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Collepardo -Trisulti, la terra dei cammini un intero territorio pronto alla rivoluzione della bellezza

Refrigeri: per parchi governance più semplice ed efficace Abbiamo un intero territorio in cammino, su una strada nuova, mai percorsa, ma che può rappresentare un pezzo fondamentale di economia e di benessere per i cittadini del Lazio e in...

Refrigeri: per parchi governance più semplice ed efficace

Abbiamo un intero territorio in cammino, su una strada nuova, mai percorsa, ma che può rappresentare un pezzo fondamentale di economia e di benessere per i cittadini del Lazio e in particolare per la provincia di Frosinone. Un cammino che guarda alle aree protette, alla ricchezza culturale, alla tradizione enogastronomica e le tramuta in opportunità economiche. Un viaggio che chiama a raccolta i territori, fatti di persone, associazioni, enti locali per sfruttare al meglio le tante vocazioni, in un piano di rilancio economico e sociale delle aree interne e montane della Regione-

Questo il messaggio forte lanciato con l'evento “La Terra dei Cammini”, voluto dalla consigliera Daniela Bianchi del gruppo “Per il Lazio” e organizzato ieri nella Certosa di Trisulti.

Le centinaia di ospiti presenti, tra cui amministratori locali, associazioni di categoria, rappresentanti istituzionali e semplici cittadini sono stati accolti in uno scenario unico, all’interno della sala conferenze della Certosa risalente al medioevo.

Nonostante l’atmosfera del posto, la discussione è partita da dati e numeri incontrovertibili che dimostrano come le aree protette siano in grado di unire lo sviluppo economico, la tutela della natura e il benessere delle comunità locali.

A illustrarli è stato il dott. Domenico Mauriello, responsabile del centro studi Unioncamere, che ha riportato la ricerca presentata alcuni giorni fa al Ministero dell’Ambiente. Sono oltre 68 mila le imprese presenti nei parchi nazionali, 691 mila si trovano nei parchi regionali e 300 mila nelle aree natura 2000 . Di queste, circa il 13,1% nei parchi e 12% nelle aree natura, 2000 sono gestite da giovani under 35 e il 26% da donne. Imprese che stanno reggendo bene la crisi, e che soprattutto hanno potenzialità inespresse, in particolare nel campo dell’agricoltura e dell’accoglienza.

La Regione, consapevole di questi trend, sta lavorando ad una riforma della gestione degli enti parco e delle aree protette.

Il direttore dell’Agenzia Regionale Parchi, dott. Vito Consoli ha presentato alcuni spunti sulla gestione delle aree protette. Il progetto prevede di suddividere il territorio dei parchi e delle aree protette in macroaree, per creare una rete tra le singole aree. In questo modo, progetti di sviluppo non riguarderanno solo le singole aree protette, ma le zone circostanti, con un uso migliore delle risorse e con risultati migliori. Una gestione, dunque, più efficiente e con la partecipazione dalle comunità locali.

Presente l’Assessore Regionale all’Ambiente Fabio Refrigeri che ha dichiarato - Arrivare qui attraversando aree naturali bellissime ci fa capire il senso delle cose di cui parliamo oggi. In Regione abbiamo un progetto di riforma che parte dal coraggio di vedere le aree ambientali andando oltre le aree protette. Se vogliamo fare economia dobbiamo ragionare su un territorio più vasto, per connettere tutti coloro che operano nel territorio, come agricoltori, comunità locali, associazioni e anche coloro che praticano la caccia. Abbiamo bisogno di un modello di governance più semplice e che porti a dei risultati concreti, in modo che l’economia prodotta dalla aree sia percepita anche dai territori. Un modello che tenga ben presente il ruolo fondamentale dell’agricoltura come forma di salvaguardia e protezione dal pericolo idrogeologico, e che usi le preziose risorse umane dei parchi come sentinelle dello stato di vaste aree che nessuno controlla più. Dobbiamo puntare ad un progetto più ampio, facendo delle aree naturali il traino per i territori vicini-

-Dobbiamo saper costruire azioni di sistema che coinvolgano la cultura, l’innovazione,la capacità di riportare e recuperare la memoria e le tradizioni. – Cosi Eugenio Pantanè, presidente della V Commissione Consiliare del Lazio – Come consiglio stiamo lavorando a delle leggi che leghino l’economia a questi elementi. L’esempio di Santiago, il cui cammino genera un indotto da 1 miliardo di euro, deve farci riflettere sulle grandi potenzialità che potremmo avere con la via Francigena e con altri cammini che terminano il loro percorso proprio a Roma

Il prof. Davide Marino ha introdotto il tema della contabilità ambientale, per collegare la conservazione della biodiversità alle politiche economiche.

Il direttore del Parco degli Appennini Renato Farina ha riportato la sua esperienza diretta: nel 2003 assieme ad altri 16 ragazzi ha dato vita ad una cooperativa creando un turismo di comunità, un turismo che offre una rete di servizi, dall’ospitalità alle attività ricreative. In questo modo il piccolo borgo montano nel quale viveva, destinato a rimanere disabitato, è stato salvato e oggi accoglie migliaia di viaggiatori.

Il direttore di Federtreck, Paolo Piacentini, portando esempi di successo legati ai cammini, ha invitato la Regione Lazio a presentare alla prossima fiera del sostenibile “Fa la Cosa Giusta” tutti i progetti di valorizzazione dei percorsi oggi in cantiere.

Francesca Rocchi, vice-Presidente di Slow Food ha presentato il progetto di valorizzazione delle comunità degli Appennini della stessa Slow-food, ricordando quanto sia fondamentale recuperare le storie e le tradizioni che si celano dietro il cibo italiano.

-Oggi qui a Trisulti- dichiara Daniela Bianchi - abbiamo spinto il cuore e l’azione politica un pò più in là rispetto al passato. Abbiamo raccolto la sfida di guardare ai territori in modo diverso, come qualcosa di unico, lasciandoci alle spalle la visione frammentata e di corto respiro che ne ha impedito lo sviluppo. Ed è questo l’appello che faccio ai cittadini, associazioni e soprattutto alle tante amministrazioni presenti: raccogliamo progetti di giovani imprenditori, cooperative, associazioni. Guardiamo a ciò che già hanno fatto con successo in altre parti d’Italia e creiamo le condizioni, con politiche regionali e locali, per un’economia verde e locale.-

L’evento è stato anche l’occasione per riaccendere i riflettori sulla gestione della Certosa di Trisulti e sulle chiese medioevali limitrofe. Il complesso religioso, monumento nazionale, è a rischio degrado, visto che al momento è curato, nella manutenzione quotidiana, da solo 5 monaci ultra settantenni. Alcuni mesi fa la consigliera Bianchi ha sollecitato l’intervento del Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini, visto che la tutela della Certosa è di competenza statale.

Con l’iniziativa “La Terra dei Cammini” la questione è stata sottoposta anche all’assessore Refrigeri. Ogni cittadino può dare il proprio contributo alla valorizzazione della Certosa votandola come luogo del cuore FAI sul sito www.iluoghidelcuore.it . I monumenti più votati riceveranno degli importanti finanziamenti per il recupero.

GF

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