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Cultura Cassino

Tutto pronto per la "partita con papà" presso la casa circondariale di Cassino

Un evento speciale organizzato in collaborazione con il Dipartimento di amministrazione penitenziaria del Ministero di Giustizia in cui i bambini giocano a pallone col papà, ma in carcere

Presso la Casa Circondariale di Cassino, il 29 novembre, si terrà un evento speciale: la partita con papà organizzato dall'associazione Bambinisenzasbarre Onlus in collaborazione con il Dipartimento di amministrazione penitenziaria del Ministero di Giustizia - in cui i bambini giocano a pallone col papà, ma in carcere. Saranno presenti per l'occasione alla partita tra genitori e figli anche i giocatori della squadra del Cassino Calcio.

Un evento di sensibilizzazione per media, istituzioni e opinione pubblica

La partita con papà è un evento che vuole sensibilizzare le istituzioni, i media e l’opinione pubblica sulla situazione dei 100 mila bambini in Italia (2.1 milioni in Europa) che hanno il papà o la mamma in carcere e sono emarginati per questo. La partita con papà è l’occasione di un momento eccezionale d’incontro, che rimane a lungo nella memoria di bambini e famiglie. Una Campagna per superare i pregiudizi di cui spesso sono vittime questi bambini, che vivono con un segreto per non essere stigmatizzati ed esclusi. Non lasciamoli soli a giocare la partita della vita. La partita con papà vuole sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini. La partita con papà è nata nel 2015 con 12 istituti, 500 bambini e 250 papà detenuti. Quest’anno vengono giocate 60 partite in altrettante carceri e città, da Belluno a Palermo, coinvolgendo 2900 bambini e 1400 detenuti (dati in corso di aggiornamento). 

La tessera del tifoso

La novità di quest’anno è la “Tessera del tifoso”, per regalare un momento speciale a questi bambini (con una donazione sul sito dell’Associazione www.bambinisenzasbarre.org) e in questo modo sostenere l’iniziativa. Questa iniziativa ha il patrocinio di LND (Lega Nazionale Dilettanti) e della Delegazione CONI Milano.

Il sistema dello spazio giallo

L’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus è impegnata da oltre 15 anni per il mantenimento della relazione figlio genitore detenuto con il Sistema Spazio Giallo e in Campagne sociali di informazione. Il modello di accoglienza del Sistema Spazio Giallo rappresenta il punto di partenza per sviluppare un intervento organico di sostegno ai bambini e alle famiglie che entrano in carcere per incontrare il papà o la mamma. Lo Spazio Giallo è un ambiente protetto di attenzione e ascolto che attenua l’impatto del carcere sul bambino. È un sistema in cui si favorisce il mantenimento del legame affettivo tra figli e genitori, fornendo sostegno psicopedagogico e occasioni di incontro oltre le ore mensili prefissate per i colloqui. È un intervento che sensibilizza la polizia penitenziaria, ogni giorno impegnata a ricevere i bambini che accedono in carcere riconoscendone i bisogni. Attualmente il sistema Spazio Giallo è presente negli istituti di Lombardia, Toscana, Campania Puglia e Sicilia, ma l’obiettivo dell’Associazione è di diffondere questo modello in ogni carcere italiano.

L'associazione Bambinisenzasbarre Onlus

In stretta connessione con l’intervento negli istituti penitenziari, l’Associazione ha sviluppato un forte impegno sul piano dell’advocacy, che ha portato nel 2014 alla firma col Ministro di Giustizia e l’Autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Protocollo-Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti (rinnovato nel 2016 e il 20 novembre 2018), la prima in Europa nel suo genere. La Carta riconosce formalmente i diritti di questi bambini, in particolare il diritto alla non discriminazione e alla continuità del legame affettivo con il proprio genitore in attuazione degli artt. 3 e 9 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Da allora Bambinisenzasbarre Onlus è impegnata nella diffusione e nel monitoraggio dell’applicazione delle linee guida della Carta negli istituti penitenziari italiani, organizzando e partecipando a seminari e convegni, creando una rete di attenzione nazionale di realtà istituzionali e del Terzo Settore e fornendo consulenza sui temi della genitorialità in carcere.A rafforzare l’impatto del Protocollo - e del ruolo dell’Associazione a livello italiano ed europeo - si è anche imposta la Raccomandazione CM/Rec(2018)5, adottata ad aprile 2018 dal Consiglio d’Europa e rivolta al Comitato dei Ministri dei 47 stati membri. La Raccomandazione ha assunto come modello il Protocollo italiano per preservare i diritti e gli interessi dei bambini e ragazzi figli di detenuti, indicando Bambinisenzasbarre come ispiratore.

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