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Uscito il romanzo di Enza Villoni sulla sla "La Finestra sotto il Ciliegio"

“La Finestra sotto il Ciliegio. Monica Viani è un medico veterinario, amante di Agility Dog (corse canine dove partecipa con il suo meticcio Lampadino), nonché accanita fan di Antonello Venditti;

“La Finestra sotto il Ciliegio. Monica Viani è un medico veterinario, amante di Agility Dog (corse canine dove partecipa con il suo meticcio Lampadino), nonché accanita fan di Antonello Venditti;

ascolta le sue canzoni ad alta voce come faceva sua madre Maria Elena. Alex Romano è, invece, un promettente attore di teatro, che pian piano realizza il suo sogno di recitare come protagonista principale di un film, dal titolo “I passi della Libertà”; è la storia vera di Oreste Spatrisano, un uomo che, aiutato da una suora, scampando ai forni crematori fuggì dai campi di sterminio nazisti, percorrendo mezza Europa a piedi, fino ad arrivare a Teano (Caserta), suo paese natio; Il film, nel romanzo, è premiato, addirittura, al Festival del Cinema di Venezia, edizione del 2002. I due ragazzi si conoscono in una fredda mattina di fine anni 90, fuori una banca di Roma. Si innamorano. Ambientato, appunto, nella capitale, tra le strade del quartiere Quadraro, ma anche tra Antrodoco (Rieti) e Pozzilli (Isernia), il romanzo, classificato di genere “rosa”, si sviluppa inevitabilmente aprendo gli scenari del destino alla sla; la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una patologia che porta alla completa paralisi del corpo e i suoi muscoli, senza intaccare la coscienza. È Monica ad essere colpita dalla nefasta malattia. Alex è così costretto suo malgrado, ad assistere impotente al declino fisico dell’amata compagna fino alla fine dei suoi giorni. Il suo amore, tuttavia, è immenso, pronto a sostenerla in tutto e per tutto, l’unica cosa certa che la sla non potrà mai toglierle. Inizia il giro della speranza in diversi ospedali. Non potendo fare più niente, il ragazzo decide di sposarla in tempi record; vuole almeno regalarle un giorno bellissimo prima che la malattia peggiori e lei non cammini più. La porta a Venezia in viaggio di nozze, desiderio di sempre della giovane. Da lì in poi è tutto un susseguirsi di tappe con conseguenze di eventi tragici; Monica chiede ad Alex di aiutarla a morire prima che non possa più parlare e muoversi. Cosa che lui non accetta. Come ultimo regalo, Alex tramite un’associazione dei malati di sla, organizza per la moglie un concerto dal vivo con Antonello Venditti. Da ultimo, “La Finestra sotto il Ciliegio” che Monica vede dal suo letto gli ultimi giorni di vita, diventerà l’unico contatto con la realtà esterna; ormai ridotta all’ombra della donna forte quale era prima, la guarda e immagina di cogliere ancora quelle deliziose ciliege sull’albero, arrampicandosi e giocherellando con il marito come faceva un tempo. Ma la fine arriva presto; Monica si spegnerà il 26 febbraio 2004 all’età di soli 34 anni”.

Il libro vuole essere un monito, esprimere tutta la solidarietà verso chi nella vita, sfortunatamente, vive un percorso di sofferenza e malattia. Tratto da una storia vera, è l’opera prima dell’autrice Enza Villoni; sua madre è stata ammalata di sla. Tra le sue pagine il lettore è messo a dura prova, man mano viene a conoscenza della drammaticità di cui si compone la sla, e soffrendo con i personaggi, alla fine, oltre che trasportato dal racconto, rimane disorientato e anche impressionato di come al mondo possa esistere una cosa simile. La scrittrice, coglie inoltre, l’occasione per evidenziare i problemi ai quali, malati e familiari devono sottostare, tecnici, di supporto ma anche economici.

Biografia: Enza Villoni è nata a Formia (Latina), ha vissuto la sua infanzia in Inghilterra, a Woking, tornando in Italia solo negli anni 80. Oggi vive a Mondragone, in provincia di Caserta. È laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, sez. Pittura. Fin da ragazzina le è sempre piaciuto scrivere e disegnare.

Ama inventare storie “fantastiche” per ragazzi, e anche realizzare i personaggi con la matita. “La Finestra sotto il Ciliegio” è il suo primo libro, attualmente sta lavorando a un fantasy iniziato anni fa.

