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Colleferro, ll comune sta dalla parte del suo territorio e dice no al revamping

Apprendiamo con profondo rammarico dell’accordo che hanno trovato Regione Lazio, Ministero dell’Ambiente e Roma Capitale sugli inceneritori. Ovviamente non è prevalso il buon senso ed invece di chiudere col passato ed iniziare la riconversione...

Apprendiamo con profondo rammarico dell’accordo che hanno trovato Regione Lazio, Ministero dell’Ambiente e Roma Capitale sugli inceneritori. Ovviamente non è prevalso il buon senso ed invece di chiudere col passato ed iniziare la riconversione degli inceneritori si decide che la soluzione migliore è il revamping.

A sorprenderci è il cambio di passo di Ama, società controllata da Roma Capitale, che con una azione di ostruzionismo avrebbe potuto bloccare il revamping e la vendita degli impianti. Evidentemente la soluzione che fa più comodo è quella di portare i rifiuti romani a Colleferro in barba a tutti i problemi ambientali di Colleferro e della Valle del Sacco. Se neanche chi governa una città come Roma ed ha la possibilità di pesare sullo scacchiere della gestione dei rifiuti riesce ad essere determinante allora le possibilità sono due: o non si vuole o non si è in grado di fermare il revamping. Lasciamo ai cittadini il giudizio sulla vicenda.

Se poi l’ipotesi è quella di tenere accesi gli inceneritori fino al 2021 e poi effettuare un’ipotetica riconversione a fabbrica di materiali vorremmo far presenti due cose a chi fa queste proposte. La prima è che tenere acceso l’impianto fino al 2021 significa non fare alcun investimento di miglioramento sullo stesso e quindi tenerlo in queste pietose condizioni a discapito dell’ambiente. La seconda è che se si dovesse adeguare l’impianto all’ambiente circostante bisognerebbe fare un cospicuo investimento che non verrebbe ammortizzato al 2021, quindi la fabbrica di materiali non vedrebbe mai luce prima di 15 o 20 anni.

Diciamo questo perché ci siamo stancati di vedere fatte false promesse ai cittadini e moralismi a noi che amministriamo questa città con senso del dovere e rispetto per i cittadini. Se le decisioni a Roma sono state già prese senza considerare cosa ne pensa il territorio ce lo dicano e lo dicano al territorio della Valle del Sacco.

In tutto questo bisogna dire che la Regione Lazio ha dato un grande aiuto. Lo ha dato a Roma Capitale come aveva promesso più volte. A noi ha dato solo l’ennesima condanna di fare da soluzione ai problemi romani. Ribadiamo all’assessore all’ambiente regionale che su questo tema lo scontro è e resta aperto. Faremo tutte le opposizioni possibili al revamping, per rispetto verso l’ambiente, verso i cittadini e verso le nostre idee che sono più ambiziose di trovare nel revamping degli inceneritori la soluzione ai problemi degli altri.

La presenza di questo impianto non è compatibile col territorio nel quale è inserito. Lo abbiamo detto in consiglio comunale e nelle piazze. Lo ribadiamo ancora e con più forza: l’opposizione sarà totale ed il Comune di Roma Capitale, la Regione Lazio ed il Ministero, favorevoli agli inceneritori, ci avranno contro.

Chiediamo che tutte le amministrazioni, forze politiche e cittadini contrarie al revamping si uniscano. Noi faremo la nostra parte da amministratori, ma è arrivato il momento di far capire che questo territorio è contrario.

RIFIUTI, INCENERITORE DI COLLEFERRO: VALLE DEL SACCO NON PUO’ SMALTIRE RIFIUTI DI ROMA. A FIANCO DEL SINDACO SANNA E DEI CITTADINI BASTA SCARICARE EMERGENZA ROMA SU TERRITORI. SERVE PROGRAMMAZIONE SERIA DAL COMUNE DI ROMA. ABBIAMO GIA’ DATO. Dopo anni di battaglia in difesa della Valle del Sacco, dopo aver riconfermato l’area come SIN e averla perimetrata e dopo aver stanziato le risorse necessarie alla bonifica, non possiamo continuare a permettere che sia quest’area a dover smaltire la gran parte dei rifiuti di Roma. La decisione di Ama, e quindi del Comune di Roma, di prevedere, da qui al prossimo anno, l’invio di 220 mila tonnellate da bruciare nell’impianto di Colleferro non può lasciare indifferenti. Né possono valere le rassicurazioni che si tratti di una attività a scalare. Continuiamo a sostenere in ogni sede che sui rifiuti non si possono continuare ad effettuare scelte dettate dall'urgenza. Neanche se, come in questo caso, l'urgenza è determinata dal rischio di una sanzione ultra milionaria. Iniziamo ad inserire e far valere principi di responsabilità di impresa, che non facciano ricadere sui cittadini scelte poco lungimiranti o scellerate. Smettiamola di scegliere sempre la via più breve. I richiami ad un senso di responsabilità e collaborazione fino ad ora sono sempre ricaduti sui più deboli, in questo caso i territori. Ora basta. Basta col soccombere davanti all’assenza di una gestione virtuosa del Comune di Roma. Basta soprattutto dover subire politiche senza visione futura, perché l'economia circolare è ben altra cosa. Il Comune di Roma e l’Ama non possono pensare di risolvere la gestione dei rifiuti della Capitale appesantendo ancora di più i territori. Serve una programmazione efficiente con decisioni chiare che tengano soprattutto fuori zone come la Valle del Sacco. Abbiamo già dato. Il paventato rischio di avere ulteriori rifiuti da Roma è quindi irricevibile perché andrebbe a gravare su popolazioni locali che negli anni hanno subito pesanti danni alla salute. Sarò a fianco del sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna e di chiunque veda un futuro diverso da questo per il nostro territorio, mettendo, come fatto in questi anni, il mio ruolo a disposizione della battaglia per la rinascita della Valle del Sacco. Così Daniela Bianchi, Consigliera Regionale del Lazio (Gruppo MDP) e componente della Commissione Ambiente alla Pisana.
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