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Castel Gandolfo, in scena la protesta contro la cementificazione del lago

Domenica 14 luglio 2013 presso il numero civico 3 di via A. Gramsci,  poco distante dal lago e dal centro storico di Castel Gandolfo, si è svolta una manifestazione di protesta promossa da ITALIA NOSTRA Castelli Romani e dal comitato spontaneo...

Domenica 14 luglio 2013 presso il numero civico 3 di via A. Gramsci, poco distante dal lago e dal centro storico di Castel Gandolfo, si è svolta una manifestazione di protesta promossa da ITALIA NOSTRA Castelli Romani e dal comitato spontaneo Salviamo il Paesaggio di Castel Gandolfo. Numerosi cittadini si sono riuniti per esprimere la loro indignazione di fronte all'ennesima cementificazione che incombe sullo spazio suddetto, una cementificazione che è destinata irrimediabilmente ad aggravare il carico antropico ed a compromettere l'originaria bellezza paesaggistica del luogo. Si sottolinea che precedentemente è stato anche abbattuto un grande pino che aveva un aspetto monumentale ed era molto caro agli abitanti del posto. In occasione della manifestazione si è dunque costituito un comitato libero e spontaneo di cittadini che si impegnerà per scongiurare questa ennesima cementificazione, riproponendosi anche di indagare approfonditamente sulle circostanze e sulla regolarità dell'abbattimento del pino. Come afferma Enrico Del Vescovo, presidente di ITALIA NOSTRA Castelli Romani: " dopo le innumerevoli grida di allarme, lanciate nel corso degli ultimi decenni da cittadini ed associazioni ambientaliste, riteniamo sia davvero inammissibile assistere, ancora una volta, ad una ulteriore aggressione al paesaggio ed al territorio circostante il lago di Castel Gandolfo. Intendiamo ribadire con forza il principio che nel territorio della conca in cui è situato il lago non si debba più edificare ex-novo a causa dell’ equilibrio naturale dell'area già, purtroppo, seriamente deteriorata da tempo". Persino numerosi turisti fermandosi nel punto hanno potuto rendersi conto dello sbancamento in corso immortalando lo sbancamento dovuto ai sondaggi archeologici preliminari al cantiere. All'iniziativa era stata invitata anche l'amministrazione comunale di Castel Gandolfo che, però, sembra non abbia potuto inviare suoi rappresentanti verosimilmente a causa della concomitante visita del Pontefice in città.

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