Enza, siamo curiosi di sapere, dove ha preso l’ispirazione per scrivere un romanzo che parla di Sclerosi Laterale Amiotrofica? Ne deduciamo, che conosce bene e da vicino questa malattia, se ha deciso di farne un libro.

Più che da vicino. Purtroppo mia madre si è ammalata di sla nel 2001,venendo poi a mancare dopo tre anni di sofferenze. Ho voluto, quindi, spiegare alle persone che cos’è la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Sono ancora in tanti che non la conoscono, proprio come me quando ne ignoravo totalmente l’ esistenza, e di colpo mi sono ritrovata con la mia famiglia a fare i conti con una realtà che ti cambia la vita per sempre. Ricordo gli occhi di mia madre, che mi fissavano quando non poteva più esprimersi, spenti, non più quelli della donna attiva, vitale e combattiva quale era sempre stata, urlavano silenziosamente di disperazione intrisa a rassegnazione, non ce la faceva più. Era al culmine e mi chiedeva di aiutarla a morire. Lei si è lasciata andare da subito. Questo ancora adesso mi spezza il cuore, senza contare che quando vedo gli altri malati di sla ci sto male, soffro. L’unica cosa che ho potuto fare, (così come mio padre e mio fratello), è stato darle amore e starle vicino. Leggendo il romanzo, vorrei che fosse un monito per chi vive questa o altre gravi patologie senza via d’uscita, l’amore che lenisce i dolori, oltre che accendere un riflettore sui problemi quotidiani dei tanti malati.

Come ha fatto a creare una trama così avvincente del suo romanzo e riuscire ad accostarlo al tema della sla, da farli sposare tanto bene assieme? Sembra un film!

Una notte ho sognato un famoso attore, Alessandro Gassman, che tra l’altro apprezzo come interprete del cinema italiano, ma non fino a immaginare che l’avrei sognato! Mi scontravo con lui fuori una banca, a Roma, ci conoscevamo, mi proponeva un autografo su un braccio, ma io rifiutavo perché la doccia avrebbe lavato via tutto, scegliendo l’opzione del bicchierino di carta; con me porto sempre una bottiglietta d’acqua e un bicchiere quando esco di solito. Sul fondo e tutto in circolo mi aveva fatto una dedica con pennarello blu, non si capiva niente però, erano tutti scarabocchi. E più in là, nello stesso sogno, mi ha dato persino un numero, il 90. Mah! E che sogno curioso, aggiungo, un attore vivo che mi dà un numero. Al mattino mi sono stupita di averlo sognato, e col passare dei giorni ho realizzato che poteva essere l’incipit per il romanzo sulla sla che stavo cercando da tempo; erano mesi che mi ci mettevo senza riuscirci. Così mi sono decisa ad usarlo. Solo che Alex, il protagonista, è biondo con occhi azzurri, poiché man mano che scrivevo il libro, lo vedevo come un lungometraggio interpretato da un altro noto attore italiano. I due protagonisti si conoscono a Roma, fuori una banca scontrandosi, lui è un attore di teatro promettente, e lei un medico veterinario, e nel romanzo nasce la moda dei bicchieri autografati sugli spalti al Festival del Cinema di Venezia 59°, edizione del 2002, quando Alex partecipa con il suo primo film. Ecco, è così che è nato questo libro! La scelta del personaggio è caduta sulla figura di un attore perché, rappresentando una persona comunque “autorevole”, ho voluto far capire che egli, in fondo, è un essere umano come tutti, e non è immune dalle disgrazie della vita. Puoi essere un re, un principe, uno pieno di soldi potente, ma quando la malattia prende il sopravvento sei uguale a tutti gli esseri umani comuni. Esattamente come avviene per la morte.

Cosa bolle in pentola? Ha altre storie da raccontare?

Sì! A volte sono presa dallo scoramento, anche perché la famiglia mi impegna molto, avendo una bimba di quasi tre anni. La vena artistica è un po’ fiaccata dalla quotidianità. Ho all’attivo altri romanzi, di genere diverso, però. Mi ispirano quelli fantasy. Ne ho più di uno in cantiere, ma non disdegnerò la narrativa se mi arriverà qualche trama interessante. Adoro essere poliedrica.

Cosa legge?

Mi piace un po’ tutto; Stephen King, Misery, a Le pagine della Nostra vita, di Nicholas Sparks. Tutto ciò che ha a che fare col fantasy o dei pirati. Charles Dickens, Canto di Natale, storie così insomma, sempre fantastiche. Metto in capo alla lista, Tolkien.

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