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Anagni, Legambiente: “Saxa Gres? Dubbi su uso delle ceneri”. Dall’azienda: “‘Cucina a vista’ sempre aperta”

Non sono svanite le perplessità dell’associazione ambientalista riguardo all'impiego di scorie da parte dell’industria manifatturiera ciociara. Dalla stessa, però, ribadiscono di essere votati alla trasparenza e all'Economia Circolare

L’Ufficio Scientifico di Legambiente ritiene discordante e frammentario il report dell’azienda Saxa Gres di Anagni sull’utilizzo sperimentale di ceneri provenienti dal termovalorizzatore di San Vittore per la produzione di gres porcellanato. Dal Circolo di Anagni, inoltre, ricordano di aver atteso a lungo i dati necessari per poter esprimere una valutazione definitiva da inoltrare alla Regione Lazio, alle autorità competenti e ai diretti interessati.  

A stretto giro di posta la risposta di Francesco Borgomeo, fondatore e Presidente dello stabilimento manifatturiero: “Quattro università e centri di ricerca certificano la nostra regolarità - controbatte - Per voi (anche per Legambiente, ndr) la nostra ‘cucina a vista’ è sempre aperta”. Viene, dunque, garantita la massima trasparenza a favore di tutti i soggetti portatori di interesse, ma non dei "fabbricatori" di fake news  

Da Legambiente

“La relazione esaminata - dichiara Andrea Minutolo, Coordinatore scientifico nazionale dell’associazione ambientalista - ha evidenziato diverse incongruenze e lacune sia nella fase operativa della lavorazione che nei risultati delle analisi condotte”.

Le perplessità

In generale - spiega poi - persistono dubbi sulle operazioni di stoccaggio delle ceneri, sulle emissioni in atmosfera e sull’utilizzo delle ceneri che potrebbero determinare situazioni potenzialmente dannose per la salute dei lavoratori e per l’ambiente”.

Pur essendo stata presentata come una proposta di Economia Circolare in linea con i principi dell’End of Waste (Cessazione della qualifica di rifiuto), “dopo una visita informale dello stabilimento, alla quale abbiamo partecipato nel settembre 2016 - si aggancia e ricorda Rita Ambrosino, Presidente del Circolo Legambiente di Anagni - avevamo riportato dubbi che ci avevano indotto a sospendere qualsiasi giudizio in merito”.  

Il giudizio definitivo

Legambiente, lamentando di non aver avuto alcun dettagliato documento tecnico durante la suddetta visita e in fase di presentazione dei piani di sviluppo e riavvio della fabbrica, accentua che “per poter esprimere un giudizio sulla base di dati certi, è stato quindi necessario attendere la relazione sui risultati del progetto sperimentale presentata in Regione”.

La valutazione definitiva di Legambiente, a questo punto, sarà trasmessa alla Direzione regionale “Politiche ambientali e Ciclo dei Rifiuti”, alle compenti autorità territoriali e alla stessa Saxa Gres, dalla quale esprimono “il proprio apprezzamento e ringraziamento per le dichiarazioni rilasciate dal Circolo Legambiente di Anagni e del Coordinatore scientifico nazionale”.  

La premessa aziendale

Apprezziamo soprattutto - afferma il Presidente Borgomeo (Saxa Gres) - la sollecitazione costruttiva che finalmente giunge da un’associazione rappresentativa di interessi e portatrice di vera esperienza in materia. Siamo esattamente dove dice Legambiente, ovvero nell’End of Waste, con processi innovativi e particolarmente virtuosi rispetto a quanto oggi avviene".

Sulla visita in fabbrica

"Ci siamo un po’ persi nel dialogo e nel confronto, hanno ragione in questo - riconosce Borgomeo - In effetti, dopo la visita del 2016, non siamo riusciti a mantenere i rapporti con il territorio, per un sospetto clima di tensione ed ostilità generato da fake news su di noi. E di ciò mi dispiace moltissimo, perché ciò che da sempre contraddistingue il mio lavoro è il concetto di correttezza e di lavoro con la ‘cucina a vista’”.

Sulle “fake news”

"Emblematico - ritiene il fondatore della Saxa Gres - è stato il caso delle notizie su ‘ceneri che cadevano sulle auto parcheggiate fuori i piazzali’ quando non c’erano - e non ci sono tuttora - alcun tipo di ceneri in azienda ed i piazzali della zona erano, e sono, ahimè vuoti di auto come vuote sono le fabbriche”.

Dalla VIA all’AIA

"In ogni caso - va avanti Francesco Borgomeo - al momento abbiamo la VIA, Valutazione di Impatto Ambientale, che certifica come quelle notizie fossero prive di fondamento, e che dopo sei anni di iter autorizzativo, evidenzia quanto sia difficile, faticosa e lunga la strada dell’economia circolare”.

Comprendiamo i dubbi “in generale” di Legambiente - fa presente poi - In effetti il tema sarà anche oggetto di approfondita analisi della prossima Conferenza di Servizi per l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale, ndr), in cui sarà ARPA a fornire le indicazioni in merito. E siamo ovviamente in attesa di definire congiuntamente un quadro di iniziative specifiche sul tema delle emissioni".

Sul progetto sperimentale

"Oltre un anno di sperimentazione, analisi, test e controlli rigorosi di quattro laboratori, due università e centri di ricerca – ricapitola il “numero uno” della Saxa Gres - hanno certificato la totale assenza di rilascio di alcuna sostanza. E questo è nei dati ed è incontrovertibile. E su questo chiediamo alle associazioni serie, competenti e realmente interessate un confronto a tutto campo”.

"Open door"

Invitiamo Legambiente, ma anche tutte le associazioni interessate - propone lo stesso Borromeo - ad approfondire con noi o se volessero, soltanto con le università che hanno partecipato alla sperimentazione, per accertarsi direttamente delle garanzie circa la totale assenza di rischio del processo produttivo da noi messo in campo”.

Chiedete, approfondite, venite a visitare ed a parlare con i nostri esperti e ricercatori - conclude - Siamo qui, con le nostre idee, i nostri valori, i nostri uomini e donne. E con la nostra cucina, a vista, e sempre aperta a chi avrà l’onestà intellettuale e la sana curiosità di conoscere il senso positivo dell’Economia Circolare”.

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