la sua composizione di tele e incisioni, quel contenuto profondo che chiede di essere espresso nell’arte e che qui, grazie all’originale incontro di colori, geometrie e segni, rivela emozioni interne. 11 G. MARIANETTI

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